Quanto incidono le rinnovabili in bolletta: facciamo chiarezza sulle voci che paghiamo in bolletta

La bolletta per il consumo dell'energia elettrica sembra sempre più alta. Nonostante oggi si possa scegliere liberamente a quale gestore affidarsi per il servizio di distribuzione, la musica non cambia. Molti sostengono che gli aumenti in bolletta sono dovuti agli incentivi sulle rinnovabili, caricati sugli utenti, cittadini ed imprese, affinchè lo Stato possa recuperare quanto erogato soprattutto con il Conto Energia.

Ma se si analizzano le voci che compongono la nostra bolletta, come hanno fatto Legambiente o Aper (Associazione Produttori di Energia da Fonte Rinnovabile), solo per citarne alcuni ci si accorge che non è così. Perchè gli incentivi vecchi e nuovi a fotovoltaico, eolico e biomasse incidono del 10% sul costo della fattura.

VOCI IN BOLLETTA : QUALI SONO E IN CHE PERCENTUALE INCIDONO SUL PREZZO DA PAGARE

Ma vediamo tutte le voci che determinano il  cosiddetto totale da pagare.

  • 59,5% Servizi di vendita : sono i kW di energia consumata, coprono servizi e attività del fornitore per acquistare e rivendere l' energia elettrica agli utenti. Non sono incluse in questa voce le nuove rinnovabili, perchè ricevono incentivi diretti. Quasi il 90% dei soldi inglobati in questa voce è destinato a impianti a metano, petrolio e anche carbone.
    E' la voce che ci permette di risparmiare sul mercato libero perchè varia da gestore a gestore.
  • 14% Servizi di rete : sono i trasporti e la distribuzione dell' energia a cui si aggiunge la gestione del contatore. Per questa voce non si paga un prezzo, ma una tariffa, in pratica si paga una quota fissa anche se non si consuma.
  • 13,5% Imposte : sono l' accisa (imposta erariale di consumo) e l' IVA (imposta sul valore aggiunto). L' accisa viene conteggiata sulla quantità di energia consumata, mentre l' IVA viene applicata sul costo totale della bolletta, anche sugli incentivi, che non sono né beni né servizi.
  • 13% Oneri generali : sono comprensivi di :
    incentivi vecchi e nuovi al fotovoltaico, eolico e biomasse (10%);
    fonti assimilate alle rinnovabili del CIP6, quali raffinerie, inceneritori, impianti a carbone(2%);
    nucleare, ricerca scientifica legata al nucleare, tariffe sociali, regimi tariffari delle ferrovie e altro che con la bolletta hanno poco e niente da condividere (1%).

grafico consumi corrente

Il grafico fa riferimento a una bolletta annuale di 520 euro con contratto in fascia protetta da 3 Kw

Servizi di vendita (59,5%)                                                                                                        309,4 euro

Servizi di rete (14%)                                                                                                                   72,8 euro

Imposte (13,5%)                                                                                                                         70,2 euro

Oneri generali (13%)                                                                                                                  67,6 euro


TOTALE DA PAGARE                                                                                                                   520    euro

Gli incentivi alle rinnovabili fanno parte degli oneri generali e ne rappresentano il 10% per un totale annuo di 52 euro.
La voce maggiore è quella dei servizi di vendita, rappresentata solo dalle fonti fossili, dal petrolio e dal gas che negli ultimi 10 anni sono aumentati rispettivamente del 300% e del 400%.

L'Italia nel 2011 si è rifornita dai mercati esteri per il 14% del fabbisogno energetico, per il 62% da quanto prodotto con i nostri impianti, ma con materie prime importate. Solo il 24% dell' energia prodotta è  made in Italy, e si tratta di energia "pulita", ricavata da fonti rinnovabili. L' obiettivo per l' Italia è quindi innalzare la quantità di energia autoprodotta così da rendersi sempre più indipendente dall' aumento dei prezzi delle fonti fossili.

E se si è speso tanto per incentivare le rinnovabili, che ricordiamolo comprendono il fotovoltaico, le biomasse, l'eolico, l'idroelettrico e il geotermico, si è speso certamente di più per scommesse e lotterie. Da uno studio dell'APER infatti è emerso che nel 2011 un italiano ha speso 10 volte di più per scommesse piuttosto che per le rinnovabili. Inoltre, dato da non trascurare, se saranno perseguiti gli obiettivi sulle rinnovabili, si potrà innalzare e non di poco il numero degli occupati nel settore.

AutoreAngela Tolfa


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