Gas naturale, prima energia pulita al mondo, ma cresce la concorrenza
Negli ultimi dieci anni la produzione ed il trasporto del gas naturale dai paesi di origine ai consumatori sono aumentati di almeno il 28 per cento. Ad annunciarlo è il dossier dell'area research di Banca Monte dei Paschi di Siena incentrato sul combustibile, definito prima energia pulita al mondo. "Il gas naturale – si legge nel rapporto – è un idrocarburo, cioè una molecola formata da atomi di carbonio e idrogeno che è alla base anche del petrolio e di tutti gli altri combustibili di tipo fossile. Altri elementi chimici possono essere presenti ma in una percentuale trascurabile. Il gas naturale è costituito principalmente da gas metano e solitamente contiene una proporzione variabile di azoto, etano, anidride carbonica, acqua, butano, propano, pentano e tracce di idrocarburi più pesanti".
A livello internazionale si parla di almeno 3 trilioni di metri cubi annui di produzione e consumo e di riserve di poco meno di 190 trilioni di metri cubi. Numeri che lasciano pensare agli esperti che il gas abbia un ruolo fondamentale tra i combustibili fossili, che ancora oggi appagano il 90 per cento del fabbisogno energetico mondiale. Ma quali sono le sue caratteristiche principali? Sicuramente il contenuto molto minore di gas serra e la possibilità di essere trasportato mediante gasdotti e via mare dopo il processo di liquefazione a bassa temperatura.
(Il gas naturale è tema di grande attualità, nonché prima energia pulita al mondo)
I gasdotti mondiali hanno una rete complessiva che si allarga ormai per quasi 900 mila chilometri ed il commercio di gas naturale a livello mondiale è ormai pari a 250 milioni di tonnellate. Stiamo parlando del doppio rispetto a 10 anni fa. A partire dal 2000 il mercato è stato infatti oggetto di una serie di cambiamenti legati anche al ruolo svolto dagli Usa. Gli Stati Uniti d'America, che già detenevano il ruolo di primo consumatore al mondo, grazie alla scoperta dello "shale gas" e al suo sfruttamento mediante la tecnologia del "fracking" (tecnica per estrarre gas naturale anche da sorgenti non convenzionali), si sono poi aggiudicati il titolo di primo produttore con 687 miliardi di metri cubi di gas nel 2013. Una situazione che ha provocato un aumento della concorrenza tra i paesi produttori e pressioni ribassiste sul prezzo del gas soprattutto negli Usa.
Ma passiamo pure al nostro Paese: in Italia il consumo di gas naturale rispetto alle altre fonti di energia assume un ruolo ancor più rilevante perché ammonta al 34 per cento del totale ovvero a circa 70 miliardi di metri cubi. Ma come la medaglia anche in questo caso c'è l'altra faccia. A partire dal 2008, infatti, la crisi ha influito pesantemente, causando un calo dei consumi di energia e del gas naturale che è sceso di circa il 20% rispetto al picco di 86 miliardi di metri cubi del 2005. Ma non solo. Il Gas naturale è stato vittima anche di una forte concorrenza da parte delle energie alternative nella produzione di elettricità. Questo "antagonismo" ha fatto sì che i consumi di gas naturale diminuissero addirittura del 37% rispetto al picco del 2008.
Il rapporto della Banca Monte dei Paschi di Siena illustra chiaramente la struttura di approvvigionamento dell'Italia dall'estero mediante i quattro importanti gasdotti Transmed, Greenstream, Trans Austria Gasleitung e Transitgas e i nuovi progetti Tap e Sothstream, sottolineando che diverranno operativi a fine decennio con visibili effetti per il nostro paese. A rivestire un ruolo fondamentale per le forniture nostrane è sicuramente il gas russo che conquista il 30,5 per cento del quantitativo complessivamente importato. Dall'Algeria arriva, invece, in Italia un quantitativo assai maggiore, pari al 33,8 per cento.