Cina e USA a capo dell'espansione del mercato dell'eolico da qui al 2020

Eolico da record entro il 2020

A quale fonte di energia rinnovabile sarà affidato il futuro energetico del globo? Eolico o solare? Sono queste le domande che si rincorrono da tempo nella mente dei cittadini di tutto il mondo, preoccupati per l'impatto dei combustibili fossili e delle emissioni di gas nocivi, cui sarà possibile trovare una soluzione solo tramite il ricorso alle rinnovabili. Secondo una recente stima, la presenza dell'eolico nel mercato energetico mondiale sarebbe destinata a crescere esponenzialmente entro il 2020, dando così un contributo sostanziale all'avanzata delle fonti pulite. Secondo la GlobalData, società di analisi e consulenza in materia di energia e salute, la capacità eolica globale raddoppierà da qui al 2020: i 319,6 GW prodotti alla fine del 2013 sono destinati a diventare 678,5 GW entro i prossimi sei anni. I dati forniti all'interno del documento della GlobalData sono di certo incoraggianti, soprattutto se rapportati al calo delle installazioni di turbine registrato nell'anno passato che aveva sconfessato il prezioso aumento del 20% della capacità globale del vento nel 2012.

La futura crescita dell'eolico sarà però trainata da due potenze internazionali in particolare: Cina e Stati Uniti, da sempre in competizione per il ruolo di leader nella corsa alle rinnovabili.

Secondo la GlobalData, la capacità eolica globale raddoppierà entro il 2020

(Secondo la GlobalData, la capacità eolica globale raddoppierà entro il 2020) 

Il ruolo della Cina e degli Stati Uniti nel settore eolico

Secondo GlobalData, sarà la Cina a guidare l'exploit dell'eolico da qui al 2020. Se già nel 2013 si è affermata come responsabile del 45% dell'aumento della capacità eolica globale, ad oggi sembra che il paese orientale sia in grado di accumulare ulteriori 239,7 GW entro il 2020, contribuendo così in maniera sostanziale all'incremento generico previsto per quella data. La Cina ha conosciuto una fase di svolta in termini di utilizzo delle rinnovabili e in particolare dell'eolico nel 2012, quando la presenza di turbine sul territorio cinese ha messo in crisi per la prima volta la grossa fetta di mercato energetico affidato al nucleare. Sempre nel 2012 poi, il 35% delle nuove installazioni responsabili della crescita della capacità eolica globale era attribuito alla Cina, che, come già specificato, ha cavalcato il trend positivo sino all'anno in corso.

In realtà secondo Harshavardhan Reddy Nagatham, uno degli analisti di punta di GlobalData, la fortuna energetica del paese orientale risale a molti anni fa: "La Cina ha raddoppiato la sua capacità eolica complessiva di anno in anno dal 2006 al 2009 e ha continuato a crescere in maniera significativa da allora". Tra le motivazioni alla base di tale successo, l'analista annovera le politiche governative di supporto, tra cui ad esempio un programma agevolato di finanziamenti a basso costo, che hanno permesso alla Cina di sviluppare in maniera adeguata il comparto energetico green.

La Cina accumulerà ulteriori 239,7 GW di produzione eolica entro il 2020

(La Cina accumulerà ulteriori 239,7 GW di produzione eolica entro il 2020)

Non saranno da meno gli Stati Uniti d'America, secondi in termini di contributo all'aumento della capacità eolica globale. Pare infatti che i 68,9 GW accumulati nel 2014 diventeranno 104,1 GW nel 2020. Una spinta all'eolico negli USA era arrivata già nel 2013, quando per la prima volta le turbine alimentate a vento avevano contribuito per il 4% alla produzione di energia elettrica nazionale, sulla scia di un trend positivo di crescita iniziato nel lontano 2008 e potenziato nel tempo grazie alla costruzione di parchi eolici di proporzioni considerevoli. Saranno in particolare il Texas e l'Alaska a guidare la corsa all'eolico, grazie all'individuazione di target energetici specifici da raggiungere entro una certa data: entro il 2025 infatti, il Texas – nel 2013 ha prodotto 35,9 milioni MW/h di energia eolica – vorrebbe raggiungere quota 10 GW di capacità energetica green, mentre l'Alaska vorrebbe arrivare a coprire con l'eolico il 50% del proprio fabbisogno energetico.

Dati simili sono emersi a febbraio di quest'anno nel rapporto della Bloomberg New Energy Finance e del Global Wind Energy Council, in cui viene preannunciato che entro il 2030 l'eolico si ritaglierà una fetta del 30% della produzione di energia elettrica globale. Fonti differenti, numeri leggermente discordanti, ma nel complesso sintomo di una radicata fiducia nel futuro di questa fonte d'energia rinnovabile.

AutoreDott.ssa Irene Armaro


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