Ecosistema Scuola 2013: il rapporto di Legambiente sulla condizione delle scuole
Quanto sono sicure le scuole italiane? Poco, in base a quanto emerso dal rapporto Ecosistema Scuola 2013 realizzato da Legambiente su un campione di 94 capoluoghi di provincia. Una ricerca che dimostra quanto il nostro paese abbia bisogno di organizzare un tavolo di discussione per ovviare alle svariate problematiche edilizie riscontrate negli istituti scolastici.
Le mancanze registrate dall'indagine sono molte, a partire dall'assenza, in quasi la metà delle scuole, dei certificati di agibilità, tra cui quelli relativi alla prevenzione degli incendi. A questi dati si aggiunge una condizione precaria delle strutture, molte delle quali in attesa d'interventi di manutenzione. L'urgenza si ha soprattutto nel Sud e nelle Isole, meno nel Nord del paese, area dove si sono avuti maggiori investimenti nei controlli straordinari di ogni singolo edificio.
Sui 5.301 istituti esaminati (scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado) più della metà risultano edificati prima del 1974, anno in cui venne approvata la normativa antisismica. Per il resto, solo il 4,8% risale al 2001 e 2002. Nonostante ciò, appena l'8,8% delle nuove strutture rispetta criteri di sicurezza sismica e lo 0,6% quelli di bioedilizia.
Buoni risultati si registrano, in ogni caso, nella presenza di porte antipanico (ne sono dotate il 90,2% delle scuole) e di impianti elettrici a norma (adottati dall'83,4% delle strutture).
Qualche altra positiva indicazione si ha sulle operazioni di monitoraggio del radon all'interno dei plessi scolastici. Infatti, il 34,8% dei comuni si è messo in movimento per effettuare le verifiche. Al contrario, sono calati i controlli dell'amianto e cresciuti i casi certificati dello stesso e quelli sospetti.
Problemi si riscontrano anche nel monitorare le fonti d'inquinamento derivanti da elettrodotti, emittenti radiotelevisive, antenne dei cellulari. Legambiente evidenzia che l'11,6% delle scuole è sita a meno di un chilometro da luoghi soggetti a forte inquinamento acustico.
La raccolta differenziata, invece, segue uno sviluppo promettente sebbene altalenante. I dati della ricerca, in tal senso, dicono che per la plastica la percentuale di riciclo è del 71,6%. Per il vetro, del 73,3% e per l'organico, del 57,8%. Diminuisce, rispetto all'anno precedente, quella dei toner, dell'alluminio, delle pile e della carta.
Una novità importante, in questa quattordicesima edizione del dossier, è rappresentata dall'aumento decisivo del ricorso nelle scuole a fonti rinnovabili. Nella fattispecie, si è passati dal 6,3% del 2008 al 13,5% del 2013. Quasi l'81% degli edifici è dotato di impianti fotovoltaici, il 24,9% di quelli solari termici, l'1,6% di sistemi geotermici e/o di pompe di calore. Si arriva, così, ad una copertura energetica derivante dalle rinnovabili pari al 35,6%, con un picco di eccellenza a Prato (100% di energia pulita).
In generale, le regioni nelle quali è stato avviato con più successo un programma green sono la Puglia (59,15%), il Veneto (32,7%), l'Abruzzo (28,9%), la Sardegna (23,8%) e l'Emilia Romagna (23,6%). Agli ultimi posti abbiamo la Basilicata e il Molise.
Dal punto di vista dell'alimentazione continua il trend positivo per quanto concerne l'adozione di prodotti biologici nelle mense scolastiche. Il 56,9% di esse sceglie questo genere di alimenti. Un ruolo di primo piano è rivestito da Piacenza, città nella quale una cooperativa agricola locale rifornisce gli istituti di prodotti a chilometro zero.
Ottimi, infine, i dati provenienti dalla mobilità urbana. Sono numerose le scuole ad aver messo a disposizione degli studenti un servizio di scuolabus, contribuendo ad un calo delle emissioni inquinanti. Frosinone, Novara, Ragusa e Vercelli sono, da questo punto di vista, le migliori.
Il rapporto Ecosistema Scuola 2013 sottolinea, quindi, in conclusione, quanto ancora bisogna lavorare per migliorare la situazione degli istituti scolastici e garantire ai ragazzi una maggiore sicurezza. Le autorità competenti devono approntare un piano di azione deciso e avviare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, mettendo a norma gli edifici. I passi avanti fatti in materia di sostenibilità sono importanti ma occorre fare di più.
Fonte
Legambiente