Un tappeto idroelettrico per sfruttare l'energia delle onde marine

Reza Alam, studioso della meccanica ondosa all'UC Berkeley, ha ideato, insieme al proprio team, una tecnologia in grado di sfruttare a pieno l'energia marina: il tappeto idroelettrico.

Questo dispositivo, installato sui fondali oceanici, sarà in grado di trasformare le onde in energia da impiegare nei modi più svariati. I mari, infatti, rappresentano un'enorme risorsa che ancora non ha trovato grossi sbocchi e soluzioni ottimali per essere adeguatamente utilizzata.

Tappeto Idroelettrico(Tappeto idroelettrico. Fonte treehugger)

Il progetto di Alam dovrebbe risolvere una simile problematica e venire incontro alla crescente richiesta di energia da parte delle nazioni. Senza contare, ha dichiarato l'esperto, "la necessità di trovare alternative più pulite ai combustibili fossili".

In realtà, come sottolineato dallo stesso gruppo di ricercatori, l'idea di attingere energia dalle onde non è nuova. Uno studio simile è stato già effettuato dalla Carbon Trust, un'azienda formata da professionisti impegnati a favorire il processo di transizione da un'economia tradizionale ad una sostenibile, con ridotte emissioni di carbonio.

I dati rilasciati da essa dicono che questa rinnovabile potrebbe fornire più di 2.000 terawatt all'anno di elettricità e coprire il 10% del fabbisogno mondiale di energia. Tuttavia, al momento, sempre secondo i risultati della Carbon Trust, le ricerche indirizzate alla realizzazione di tecnologie adatte a sfruttare tale fonte green sono ancora agli inizi, mentre quelle volte ad estrarre energia direttamente dalle maree sono molto più avanzate. Inoltre, la maggioranza dei dispositivi e degli sviluppatori hanno sede nel Regno Unito, così come molti dei prototipi su scala reale sono stati testati e installati nelle acque inglesi, a dimostrazione di quanto il paese sia interessato a coltivare questa enorme risorsa autoctona.

Prototipo del tappeto idroelettrico(Prototipo in laboratorio del tappeto idroelettrico. Fonte TAF LAB)

Tornando alla ricerca di Alam, il progetto del tappeto idroelettrico è nato osservando i fondali fangosi, in grado di attenuare l'energia delle onde più superficiali. Allo scopo di simulare la medesima situazione, gli ingegneri si sono avvalsi di una sottile lamina di gomma inserita su una serie di cilindri idraulici e di tubi.  Nel momento in cui il tappeto di gomma si muove su e giù grazie al moto ondoso, si genera una pressione idraulica poi convertita in energia.

I primi esperimenti fatti hanno dato buoni esiti e diverse risposte. Innanzitutto, a proposito dei materiali da impiegare nella produzione del dispositivo. A differenza della gomma usata nei test di laboratorio, i ricercatori sembrano intenzionati a costruire i prototipi, da installare nei fondali marini, con materie più elastiche e più resistenti all'ecosistema oceanico.
Altri risultati hanno evidenziato la capacità del tappeto di assorbire oltre il 90% dell'energia arrivata dalle onde. In virtù di ciò, le deduzioni di Alam dicono che un dispositivo della grandezza di circa un metro quadrato, potrebbe generare una quantità di elettricità sufficiente a coprire le esigenze di un paio di famiglie americane.

Schema del funzionamento del tappeto idroelettrico(Schema del funzionamento del tappeto idroelettrico. Fonte TAF LAB)

Questo sistema dovrebbe essere situato in acque costiere profonde al massimo 60 metri. È richiesta, inoltre, l'assenza di scogli nelle vicinanze.

In ultima analisi, il tappeto idroelettrico avrebbe il vantaggio di un ridotto, se non addirittura nullo impatto ambientale, trovandosi sott'acqua e potrebbe funzionare anche in condizioni atmosferiche difficili, ad esempio durante una tempesta. Infatti, il suo funzionamento è direttamente proporzionale alla forza delle onde.

Stando alle notizie fornite dai ricercatori, il dispositivo sarà testato negli oceani entro i prossimi due anni e messo in commercio tra dieci.

AutoreDott.ssa Elisabetta Rossi


Visualizza l'elenco dei principali articoli