Come riutilizzare le acque grigie e risparmiare: come raccoglierle, depurarle e risfruttarle

Una risorsa inesauribile, di cui tutti potremmo fruire nelle nostre case, ma di cui per la maggior parte non siamo a conoscenza, è rappresentata dalle cosiddette acque grigie, una parte delle acque domestiche (ben circa il 70 %) liberate dal materiale fecale e dagli scarichi della cucina. Rientrano, dunque, nella categoria le acque provenienti dall'igiene del corpo e non solo (da docce, vasche da bagno e lavandini), ma anche l'acqua prodotta da un condizionatore d'aria, dalla lavatrice e quella piovana.

Opportunamente trattate, le acque grigie possono essere riutilizzate per usi non alimentari, contribuendo così alla riduzione dei consumi di acqua potabile. 

Interroghiamoci, quindi, su come raccoglierle e riutilizzarle.

Normalmente, le acque grigie vanno a finire negli scarichi, ma è comunque possibile recuperarle e riutilizzarle. Il modo più semplice è la realizzazione di due distinte reti idriche, una per l'acqua potabile e una per quella non potabile, il che permette, tra l'altro, di ottimizzare i sistemi fognari e di depurazione. In questo caso, i serbatoi per il trattamento delle acque potranno essere interrati o installati all'interno degli edifici. Anche in presenza di una rete idrica più tradizionale, ci si potrà però dotare di grossi secchi e bidoni in cui raccogliere le acque grigie provenienti dalle diverse sorgenti presenti in casa.

Una volta raccolte, le acque vanno, ovviamente, depurate, anche se (va detto), quando abbastanza pulite e non inquinate da sostanze chimiche non degradabili (come nel caso delle acque provenienti dalle grondaie), potranno anche essere riutilizzate direttamente. Vediamo, dunque, i più comuni sistemi di depurazione.

1. Tra i più comuni, rientra, senz'altro, l'ultrafiltrazione, che riporta le acque grigie a uno stato igienicamente puro, grazie all'utilizzo di membrane che separano solidi sospesi, colloidi (particelle dal diametro molto piccolo, responsabili della torbidità o del colore dell'acqua), batteri e virus.

Ultrafiltrazione acqua
(Sistemi di ultrafiltrazione delle acque grigie)

2. L'acqua potrà, inoltre, subire processi di disinfezione attraverso l'ozono. Questo gas, prodotto dall'ossigeno in generatori alimentati elettricamente e raffreddati ad acqua, disciolto nell'acqua, produce, a propria volta, ossigeno biatomico, in grado di distruggere molecole organiche resistenti e difficilmente biodegradabili. In breve tempo, l'acqua è sterilizzata e circa il 99,99% degli agenti patogeni eventualmente presenti è debellato.

3. Infine, le tecniche di fitodepurazione rappresentano un sistema naturale, in cui le acque grigie passano attraverso un bacino impermeabilizzato colmo di materiale ghiaioso e sabbia (ad azione filtrante) e di piante acquatiche, che favoriscono la crescita dei microrganismi artefici della depurazione. Questi impianti, oltre a comportare bassi costi di installazione, richiedono anche poca manutenzione.

    Biofiltro
    (Esempio di fitodepurazione domestica)

    Ma quali sono i vantaggi derivanti dal recupero delle acque grigie?

    Il riutilizzo delle acque grigie determina, innanzitutto, la riduzione dei consumi di acqua che, di fatto, è utilizzata due volte, prima e dopo la depurazione; è, dunque, sostanzialmente riciclata. Si pensi di quale risparmio godrebbero famiglie, strutture ricettive, scuole, uffici, etc. Si potranno, inoltre, irrigare piante e giardini, in grado, tra l'altro, di trasformare eventuali particelle di cibo ancora presenti in sostanze nutrienti, e sarà possibile servirsene per i servizi igienici o per lavare (cassette di risciacquo dei WC, lavaggio di piazzali, etc). Si tratterebbe, in sostanza, di un considerevole passo avanti per una gestione sempre più sostenibile delle acque, basata sul principio elementare delle valorizzazione di quelle meno nobili e dell'utilizzo delle più pure solo quando effettivamente necessario.

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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