Il Campidoglio: un modello di efficienza energetica?

Era il 2007, quando l'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) annunciava, insieme all'agenzia Roma Energia e all'allora assessore all'Urbanistica di Roma (Roberto Morassut), il via al progetto "Campidoglio rinnovabile" (presentato il 19 dicembre 2007, durante il convegno "Risparmio energetico e uso delle fonti rinnovabili nel centro storico"). L'obiettivo era quello di illuminare la sede del Comune di Roma (in piazza del Campidoglio, appunto, tra il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo). Come? Attraverso l'installazione di una serie di impianti fotovoltaici su quattro gazometri collocati nell'aria dell'Ostiense (previa bonifica della zona, grazie all'intervento di Eni e Italgas).

Nel 2007, il Campidoglio è stato al centro del progetto

(Nel 2007, il Campidoglio è stato al centro del progetto "Campidoglio rinnovabile")

I gazometri, costruiti per immagazzinare il gas di città o gas illuminante (la miscela di idrogeno, metano, monossido di carbonio ed etilene fornita ai lampioni attraverso sistemi di tubazioni), fanno ormai parte delle cosiddetta archeologia industriale (a seguito della diffusione del metano). Che fare, dunque, di queste strutture, se non reinventarle e, magari e ancor meglio, alla luce delle energie rinnovabili?

Questo sembra, infatti, il destino dei gazometri dell'Ostiense, uno dei quali, già nel 2006, era stato protagonista della Notte Bianca. Le varie iniziative culturali e di intrattenimento, che, durante un'interna nottata, avevano animato le vie di Roma, erano state, infatti illuminate da 10 chilometri di fibra luminosa (pari a un 1 milione di led), avvolte intorno al corpo metallico del gazometro.

Il gazometro della Rautaruukki Steel in Finlandia

(Il gazometro della Rautaruukki Steel in Finlandia)

L'Enea e l'Agenzia per lo sviluppo sostenibile del Comune di Roma sognavano, quindi, moduli fotovoltaici trasparenti, sull'intera superficie dei quattro gazometri ostiensi coinvolti nel progetto (il maggiore e i più piccoli), con l'obiettivo (non da poco) di produrre ben 1 milione di kW orari, facendo di Roma, la capitale del risparmio energetico. L'allora Assessore all'Urbanistica parlava, infatti, di analoghi progetti di riqualificazione anche per altri edifici dell'area Testaccio-Ostiense-Marconi; come l'ex Mattatoio, per il quale si era detto allo studio un nuovo sistema di alimentazione energetica: niente energia pulita (almeno nelle intenzioni iniziali) ma sistemi ad alta efficienza, finalizzati alla realizzazione di ampi margini di risparmio. 

Se, però, ad oggi, si fa una ricerca su Internet, per sapere che ne è stato del progetto "Campidoglio rinnovabile", tutto quel che si trova risale alla fine del 2007 e ai primi mesi del 2008, quando, appunto, era stato lanciato il progetto. In quanto, invece, alla riconversione di quei colossi dell'archeologia industriale che sono i gazometri, nell'estate del 2013 sono diventati protagonisti della Movida romana.

AutoreDott.ssa Morena Deriu


Visualizza l'elenco dei principali articoli