SunHope: palloni solari ad elio e celle a film sottile

Molto spesso le innovazioni tecnologiche possono nascere anche da visioni che hanno dell'impossibile o che possono sembrare appartenenti a mondi fantascientifici, anche nel campo delle sistemi per la produzione delle energie rinnovabili.

Si può fare l'esempio di aerogeneratori eolici ispirati alla natura e che prendono, quindi, le configurazioni di fiori, oppure di pannelli dalla forma sferica che galleggiano nell'acqua.

Inoltre, un dato di fondamentale importanza rivela che le tecnologie e le sperimentazioni che permettono l'utilizzo dell'energia solare per la produzione di energia elettrica pulita sta avendo una crescita esponenziale. Rispetto alle produzioni e commercializzazioni sul mercato di questo genere di sistemi, le ricerche sono nettamente più numerose. Si rivela un dato interessante e incoraggiante soprattutto, nell'ottica delle politiche per la salvaguardia e tutela dell'ambiente.

Nell'ambito dell'energia fotovoltaica un nuovo ed interessante progetto appartiene a questa particolare linea di pensiero. Si tratta del SunHope, progettato da Joseph Cory e dal suo studio di architettura Geotectura.

SunHope_Geotectura_Tecnologia fotovoltaica galleggiante ad elio e celle a film sottile

(SunHope_Geotectura_Tecnologia fotovoltaica galleggiante ad elio e celle a film sottile)

Nello specifico, si tratta di una serie di "palloncini" gonfiati di elio e ricoperti di pannelli fotovoltaici a film sottile che sono in grado di galleggiare l'aria. Questo nuovo sistema è ancora in fase di sperimentazione ma, da un primo sguardo, dimostra la sua totale innovazione.

Un sistema nuovo che potrebbe risolvere anche il problema degli ingombri e del peso, questioni che da sempre affliggono i tradizionali pannelli solari. Per l'istallazione di questa tipologia di pannelli sono necessari grandi spazi e staffe per il loro ancoraggio.

Soluzioni verticali, sempre con l'uso di staffe e strutture di supporto, sono state brevettate dal MIT in forma di vere e proprie torri verticali 3D. Il problema di questa soluzione era l'ombra portata dalla stessa torre. Nel caso del SunHope si potrebbe rivelare un problema molto simile ma, essendo l'altezza di molti metri superiore, non si sono riscontrate carenze di questo genere.

SunHope è, quindi, una struttura galleggiante nell'aria. Questa è formata da un a serie di palloni di diverso diametro che riescono ad alzarsi nell'aria perché contengono elio. L'elio è il secondo elemento naturale più diffuso nell'universo, dopo l'idrogeno, ed è facilmente reperibile nelle acque minerali e in alcuni gas. L'uso dell'elio è vario, ma principalmente si fa riferimento ai palloni aerostatici, alla refrigerazioni per i magneti nei superconduttori e ancora nelle immersioni in profondità.

Un'altra caratteristica molto importante di SunHope è che questi palloni sono rivestiti con celle fotovoltaiche a film sottile. I pannelli fotovoltaici a film sottile sono delle strutture che si avvicinano molto alla tipologia di cella inorganica con struttura cristallina a base di silicio. La differenza fondamentale è che i pannelli a film sottile hanno uno spessore estremamente ridotto e sono in grado di essere recettive alle radiazioni luminose anche in condizioni di luce diffusa.

SunHope_Geotectura_Tecnologia fotovoltaica galleggiante ad elio e celle a film sottile

(SunHope_Geotectura_Tecnologia fotovoltaica galleggiante ad elio e celle a film sottile)

Anche la forma di SunHope è stata studiata per avere la più alta recettività possibile. La sua forma sferica, infatti, è in grado di catturare le radiazioni solari anche quando solo molto inclinate, ovvero durante alba e tramonto.

Altri esempi di sperimentazioni di celle solari dalla forma simile possono essere Sferasol della dita italiana Sun Power, ovvero un pannello solare termico dalla forma completamente sferica. Questo si presenta come un elemento isolato ed indipendente e può essere facilmente istallato e trasportato.

SunHope, dunque, attiene a tutte queste nuove tecnologie. Le ricerche iniziali hanno dimostrato che può arrivare ad altezza di 3 metri e produrre circa 1KW di energia, che corrisponde a 25 metri quadrati di pannelli solari tradizionali. Anche il costo è estremamente vantaggioso, perché si aggira intorno ai 4.000 dollari a fronte dei 10.000 dei sistemi orizzontali.

Per il suo funzionamento, SunHope è collegato ad un filo elettrico e quindi ad un inverter. Il problema che lo studio Geotectura sta cercando di ovviare e quello che attiene alle spinte del vento.

AutoreDott.ssa Chiarina Tagliaferri


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