Energia eolica da stoccare sottoterra nelle rocce porose del nord-ovest
UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE L'EOLICO
Grazie un nuovo e approfondito studio sembra che l'energia eolica, sufficiente per alimentare circa 85.000 abitazioni al mese nel Pacific Northwest, potrebbe essere immagazzinata in rocce porose sotterranee per un uso successivo. I ricercatori del Department of Energy's Pacific Northwest National Laboratory e della Bonneville Power Administration hanno infatti individuato due metodi diversi ma ugualmente efficienti per stoccare energia in due posizioni a est Washington per mettere in pratica questi nuovi modi di produrre energia.
STOCCARE ENERGIA GRAZIE ALL'ARIA COMPRESSA
Gli impianti di stoccaggio di aria compressa potrebbero contribuire a salvare la regione dall'abbondante energia eolica che spesso è prodotta di notte, quando i venti sono forti e la domanda di energia è bassa, mentre di giorno la domanda è alta e gli alimentatori sono più fermi. Queste nuovi metodi possono anche permettere il passaggio da un accumulo di energia alla produzione di energia in pochi minuti, dando la flessibilità per bilanciare altamente la generazione di energia eolica della regione per tutta la giornata. Secondo Steve Knudsen, che ha gestito lo studio per la BPA, "gli impianti di stoccaggio ad aria compressa energetica possono svolgere un ruolo prezioso per aiutare a gestire e integrare l'energia rinnovabile sul nord-ovest".
(I progetti per stoccare energia in due siti nel nord-ovest)
IL FUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI DI STOCCAGGIO
Il modo in cui lavorano gli impianti di stoccaggio di energia ad aria è praticamente uguale per tutti. Infatti quando c'è tanta alimentazione, questa viene prelevata dalla rete elettrica e utilizzata per alimentare un compressore d'aria di grandi dimensioni, che spinge l'aria in pressione all'interno di una struttura geologica di stoccaggio sotterraneo. Poi, quando la richiesta di potenza è alta, l'aria accumulata viene rilasciata indietro fino alla superficie, dove viene riscaldata e si precipita tramite turbine per generare elettricità.
Questi impianti di stoccaggio hanno un grande e fondamentale aspetto positivo: possono rigenerare l'80% di energia. Rispetto ad altri studi effettuati per immagazzinare energia lo studio PNNL-BPA ha esaminato ed elaborato un approccio diverso che si basa sull'utilizzo di naturali bacini roccia porosa che sono in profondità per immagazzinare l'energia rinnovabile.
UN METODO IN ESPANSIONE
La ricerca che punta ad integrare l'energia rinnovabile sulla rete elettrica è in costante aumento e non è un caso che circa il 13 %, quasi 8.600 megawatt, di alimentazione del nord-ovest viene dal vento. Proprio per questo BPA e PNNL per hanno cominciato ad indagare se la nuova tecnologia potrebbe essere utilizzata nel nord-ovest.
Il team di ricerca ha esaminato la zona della provincia della Columbia Plateau dove è presente uno spesso strato di basalto vulcanico che copre gran parte della regione. Il team, dopo un'attenta analisi e studio del territorio, ha individuato due luoghi particolarmente promettenti che si trovano a est di Washington. Una a nord di Boardman, nell'Oregon, sul lato di Washington del fiume Columbia. Il secondo, chiamato Yakima Minerals Site, a circa 10 miglia a nord di Selah, Washington, in una zona chiamata Yakima Canyon.
DUE SITI MOLTO PROMETTENTI
Il team di ricerca ha adattato a questi due siti due tipologie molto differenti di impianti di stoccaggio di energia ad aria compressa. Entrambe le strutture potrebbero fornire stoccaggio di energia durante periodi di tempo prolungati. Infatti le tecnologie di stoccaggio dell'energia, come l'accumulo di energia ad aria compressa, può aiutare la regione ad utilizzare al meglio il suo eccesso di produzione di energia pulita.
Il primo sito, Columbia Hills, potrebbe accedere a una conduttura di gas naturale nelle vicinanze, che potrebbe permettere l'utilizzo di un convenzionale impianto di energia aria compressa. Tale strumento convenzionale brucerebbe una piccola quantità di gas naturale per riscaldare l'aria compressa che viene rilasciata dal deposito sotterraneo. L'aria riscaldata potrebbe quindi generare più del doppio della potenza di una centrale a gas naturale tipica.
(L'impianto di stoccaggio di energia presso Columbia Hill - foto da dailyfusion.net)
Il secondo sito, Yakima Minerals Site, al contrario non ha facile accesso al gas naturale. Così il gruppo di ricerca ha ideato un diverso tipo di impianto di stoccaggio di aria compressa di energia in grado di utilizzare l'energia geotermica. Questo impianto ibrido permetterebbe di estrarre il calore geotermico dal profondo sottosuolo per alimentare un refrigeratore per raffreddare i compressori d'aria della struttura, rendendoli più efficienti. L'energia geotermica potrebbe anche ri-riscaldare l'aria che ritorna in superficie.
(L'impianto di stoccaggio di energia presso Yakima Minerals Site - foto da dailyfusion.net)
UN NUOVO CONCEPT CHE INCLUDE L'ENERGIA GEOTERMICA
Il leader del progetto Pete McGrail ha affermato:
"La combinazione di energia geotermica con accumulo di energia ad aria compressa è un concept creativo che è stato sviluppato per affrontare i problemi di ingegneria presso Yakima Minerals Site. Il nostro concetto di impianto ibrido espande in modo significativo l'energia geotermica al di là del suo uso tradizionale come una tecnologia di generazione di energia di base rinnovabili."
Le tecnologie e i modi di produrre energia pulita aumentano e diventano sempre più efficienti cintribuendo all'interesse non solo del fabbisogno energetico di noi popolazione ma anche al benessere dell'ambiente.