Asia leader del fotovoltaico 2013, ma gli investitori fuggono dalla Cina

IL PRIMATO DELL'ASIA

L'Asia si conferma il colosso in grado di trainare, meglio di qualsiasi altra area del mondo, il settore del fotovoltaico. Nel corso del 2013, infatti, è stata la regione asiatica e del Pacifico a costituire il 57% del mercato mondiale del settore. Per il fotovoltaico, a livello mondiale, quello trascorso è stato un anno da record, con 37 GW complessivi di nuova potenza installata su tutto il territorio.

Il Continente ha così superato l'Europa, che slitta al secondo posto e che potrebbe continuare a scendere, nei prossimi anni, con l'ascesa dei Paesi emergenti che stanno puntando sulle fonti rinnovabili in modo massiccio e che costituiscono una meta di investimenti molto attrattiva: l'Africa e, in particolare, il Nord Africa restano tra le più probabili candidate all'eventuale superamento della crescita europea.

Questi, almeno, i dati riportati dalla più recente indagine condotta dalla European Photovoltaic Industry Association, che hanno evidenziato come la potenza totale installata a livello mondiale abbia raggiunto quota 136.7 GW, con una crescita pari al 35% rispetto all'anno precedente. Tale dato è conforme con la recente ricerca di Bloomberg che ha messo in luce un freno nella corsa alle energie rinnovabili, che pur rallentando il passo, appare ben lontana dallo stallo.

... MA LA CINA FRENA

Nella corsa all'energia del sole asiatica, però, qualcosa sembra cambiare e soffrirne in modo particolare è la Cina, che si ritrova a fronteggiare una vera e propria fuga degli investitori stranieri che non ha pari nel resto del mondo, a causa del timore di una recessione economica del Paese: la repentina inversione di tendenza interessa anche il fotovoltaico, in un modo sufficientemente massiccio da lasciar ipotizzare un cambio di scenario per il futuro dell'energia rinnovabile. A questo punto, potrebbe essere il Giappone a prendere il posto di quello che fino ad ora è stato il maggiore colosso asiatico, anche se la crescita uniforme del Continente dimostra come la partita sia ancora tutta da giocare.

Parco fotovoltaico in Thailandia

(Parco fotovoltaico in Thailandia)

SPERANZE PER L'EUROPA

A risalire la china, comunque, non sarà l'Europa, protagonista di una brusca inversione di tendenza nel corso degli ultimi anni anche a causa dei massicci tagli agli incentivi delle politiche nazionali. Germania e Italia, paesi leader del fotovoltaico nel Vecchio Continente, sono anche quelli che stanno perdendo maggiormente terreno: le nuove installazioni nel nostro paese sono calate del 70% tra 2012 e 2013, mentre in Germania il calo è stato pari al 57%.

L'associazione europea, tuttavia, resta fiduciosa per quanto riguarda il futuro del fotovoltaico nel Continente, considerandolo destinato a diventare la principale forma di produzione energetica: tra le fonti di energia rinnovabile, del resto, il primato è detenuto dal solare con notevole distacco da qualsiasi altro settore, provvedendo alla produzione del 3% del fabbisogno energetico globale europeo.

Alcune condizioni, tuttavia, sono necessarie per far sì che ciò avvenga, come ha sottolineato il Presidente dell'EPIA Winfried Hoffmann: in particolare, l'Europa deve tornare a mettere in atto delle politiche di supporto alle energie rinnovabili che siano coerenti, stabili e che generino la fiducia degli investitori. In particolare, occorre mettere in atto, secondo il Presidente Hoffmann, un coerente piano di sviluppo in vista degli obiettivi per il 2030, offrendo così la possibilità al Continente di svolgere un ruolo chiave nello sviluppo del mercato e dell'innovazione tecnologica legata all'energia solare.

AutoreDott.ssa Martina Pugno


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