Horizon 2020: il programma europeo e italiano per la ricerca e l'innovazione
Il nuovo programma per la ricerca e l'innovazione, presentato dalla Commissione Europea, porta il nome di Horizon 2020 e si prefigge come scopo principale quello di chiarire in che modo i Paesi Membri e gli Stati Associati devono raggiungere gli obiettivi della "Strategia Europa 2020".
Il progetto, con un budget di circa 80 miliardi di euro, focalizza l'attenzione sullo studio dei prodotti, dei processi e dei servizi che possano da un lato rinnovare l'intero sistema produttivo e dall'altro migliorare la vita dei cittadini. Gli investimenti, di conseguenza, devono interessare la ricerca, la sua trasformazione in qualcosa di nuovo e le successive applicazioni industriali e commerciali della stessa.
Per far sì che tutto questo si attui, è necessario sveltire le pratiche burocratiche, valutative e di rilascio dei finanziamenti per i progetti via via presentati.
Le priorità di Horizon 2020 sono tre:
- un terzo del budget andrà a rafforzare la ricerca di frontiera, ossia quella realizzata entro i confini europei. Per questo, ne trarranno giovamento le borse di formazione e mobilità per i ricercatori e le tecnologie del futuro. Dei contributi saranno anche versati al Consiglio Europeo della ricerca;
- circa 18 miliardi di euro verranno spesi per gli studi nel campo delle nuove tecnologie;
- 32 miliardi di euro o poco più serviranno, invece, a risolvere in modo efficiente le sfide globali della società odierna.
Da quanto detto, si evince che lo scopo del programma è riuscire a creare un vero e proprio "Spazio Europeo della Ricerca".
L'Italia, in risposta ad Horizon 2020, ha rilasciato nel marzo 2013, la sua proposta Horizon Italia 2020. Con la quale intende occupare un posto di tutto rispetto nell'ambito della ricerca e dell'innovazione, lasciando, così, la posizione marginale ricoperta fino ad oggi.
Horizon Italia 2020 presenta delle sostanziali differenze con il programma europeo. Prima di tutto, nel nostro paese vi è la convinzione che la ricerca e l'innovazione dei beni e dei servizi siano un tutt'uno. L'una non può prescindere dall'altra. Ad accompagnare tale presupposto, vi è l'idea che il sistema della ricerca pubblica, improntato più sullo studio, e quello della ricerca privata, concentrato, viceversa, sul prodotto in sé, debbano confrontarsi e interagire reciprocamente.
L'Italia vanta da sempre un gruppo di ricercatori e ricercatrici di grande competenza, tuttavia, nonostante questo, non c'è una corrispondenza adeguata tra ricerca e traduzione dei suoi esiti in prodotti e processi in grado di soddisfare la domanda dei cittadini e, dunque, le loro necessità.
Questo "muro" è ulteriormente rafforzato dall'assenza di una comunicazione efficace dei risultati raggiunti, nei confronti dei quali l'opinione pubblica resta, per lo più, all'oscuro e indifferente. Ciò è causato sia dalla carenza dei ricercatori in ambito informativo sia dalle università che non riescono ancora a dare un supporto valido e utile a coprire simili, importanti lacune.
Nell'arco dell'ultimo anno, però, qualcosa si è mosso in positivo. Sono stati infatti diffusi i bandi per i Clusters Tecnologici e per le Smart Cities & Communities, "un chiaro segno da parte del Governo – è specificato nel programma - della volontà di rimuovere gli ostacoli che ancora si frappongono o rallentano un'efficace interazione tra ricerca e produzione". Le autorità stanno, quindi, cercando di rendere più scorrevole il ciclo ricerca – innovazione – produzione, tenendo in considerazione, soprattutto, il benessere sociale dei fruitori.
Horizon Italia 2020 si prefigge, in un'ultima analisi, lo scopo di cambiare i metodi per:
- ripensare le priorità della nazione e del territorio;
- definire gli istituti di ricerca e alta formazione;
- valutare programmi e progetti.
A garanzia di un'applicazione e diffusione su larga scala del progetto, è necessario che vi sia anche un'azione decisa e sinergica delle Amministrazioni Regionali.
In questo modo, l'Italia dà "una risposta concreta – prosegue il documento – al bisogno espresso da tutti i soggetti di dotare il Paese di un vero programma per la Ricerca e l'Innovazione, con obiettivi chiari e condivisi, tempi definiti di attuazione, strumenti semplici e risorse adeguate chiare e certe nel tempo."
La speranza è naturalmente quella di vedere l'Italia impegnata nel sostenere la ricerca e l'innovazione in tutti i settori, ponendo fine, una volta per tutte, al trasferimento delle menti brillanti all'estero.
Fonte
HIT 2020