Rinnovabili, costi più bassi ma calano gli investimenti

La diffusione delle fonti di energia rinnovabile negli ultimi anni ha contribuito ad abbassarne notevolmente i costi, in particolare per le tecnologie fotovoltaiche e per quelle eoliche. Secondo i dati contenuti nell'ultimo rapporto Greenitaly, a partire dal terzo trimestre del 2009 si è avuta una diminuzione del 53% dei costi per il fotovoltaico, e del 15% per l'eolico. Una diminuzione dei costi che ha a sua volta contribuito all'ulteriore espansione di queste tecnologie. Basti pensare che nel 2013, escludendo il grande idroelettrico, l'8,5% dell'energia elettrica mondiale è stata prodotta utilizzando fonti rinnovabili. Un dato in aumento anche rispetto all'anno precedente, quando la quota era ferma al 7,8%. 

Nonostante questi dati positivi, il panorama mondiale relativo alle fonti rinnovabili è contrassegnato anche da alcuni aspetti negativi, relativi da un lato alla diminuzione degli investimenti e dall'altro alla diminuzione delle nuove installazioni rispetto agli anni precedenti. 

Diminuiscono gli investimenti

Per quanto concerne il primo aspetto, sia a livello mondiale che europeo il 2013 ha visto per il secondo anno consecutivo una diminuzione generale degli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile. Oltre alle motivazioni legate alla crisi economica mondiale, il calo sembra essere dovuto anche all'incertezza normativa che ancora caratterizza alcuni paesi, al venir meno di alcune politiche di sussidio all'energia pulita e allo stesso abbassamento del costo delle tecnologie. 

Complessivamente, a livello mondiale gli investimenti nel settore delle fonti rinnovabili sono passati dai 250 miliardi di dollari del 2012 ai 214 miliardi nel 2013, con una diminuzione di circa il 14%. Anche considerando solo il contesto europeo si è avuta una diminuzione degli investimenti, passati dagli 80 miliardi di dollari nel 2012 ai 48 miliardi nel 2013. Tale diminuzione ha comportato anche un cambiamento nella classifica delle aree geografiche mondiali relativa agli investimenti nelle fonti rinnovabili. Fino allo scorso anno dominata dall'Europa, la graduatoria vede ora in testa la Cina, nonostante anche qui si sia avuto un calo degli investimenti (passati da 66,6 miliardi di dollari nel 2012 a 56,3 miliardi nel 2013). È ancora il solare la tecnologia che riceve la quantità maggiore di investimenti (114 miliardi di dollari), seguito dall'eolico (80 miliardi). Una quota notevolmente inferiore spetta alle altre tecnologie: 8 miliardi per biomasse e rifiuti, 5 miliardi per il piccolo idroelettrico, 5 miliardi per i biocarburanti e 3 miliardi per la geotermia. 

Ridotte anche le nuove installazioni

Anche le nuove installazioni – come sottolinea il rapporto Greenitaly – hanno subito nel 2013 una battuta d'arresto che segue il trend negativo degli investimenti. Rispetto al picco raggiunto nel 2011, quando le nuove installazioni erano pari a circa 35 GW di nuova potenza, nel 2013 si è passati a soli 25 GW di nuove installazioni. Anche in questo caso il mercato è dominato dal fotovoltaico e dall'eolico, soprattutto in territorio europeo, dove con 11 GW rappresentano insieme il 90% delle nuove installazioni. 

AutoreDott.ssa Serena Casu


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