Tanzania: il fotovoltaico per la scuola

Sulla costa sud-orientale del continente africano, si estende lungo circa 945,000 Km2 la Repubblica Unita di Tanzania. Con un'aspettativa media di vita di appena 47 anni, la Tanzania è tra i dieci Paesi più poveri al mondo. La sua economia verte sostanzialmente sull'agricoltura, che rappresenta la metà del PIL, ma le terre coltivabili sono appena il 4 % dell'intero Paese. Il Paese ha, inoltre, un urgente bisogno di migliorare il proprio livello di vita ed ecco che tenta la strada delle rinnovabili.

L'agricoltura copre la metà del PIL della Tanzania, ma solo il 4 % dei suoi 945,000 Km2 di superficie è coltivabile

(L'agricoltura copre la metà del PIL della Tanzania, ma solo il 4 % dei suoi 945,000 Km2 di superficie è coltivabile)

L'ultima notizia è degli scorsi giorni, arriva dal mondo del fotovoltaico e ha per protagonista la Trina Solar Limited (TSL), una delle più grandi compagnie al mondo, operanti nel settore del fotovoltaico. L'altra protagonista è una scuola elementare di Kisangara, un centro di circa 3,000 abitanti alle falde del mitico Kilimangiaro. La Msafiri English Medium Primary School è, già di per sé, una scuola speciale, dove i suoi giovani studenti vivono, mangiano e dormono. La sua importanza è legata anche al fatto di trovarsi in una posizione strategica, sulla strada che collega la capitale economica della Tanzania, Dar es Salaam e la città di Arusha.

Ora, la scuola può vantare anche di essere stata omaggiata di pannelli solari in silicio policristallino, con una potenza di 230 MW (la capacità totale è di 9,5 kW), dalla Trinasolar che ha anche provveduto, attraverso SunPlan e MaxSolar, alla loro realizzazione e installazione. L'amore tra la scuola e l'azienda passa, del resto, proprio attraverso la SunPlan (la società che cura la costruzione degli impianti solari per TrinaSolar). SunPlan ha sede, infatti, a Mühldorf, la cittadina della Baviera da cui proviene la maggior parte dei finanziamenti che permettono alla Msafiri English Medium Primary School di sopravvivere.

A marzo, una volta installato l'impianto, le aziende hanno, inoltre, provveduto a formare il personale per provvedere alla manutenzione dell'impianto, che permetterà ad alunni, insegnanti e personale della scuola di continuare a usufruire della luce elettrica anche dopo il tramonto. 

La Msafiri English Medium Primary School ha ricevuto in dono dalla TrinaSolar un impianto fotovoltaico della capacità di 9,5 kW

(La Msafiri English Medium Primary School ha ricevuto in dono dalla TrinaSolar un impianto fotovoltaico della capacità di 9,5 kW)

L'esperienza della Msafiri English Medium Primary School non è, però, fortunatamente la sola di questo tipo in Tanzania. Tra il 2008 e il 2011, questa terra è stata, infatti, al centro del progetto BEST RAY (Bringing Energy Service in Tanzania Rural Areas), finanziato dall'Unione Europea e dal Comune di Milano. In questi anni, le aree di Ngarenanyuki e Oldonyo Sambu hanno visto interventi per il miglioramento delle proprie condizioni di vita, sostanzialmente fondati su sistemi integrati di accesso alle energie rinnovabili. Le aree di intervento hanno previsto:

 

  1. La formazione di personale amministrativo in materia di energie rinnovabili
  2. La creazione di due Centri Comunitari per l'Energia (CERC), a cui la popolazione può rivolgersi alla ricerca di soluzioni adeguate
  3. L'installazione di impianti rinnovabili in infermerie, scuole ed edifici pubblici in genere
  4. Il ricorso all'Energy Minibus per attività di promozione, conoscenza e sensibilizzazione

 In Tanzania, esistono anche altri progetti interessati a portare il fotovoltaico nelle scuole

(In Tanzania, esistono anche altri progetti interessati a portare il fotovoltaico nelle scuole)

Perché la Tanzania dovrebbe continuare a puntare sulle rinnovabili? Perché anche grazie a questi e ad altri interventi simili, il livello dei servizi sociosanitari si sta alzando e questo rappresenta un punto di passaggio obbligatorio per la crescita del Paese.

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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