H2O: la vita in funambolico equilibrio

<<Guardate l'idrogeno tacere nel mare,
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire: 
soltanto una legge che io riesco a capire, 
ha potuto sposarli senza farli scoppiare…>>
(Fabrizio De André - Un chimico)

Nell'ascoltare questi versi carichi di poesia si rimane spiazzati, quasi senza fiato. Sia per la genialità del componimento, sia per le domande che giustamente suscita. Ad essere sinceri, quando si giunge al minuto 2:23 di questa canzone, non si capisce chiaramente se nel verbo destinato a dare un senso ai quattro versi precedenti sia effettivamente pronunciata una D (s-d-oppiare) o una C (s-c-oppiare), ma nulla mi toglie dalla testa la sensazione che Faber l'abbia scientificamente architettato, che questo dibattito nasca dalla sua abilità nell'interpretare, oltre che nello scrivere i propri testi.

Credo tuttavia che De André volesse evocare in noi la sensazione dell'esplosione, sarebbe questa una rappresentazione fortemente poetica, degna dei più grandi artisti dei tempi passati. Dante avrebbe senza dubbio scritto "scoppiare", Tasso gli avrebbe sicuramente fatto eco, allo stesso modo Friedrich avrebbe saputo tingere la sua tela di una sublime, romantica, deflagrazione suboceanica. Perfino Shakespeare avrebbe colto l'intimo fascino irraggiungibile di questa immagine, così come Tonino Cagnucci.
E poi, va detto, c'è anche un fondamento concreto che sostiene queste teorie supportate, fin qui, a livello puramente speculativo. 

album di fabrizio de andrè

(Copertina dell'album di Fabrizio De André che ospita la traccia citata in apertura)

Due componenti suscettibili…

Per uno strano scherzo del destino, l'acqua, l'elemento che nell'immaginario collettivo viene giustamente considerato l'antagonista del fuoco, è composta da due particolarissimi tipi di atomi. L'idrogeno è un gas con spiccate caratteristiche di infiammabilità, basti pensare all'enorme potere distruttivo della bomba H o al semplice fatto che tutte le stelle che popolano le galassie, per liberare energia, bruciano proprio idrogeno.
L'ossigeno è invece il più comune comburente che si trova in natura, ovvero quel tipo di sostanza che non deve necessariamente essere combustibile, ma è ciò che più semplicemente permette l'intero processo di combustione. Poiché la sintesi dell'acqua si basa su una reazione generalmente esotermica, se i due elementi che la compongono vengono miscelati in quantità percentuali non opportune, possono dare luogo ad un'importante esplosione.

Nel microcosmo della molecola il caos regna sovrano

Ogni atomo è composto da cariche positive e negative; le prime, condensate nel nucleo assieme ai neutroni, prendono il nome di protoni, mentre le altre, gli elettroni, vi ruotano attorno. Poiché la carica elettronegativa dell'ossigeno è superiore a quella dell'idrogeno, per bilanciare questa posizione gli elementi si saldano in una struttura asimmetrica, con il vertice della molecola che ospiterà una parziale negatività, e negli estremi, che formano un angolo di 104.45° anziché di 180° quasi per volersi coalizzare contro il nemico comune, albergherà un certo grado di positività.
Ogni singola particella del fluido è quindi dotata di una certa carica, che verrà attratta da quella opposta di una collega vicina. Un tale squilibrio elettrostatico fa sì che le molecole d'acqua si vengano reciprocamente incontro nel loro continuo moto di scivolamento dell'una sull'altra. Simili forze, che prendono il nome di ponti idrogeno, non sono tuttavia sufficientemente potenti per garantire la formazione di una struttura stabile e rigidamente organizzata, per ogni legame che si viene così a delineare, infatti, ce n'è già uno pronto a sciogliersi in una sorta di ininterrotta reazione a catena.

struttura della molecola dell'acqua

(Schema della struttura molecolare dell'acqua)


AutoreRiccardo Frascolli


Visualizza l'elenco dei principali articoli