Rischi e timori connessi al mondo OGM

Da sempre, nella storia dell'uomo, cambiamenti epocali hanno portato con loro strascichi polemici, comete di critiche con vastissime orbite e lunghe scie dense di accaniti sostenitori e oppositori. E' successo in molti campi e ad ogni livello; anche con la più recente scoperta (benché ci siano i margini per definirla una vera e propria invenzione) degli organismi geneticamente modificati non si è fatta eccezione.

Quali sono i rischi per l'ambiente? Si può minare la salute umana? E se qualche esperimento sfuggisse al controllo dei ricercatori? Queste sono solo alcune delle più frequenti domande rivolte all'opinione pubblica, anche con una minima dose di faziosità, per spingere i governi a tenere sotto controllo la diffusione, soprattutto, delle colture alterate al livello genico.

I sostenitori delle biotecnologie hanno fatto notare che simili interrogativi non sono mai stati posti quando sul mercato erano reperibili prodotti ottenuti mediante tradizionali tecniche di incrocio, ma in questo caso, la paura derivante da una tecnica non molto chiara a tutti, che inoltre presenta il ricercatore come un uomo intento a "giocare a fare il dio" appare quantomeno comprensibile, se non del tutto condivisibile.

Le precauzioni dei tecnici

Gli scienziati operanti nel settore, approfondendo col passare del tempo la conoscenza della materia trattata, hanno avuto modo di stilare un prontuario di regole che consistono in un elenco di rigide procedure atte a proteggere i ricercatori, ad esempio, dall'infezione di nuovi organismi patogeni ottenuti attraverso la ricombinazione del DNA, maggiormente resistenti e potenzialmente più dannosi.

Proprio per questo motivo i ceppi di microrganismi adoperati negli esperimenti vengono alterati geneticamente anche sotto un secondo profilo, non direttamente connesso con i fini della ricerca, che impedisce la loro sopravvivenza al di fuori dei laboratori. In agricoltura, invece, si cerca di impiantare piantagioni GM in zone dove non siano presenti le piante "originali", per ridurre il più possibile il rischio di fecondazioni indesiderate.

Un ricercatore in laboratorio

(Ricercatore in laboratorio)

Le preoccupazioni degli ambientalisti

Oggigiorno, comunque, i maggiori timori degli attivisti e delle varie associazioni ecologiste non interessano i batteri, ma le coltivazioni arricchite artificialmente. Molti temono che i vegetali GM possano essere pericolosi sia per la salute che per l'ambiente.

Per quanto riguarda il primo caso c'è chi paventa l'ipotesi che gli organismi transgenici possano contenere allergeni, ovvero gli agenti che scatenano le allergie, imprevisti dal consumatore. Anche per questo motivo, infatti, nel 2000 è stato approvato da più di 100 paesi nel mondo un protocollo che impone al soggetto interessato all'esportazione di indicare se nel carico sono presenti prodotti di questo tipo.

La seconda perplessità, inoltre, riguarda il rischio per l'ambiente di venire contaminato da colture di OGM attigue e produrre, in questa maniera, risultati imprevedibili. L'impiego in allevamento di queste tecniche, poi, è sempre stato visto con non troppa fiducia anche dagli stessi tecnici, che hanno unito alle perplessità di natura morale e strettamente tecnica, anche dubbi relativi all'effettiva fruibilità del prodotto da parte del consumatore senza incorrere in rischi di alcun genere.

cartello affisso contro gli OGM

(Cartello di attivisti contrari all'impiego di OGM)

Cosa fare, dunque?

I vari organi di controllo operanti a livello mondiale sono alle prese con il tentativo di facilitare l'uso delle biotecnologie in molti campi, poiché producono indiscutibili risultati, pur senza abilitarne un utilizzo indiscriminato. Arrivare ad un fattore di rischio pari allo zero è probabilmente impensabile, a causa di tutte le possibilità elencate sopra, ma si sta scegliendo comunque la strada di un prudente impiego, probabilmente quella che pur scontentando entrambe le parti in causa, riesce a tutelarne in parte i diritti, poiché basa le proprie scelte solo su incontrovertibili prove sperimentali.

AutoreRiccardo Frascolli


Visualizza l'elenco dei principali articoli