Cresce nel mondo la produzione di energia solare. Lo certifica il Worldwatch Institute

Ciascuno di noi nel suo piccolo può verificare l'enorme crescita dell'utilizzo di impianti solari per la produzione di energia elettrica e termica da fonte solare semplicemente guardandosi intorno e notando la loro notevole diffusione in città o in campagna, dalle grandi centrali fino ai più piccoli impianti domestici per la produzione privata. Ciò che chiunque può verificare in prima persona è confermato da alcuni dati relativi alla diffusione delle tecnologie solari nel mondo. 

Alla fine degli anni Settanta, anni in cui per la prima volta ci si rese conto della necessità di affidarsi alle fonti rinnovabili per la produzione energetica, l'industria mondiale del fotovoltaico riusci a raggiungere la potenza complessiva di un megawatt. Ci sono voluti circa vent'anni per arrivare a cifre degne di nota. Solo nel 1999 infatti, la produzione mondiale arrivò al gigawatt e da quel momento la crescita è stata molto più sostenuta. Basti pensare che se nel 2003 la potenza totale si aggirava intorno ai 3 gigawatt, nel 2010 nel mondo si è superata la soglia di 20 gigawatt di potenza complessiva [1]. 

E oggi?

La sua crescita nel mondo non accenna certo a fermarsi. Pochi giorni fa il Worldwatch Institute - un centro di ricerca indipendente che si occupa di temi legati alla sostenibilità ambientale, all'energia e all'utilizzo delle risorse – ha reso noto un nuovo record toccato nel mondo dall'energia solare. Nel 2013, fanno sapere Max Lander e Xiangyu Wu del Worldwatch Institute in un loro recente report, la produzione di energia solare termica e fotovoltaica nel mondo ha toccato quota 39 gigawatt, avvicinandosi per la prima volta nella storia alla produzione di energia proveniente dagli impianti idroelettrici. Siamo, com'è evidente, ben lontani dalle cifre riscontrate solo pochi anni fa. Tra le tipologie di impianti solari il fotovoltaico è certamente quella più diffusa, ma una dimensione crescente sta interessando anche il solare termico. Secondo quanto riportato nel report, in 19 paesi del mondo sono già operative o in fase di costruzione impianti di energia solare termica a concentrazione

Con ogni probabilità la diffusione degli impianti solari in tutti questi anni è dovuta da un lato alla presa di coscienza della necessità di doversi affidare alle fonti rinnovabili e pulite per la produzione di energia, dall'altro lato alla maggiore consapevolezza dei benefici economici che questa fonte energetica può portare, unite ovviamente alle politiche di incentivazione – anche economica – che hanno supportato la loro crescita e la loro diffusione su vasta scala.

Globalmente si è avuto nel 2013 un aumento del 30% dei consumi di energia solare. Spetta all'Europa il maggior consumo di energia elettrica e termica prodotta da fonte solare (il 67%), seguita dall'Asia (23%) e, al terzo posto, dal NordAmerica (8,1%). 

Uno sguardo globale alle nuove installazioni

Per quanto concerne le nuove installazioni nelle diverse regioni del mondo, il paese con la produzione maggiore di energia solare nel 2013 è la Cina, che lo scorso anno ha installato pannelli solari per ben 12.9 gigawatt. La produzione europea è di poco inferiore, fermandosi a 11 GW. Si tratta, nel vecchio continente, di un declino rispetto al picco segnato nel 2011 (22.3 gigawatt), dovuto con ampia probabilità alla riduzione degli incentivi che negli scorsi anni avevano contribuito notevolmente alla diffusione su vasta scala del fotovoltaico e del solare termico.  

Anche nelle nuove installazioni il Nord America si trova al terzo posto nella classifica, con installazioni pari a 5.2 gigawatt, 4.8 dei quali negli Stati Uniti. La situazione va molto peggio nei paesi dell'America Centrale e Meridionale, dove, nonostante siano notevolmente aumentati i consumi totali di energia, il solare contribuisce solo per una piccolissima frazione. Lo stesso accade in Medioriente e in Africa, dove la produzione di energia solare è ancora molto scarsa, ad esclusione di Israele e del Sudafrica, che nel 2013 hanno installato nuovi impianti per una produzione solare pari rispettivamente a 420 megawatt e 75 megawatt.  

Gli investimenti, invece...

Se, come abbiamo visto, nel 2013 sono generalmente aumentati sia la produzione che i consumi di energia proveniente da fonte solare, dall'altro lato si è avuta una diminuzione degli investimenti in questo settore, che hanno registrato un calo del 20%. Tale diminuzione, tuttavia, secondo le analisi effettuate dagli autori del report, è dovuta principalmente alla diminuzione dei costi dei pannelli solari. I moduli solari fotovoltaici e termici sono notevolmente più economici rispetto al passato, e ciò li rende più convenienti e più accessibili per una fascia molto ampia di consumatori e aziende. Ma, parallelamente, diminuendo i costi, diminuisce anche il potenziale ritorno economico degli investitori, il che spiegherebbe la diminuzione del 20% degli investimenti in questo settore. 

[1] I dati sono tratti da

J. Perlin, Dal Sole. L'energia solare dalla ricerca spaziale agli usi sulla terra, Edizioni Ambiente, 2000, p. 11
P. Menna, F. Pauli, L'energia solare, Il Mulino, Bologna, 2010, pp. 53-54

AutoreDott.ssa Serena Casu


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