In Scozia l'energia rinnovabile si ottiene dal Whisky

Gli obiettivi 2020 hanno coinvolto da tempo l'adesione allo scopo comune della riduzione delle emissioni di gas serra e dell'incremento di potenza energetica ottenuta da fonti rinnovabili, da parte di tutta la Comunità Europea.

Fra tutti oggi vogliamo parlare della Scozia, il cui Governo ha optato da tempo per il passaggio, entro il 2020, al 20% del consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili e all'80% entro il 2050.

Fra i progetti attuati ai fini del conseguimento dei nobili scopi, ve n'è uno niente meno che particolare e che coinvolge allo stesso tempo un prodotto di tipica produzione locale: la costruzione di un impianto a biomassa per il risparmio di ben oltre 46.000 tonnellate annuali di anidride carbonica rispetto all'utilizzo di un impianto a carbone, la cui alimentazione è data principalmente dagli scarti provenienti dalla fermentazione di Whisky scozzesi.

Vediamo di cosa si tratta.

Energia rinnovabile ottenuta dal Whisky scozzese

Nel 2011, la società scozzese Helius Energy, specializzata nello sviluppo di progetti energetici a sfruttamento da biomassa, stanziò 70 milioni di euro per la realizzazione presso Rothes, località situata nel nord della Scozia, del progetto di una potente centrale a biomassa, capace della produzione di più di 7,2 megawatt di energia grazie all'utilizzo degli scarti della produzione di Whisky, trasformati sia in energia elettrica che in integratori alimentari per animali.

Un triplice obiettivo dunque quello di

  • Produrre energia elettrica
  • Produrre mangimi
  • Ridurre le emissioni di carbonio

grazie alla realizzazione di un innovativo impianto verde, sorto in una zona che vede la concentrazione della maggior parte delle più note distillerie scozzesi: i rifiuti infatti provengono da famose aziende come Chivas Regal, Glenlivet, Macallan e Famouse Grouse.

La centrale, che sarà attiva entro la fine del 2013, utilizzerà un ciclo combinato per produrre sia calore che energia, per una produzione elettrica utile all'illuminazione di 9.000 abitazioni e farà risparmiare all'atmosfera l'emissione di 46.642 tonnellate di CO2.

L'impianto di Rothes

(L'impianto a biomassa di Rothes in Scozia)

Un esempio di collaborazione produttiva

In Scozia già dal 2009 l'industria si è impegnata a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili come unica fonte energetica.

Un progetto come quello di questa centrale a biomassa, mostra come sia possibile creare un circolo virtuoso e orientato ad obiettivi di benessere comune all'interno di un processo produttivo, attraverso lo studio di un progetto innovativo esemplare di collaborazione tra aziende e distillerie, un impulso positivo non solo per la regione scozzese ma anche un esempio da seguire per gli altri territori.

(Fonte: Edie.net)

AutoreDott.ssa Elisabetta Berra


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