Eco-City cinesi. Il complesso residenziale Flavours Orchard

Da oltre 12 anni il Governo cinese sta affrontando un esodo dei cittadini verso la campagna, di rilevanza sempre più importante. Questo, a causa del forte inquinamento atmosferico e delle condizioni di vita alienanti che nelle città cinesi, soprattutto metropolitane, si fanno sempre più allarmanti.
Da questo trend di allontanamento dalla città e dalla volontà di creare spazi idonei che concilino stile di vita urbano e rurale, nasce il progetto della Eco-city Flavours Orchard, che vede il suo prototipo svilupparsi a Kunming, una città che gode di un clima temperato tutto l'anno, caratteristica che le ha valso l'appellativo de "La città dell'eterna primavera".
Si tratta di edifici ecosostenibili, costruiti all'interno di un complesso residenziale polifunzionale, basato sull'idea di uno stile di vita eco-responsabile, dotato di tecnologie sostenibili che consentono la biodiversità.

L'ambiziosa idea dell'architetto francese Vincent Callebaut, coprirà 9 ettari di una vecchia area industriale, che diventerà a tutti gli effetti un eco-quartiere, le cui innovative tecnologie si presuppone possano essere applicate in qualsiasi territorio cinese.
Il fil rouge del progetto è quello di produrre più energia di quanta se ne possa utilizzare, favorendo la biodiversità, attraverso il riciclo dei rifiuti, trasformati in risorse naturali e riutilizzabili all'infinito, in una visione futuristica di città post-fossile, post-nucleare, a zero emissioni di carbonio.

L'eco-distretto sarà composto di 45 Ville Plus Energy, costruite in un enorme giardino/frutteto, comune a tutte le unità: una Smart Grid autogestita dagli stessi abitanti. Nel cuore di questo paesaggio, infatti, l'obiettivo è creare sistemi intelligenti di automazione e informazione integrate in ogni villa (che portano alla riduzione dei costi e all'aumento della funzionalità) con una rete energetica intelligente, al fine di ridistribuire il prodotto in eccesso (elettrico, potere calorifico, cibo) tra chi degli abitanti ne ha maggiormente bisogno, per evitarne la perdita relativa ai sistemi di stoccaggio. "Un paesaggio urbano aperto a tutti, senza recinzioni tra le ville, a favore dei rapporti di vicinato e i legami sociali interculturali ed intergenerazionali" afferma l'Architetto e prosegue "Uno strumento anche educativo per il rispetto dell'ambiente, grazie al suo piano ecologico, le sue tecniche di agricoltura biologica, le sue strategie di automazione domestica intelligente e la sua integrazione delle energie rinnovabili".

Il quartiere avrà tre diversi tipi di abitazioni, ognuna con caratteristiche sostenibili:

La "Mobius Villa" (15 unità), si estende all'interno di una struttura a forma di infinito. Ha un orto sul tetto e persiane fotovoltaiche che seguono i raggi solari, in un sistema di automazione intelligente, regolando calore e luce. Sono presenti inoltre, un cortile acquatico ed un altro composto di piante terrestri. La struttura ingloba tutte le camere, i bagni, gli uffici, le biblioteche e le sale da gioco.

Mobius Villa. Struttura infinito.

(Mobius Villa www.homeli.co.uk)

La "Mountain Villa" (15 unità) si compone di un'architettura a doppia pelle, che presenta una facciata a sud molto vetrata e una facciata a nord in legno molto opaco, che presenta il 20% di perforazione e utilizza pannelli pieni di alghe per la produzione di bio-idrogeno. Pannelli pieni di alghe sono integrati anche nella concezione delle 7 arcate centrali.

Mountain Villa

(Mountain Villa www.desingboom.com)

La "Shell Villa", si erge da terra tramite 6 pilastri di acciaio inox e questo le permette di sfruttare appieno la turbina eolica che la caratterizza. Una villa "bozzolo", disegnata con una doppia curva e organizzata intorno a tre cortili a spirale, che si adattano molto bene alle membrane delle travi.

Shell Villa. Turbine eoliche

(Shell Villa www.designboom.com)

Dal progetto di Vincent Callebaut emerge che un nuovo ideale architettonico ecologico è possibile e che è necessario costruire degli edifici sempre più efficienti energeticamente, sviluppando parallelamente il desiderio di collettività e di socializzazione, preziosi elementi della nostra vita che i ritmi metropolitani stanno cancellando.
La sfida è partire da uno stile di vita sano, che sappia coniugare la modernità della city e la "lentezza" della campagna, orientandosi verso un futuro sostenibile ed eco-compatibile.
Con questo e con altri prototipi di Eco-city, la Cina sta lentamente recuperando il suo enorme debito ecologico, essendo la colpevole di oltre il 40% delle emissioni totali di CO2, di cui il settore edilizio è il maggior responsabile.

Fonti
www.homeli.co.uk
www.designboom.com
www.inhabitat.com

AutoreDott.ssa Manuela Borseti


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