Guadalupa: la nuova isola paladina delle rinnovabili

In pieno Oceano Atlantico, galleggia tra cultura creola e caraibica e influenze francesi e africane l'arcipelago delle Antille, di cui Gaudalupa rappresenta un'interessante commistione di modernità e villaggi rurali, immersi nella foresta pluviale e dispersi tra spiagge isolate. Con una popolazione di 451.713 abitanti, frutto dell'incontro di etnie diverse, questo paradiso naturale (che dal 1946 è Dipartimento d'oltremare della Francia) lo scorso anno vantava il 15, 6 % di elettricità prodotta in maniera ecosostenibile. La sfida è sollevare questa quota al 50 % entro il 2020.

L'isola di Guadalupa fa parte dell'arcipelago delle Antile

(L'isola di Guadalupa fa parte dell'arcipelago delle Antile)

Questa piccola isola (che si estende per 1780 m2) si sta lanciando in un progetto realmente ambizioso, che rappresenta, prima di tutto, una vera e propria rivoluzione di idee. Sino a poco tempo, fa, infatti, la rotta percorsa dal governo locale era nettamente opposta. Nel 2010, un operatore privato aveva costruito una centrale a carbone e un impianto a nafta è pronto a entrare in funzione il prossimo agosto (nonostante i costi siano, ormai, poco competitivi:il costo della nafta si aggira, infatti, intorno ai 200 euro a KwH).

 

La nuova centrale a nafta di Jarry,che sarà operativa da agosto 2014

(La nuova centrale a nafta di Jarry,che sarà operativa da agosto 2014)

Ultimamente, però, la Électricité de France (EDF), la maggiore produttrice e distributrice di energia sui territori francesi, ha deciso di valorizzare il settore delle rinnovabili anche nella piccola isola delle Antille, facendone un punto d'onore, una garanzia per il soddisfacimento dei crescenti bisogni energetici di Guadalupa e dei suoi abitanti.

A fine 2012, decine di pannelli fotovoltaici erano già stati collegati alla rete elettrica; la centrale termica di Moule funzionava già (da febbraio a giugno) anche grazie alla canna da zucchero (per il resto dell'anno, è, però, esclusivamente alimentata a carbone); la geotermia era già presente con la centrale di Bouillante, mentre impianti midi-idraulici ed eolici comparivano qua e là sull'isola.

La centrale geotermica nella baia di Bouillante

(La centrale geotermica nella baia di Bouillante)

È accaduto così che anche la popolazione locale sia andata via via sensibilizzandosi al problema, mentre sempre più privati hanno cominciato a installare semplici pannelli solari per la produzione di acqua calda, il tutto, ovviamente, favorito da prestiti pubblici a tasso zero, un premio della stessa EDF e la concessione di crediti di imposta alle aziende. Allo stesso tempo, però, la costruzione di impianti solari è tenuta sotto controllo, così da evitare una drastica riduzione dei terreni agricoli.

Ora, la EDF sta concentrando la propria attenzione sulla risoluzione dei problemi derivanti dal carattere intermittente delle energie provenienti da fonti solari ed eoliche. Si tratta, infatti, di individuare modelli di previsione dell'irraggiamento e della forza del vento e di servirsi di avanzate tecnologie di stoccaggio, come batterie (centralizzate o meno), sistemi a idrogeno, stazioni di trasferimento dell'energia per mezzo di pompe in grado di sfruttare la forza del mare, per conservare l'energia prodotta in eccesso e far sì che non vada persa.

Solo in questo modo, infatti, si potrà ovviare al limite del 30 % per la potenza rinnovabile immessa sulla rete elettrica EDF, una soglia la cui introduzione è stata resa necessaria per prevenire eventuali blocchi di produzione e, quindi, di distribuzione dell'energia, legati a particolari condizioni atmosferiche e geologiche.

La soglia del 50 % è, dunque, sempre più vicina.

La centrale a biomassa di Moule

(La centrale a biomassa di Moule)

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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