I pannelli solari cinesi tra prezzi low cost, efficienza energetica, garanzie e misure anti-dumping

Con l'aumento della produzione di pannelli fotovoltaici e solari termici, le aziende produttive del settore italiano si sono viste sorpassare dalle aziende cinesi, molto competitive nel prezzo, ma non sempre garanti di maggiore qualità. La Cina, infatti, esporta il 90% dei suoi pannelli fotovoltaici in Europa e negli Stati Uniti, detenendo il mercato globale del fotovoltaico per oltre il 60%. Basti pensare che in Italia sono presenti 5 collossi industriali del fotovoltaico cinese, 10 aziende costruttrici cinesi producono più di 1GW ciascuna e che la città di Pechino ha finanziato con 30 miliardi dollari le sue industrie produttrici del settore delle energie rinnovabili.

Quale azienda costruttrice scegliere per il proprio impianto solare?

E' oramai indiscutibile che la Cina produce, nelle sue grandi aziende, le migliori celle fotovoltaiche, ma allo stesso tempo è necessario sapere che le piccole aziende cinesi produttrici di fotovoltaico non sono in grado di bilanciare i costi nella produzione e per poter offrire un prodotto a basso prezzo, competitivo sul mercato, il risparmio deve essere effettuato sulla materia prima dei componenti. Per questo è necessario distinguere le tipologie di aziende presenti sul mercato per valutare la convenienza nell'acquisto dei pannelli:

  • aziende produttrici di pannelli fotovoltaici realizzati in Cina con sede in Cina;
  • aziende produttrici di pannelli fotovoltaici realizzati in Cina interamente o parzialmente, ma assemblati e con marchio del paese del processo finale, spesso italiano, in quanto queste aziende possono avere sede in Cina o in Italia; 
  • aziende produttrici di pannelli fotovoltaici realizzati in Italia e con sede in Italia, le quali spesso acquistano una parte delle materie prime in Cina;
  • aziende multinazionali produttrici di pannelli fotovoltaici realizzati parzialmente o totalmente in Cina, ma che seguono in tutti i processi di lavorazione gli standard di qualità richiesti.

Quanto costano i pannelli fotovoltaici cinesi?

I pannelli fotovoltaici cinesi presentano un prezzo molto economico, nel momento in cui le aziende produttrici realizzano le celle in Cina con costi inferiori, ma molto spesso anche con livelli di qualità non affidabili e con assenza di garanzie. Un buon compromesso tra qualità e prezzo si può trovare nell'acquisto di pannelli fotovoltaici realizzati dalle multinazionali, le quali investono nella qualità, ma mantengono un prezzo non troppo elevato, grazie alla domanda superiore rispetto alle piccole aziende.

In linea generale, si può affermare che i pannelli fotovoltaici cinesi presentano un costo variabile tra 1-1,20 euro per watt e i 2,90 euro, sia nei siti web di aziende costruttrici, che nelle aziende italiane che, in questo modo, si assicurano la possibilità di proporre al proprio cliente dei preventivi molto bassi e competitivi sul mercato.

Consideriamo, inoltre, che un'azienda produttrice italiana che vende prodotti realizzati in Italia propone un prezzo maggiore in quanto sono differenti anche i servizi offerti che vanno dal preventivo di installazione, lo studio di fattibilità necessario all'ottimizzazione del rendimento dell'impianto, alla garanzia per ogni problematica durante il ciclo di vita dell'impianto, situazione più difficoltosa se si necessita di contattare l'azienda produttrice cinese.

Posso ottenere gli incentivi statali con i pannelli fotovoltaici cinesi?

Se si desidera ottenere gli incentivi del Nuovo Conto Energia è necessario che i pannelli fotovoltaci siano marcati CE e che siano certificati secondo la normativa CEI EN 61215 valida per i moduli in silicio cristallino, in base alla CEI EN 61646 per i moduli a film sottile: tutti i moduli devono essere dotati di certificato di ispezione di fabbrica rilasciato da un ente certificato. Può anche capitare che un prodotto sia certificato TUV, ovvero l'ente certificatore Tuv Intercert, ma che rientra in ogni caso nei requisiti per l'ottenimento degli incentivi statali.

Ricordiamo, però, che con il Quinto Conto Energia, chi acquista dei pannelli fotovoltaici di marchio non europeo non gode del premio aggiuntivo di incentivazione, il bonus europeo, del 10% in più. In questo caso, sarebbe buona regola verificare il guadagno effettivo dell'acquisto dei pannelli solari cinesi sottraendo la somma dei premi incentivanti che non potranno essere erogati.

I pannelli fotovoltaici cinesi godono della stessa garanzia dei pannelli fotovoltaici italiani?

Generalmente i pannelli fotovoltaici italiani godono di una garanzia di 20 anni, anche se necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre alla pulizia. Con un rapido sguardo nei migliori siti venditori di pannelli fotovoltaici cinesi, ho appurato che la garanzia data equivale a 10 anni sul prodotto, 12 sul 90% della potenza dei pannelli e 25 anni sull'80% della potenza stessa.

Quali sono le maggiori aziende cinesi sul mercato?

In Cina, attualmente sono attive circa 153 aziende costruttrici di fotovoltaico e tra le maggiori aziende troviamo:

  • la SunTech Power, colosso cinese nella produzione di pannelli fotovoltaici a elevata efficienza energetica, pari al 15,7% e con il più alto rapporto di qualità-prezzo. Recentemente, l'azienda ha ideato un processo per produrre wafer di silicio per celle solari in grado di ridurre il costo dell'energia solare dal 10 al 20%;
  • la Yingli Green Energy, azienda produttrice della linea "Panda" di pannelli a alto rendimento e efficienza al 16,2%. Per valutare la differenza di efficienza leggi anche l'articolo su Qual è il pannello solare più conveniente?
  • la Canadian Solar ha sede in Canada, ma anche fabbriche in Cina e realizza moduli fotovoltaici in silicio policristallino con efficienza del 15,63% ;
  • la Trina Solar, con uffici di rappresentanza in Italia, ha prodotto un modulo fotovoltaico con efficienza del 15% di efficienza;
  • la Hanwha Solar One, con uffici di rappresentanza in Milano, è conosciuta per il prezzo economico dei suoi moduli, ma che presentano un'efficienza minore dei precedenti, seppur altissima, pari al 14,7%;
  • la Jinko Solar produce nelle province industriali dello Jiangxi e dello Zhejiang pannelli fotovoltaici cinesi con efficienza energetica tra il 14 e il 15%, ma presenta degli uffici anche a Bologna;
  • la Trony Solar produce pannelli in film sottile e si caratterizza per la vendita di pannelli per soluzioni integrate come le facciate, con efficienza pari al 5-8%.

Come devo fare per acquistare i pannelli fotovoltaici cinesi?

Attualmente, è possibile ordinare direttamente on line, anche se è necessario valutare i costi totali dell'impianto, tenendo presente che è possibile acquistare solo i pannelli solari, in seguito si vanno a aggiungere le spese di installazione. Inoltre, è necessario considerare il prezzo delle tasse doganali.

Che cosa si intende per misure anti-dumping sui pannelli cinesi?

Per misure o leggi anti-dumping si intende l'inserimento di una tassa doganale nell'importazione dei pannelli fotovoltaici cinesi per ridurre la concorrenza sleale che sta apportando dei gravi danni all'aziende produttrici di fotovoltaico italiane. Tali misure non sono ancora in vigore, ma l'idea in valutazione prende spunto da una situazione generale americana e europea.

E' dello scorso maggio (2012), infatti,  la proposta degli Stati Uniti di inserire una quota che andrà dal 31 al 250% in base all'azienda costruttrice, incrementando il prezzo attuale di 1 dollaro per 1 watt di circa 30 centesimi, per tutelarsi dal dumping cinese, la concorrenza sleale nei prezzi, violando le norme stabilite dal Wto, adottata da Pechino (che la stessa nega di aver effettuato). La tassa doganale è destinata a 60 aziende import cinesi, tra cui la Suntech e la Trina Solar, la quale somma va a aggiungersi ai dazi del 2,9-4,73% entrati in vigore da questo marzo (2012).

Nel 2011, infatti, numerose aziende costruttrici italiane, avevano avuto un momento di crisi e per contrastare il crollo globale del mercato fotovoltaico, si era cercato di limitare le importazioni cinesi, promuovendo delle misure incentivanti per l'acquisto di celle e moduli di fabbricazione europea: misure non sufficienti che i vertici Ue e gli Usa stanno rivalutando, con capofila la SolarWorld, la quale ha mostrato l'intenzione di denunciare l'intera situazione, atta a ottenere l'applicazione del dazio sull'import.

Nella foto principale: Pechino (Beijing), facciata del palazzo sede dell'Entertainment Center Xicui, realizzata con display a LED e vetri fotovoltaici che grazie all'energia solare, la notte proietta immagini e contribuisce a illuminare lo spazio pubblico circostante. Il progetto è stato disegnato da un architetto italiano, Simone Giostra & Partners Architets per la Jingya Corporation.

Autore Maria Francesca Massa


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