Sunpreme, pannelli solari con doppio vetro resistente per l'Antartide

PANNELLI SOLARI PER L'ANTARTIDE

I pannelli fotovoltaici devono potersi adattare alle condizioni climatiche delle zone nelle quali vengono installati: questo significa, nella maggior parte dei casi, sbalzi termici e variazioni del clima anche considerevoli legate al succedersi delle stagioni. 

La resistenza e la capacità di adattamento dei pannelli  è, di conseguenza, un requisito fondamentale per la loro efficacia e la loro usabilità. Questo è ancor più vero se si progettano impianti in zone del mondo caratterizzate da condizioni climatiche estreme, come l'Antartide: proprio in vista della realizzazione di impianti in tale scenario sono stati realizzati i nuovi pannelli a doppio vetro Sunpreme, reduci dalle prime fasi di test presso il Laboratorio di Scienze Fisiche dell'Università del Wisconsin. 

I pannelli sono in fase di test per poter essere utilizzati all'Osservatorio IceCube Neutrino, situato al Polo Sud: la realizzazione dell'impianto servirà a contenere i costi dell'elettricità necessaria per il funzionamento della struttura e di tutte le apparecchiature. Attualmente, infatti, i costi energetici per rifornire i generatori tramite fonti fossili sono a dir poco esorbitanti: si aggirano intorno a $1.61/kWh. I pannelli solari Sunpreme potrebbero dunque essere la soluzione per contenere i costi e per garantire una stabile produzione energetica, purché in grado di fronteggiare le difficili condizioni ambientali e climatiche a lungo termine.

Installazione di pannelli fotovoltaici in Antartide

(Installazione di un impianto fotovoltaico in una base antartica)

I TEST IN LABORATORIO

Per ricreare le basse temperature che caratterizzano il Polo Sud, i test di laboratorio sono stati realizzati a - 60° per periodi di tempo estesi: in questo modo è stato possibile testare la resistenza non solo a breve termine, ma anche gli effetti di una esposizione prolungata sui singoli componenti dei pannelli ed eventuali variazioni di funzionalità. 

I risultati, ha dichiarato Matt Newcomb, del centro IceCube, sono stati ottimali: grazie al doppio vetro particolarmente resistente, i pannelli Sunpreme garantiscono la massima efficienza anche in condizioni climatiche estreme e possono venire sfruttati per impianti situati in zone nelle quali è difficile garantire un'adeguata fornitura energetica, soprattutto a costi contenuti. 

I pannelli Sunpreme, in fase di test, hanno rivelato un funzionamento lineare anche a basse temperature: questo fattore è particolarmente importante, in quanto permette di poter calcolare con precisione, in fase di progettazione, le dimensioni dell'impianto e le prestazioni richieste per i singoli componenti. 
Un ulteriore punto a favore dei pannelli Sunpreme è costituito dalla struttura priva di cornice e che non necessita basi sul terreno: un requisito estremamente importante per dei pannelli pensati per essere posizionati su spessi strati di ghiaccio, sotto i quali è difficile poter raggiungere il terreno. L'assenza di cornice facilita anche la manutenzione e la pulizia dei singoli pannelli.

I pannelli Sunpreme hanno un'aspettativa di vita di circa 25 anni e costituiscono un prodotto innovativo in grado di garantire un'elevata efficienza energetica, grazie ai vantaggi combinati di silicone cristallino e di tecnologie a film sottili, utilizzati per la realizzazione delle celle. 

IL FUTURO DEL SOLARE AL POLO SUD

Il progetto che lega il produttore di pannelli fotovoltaici Sunpreme e i ricercatori dell'Università del Wisconsin è ambizioso, ma non è l'unico avviato tra i ghiacci antartici: da alcuni anni è in corso il tentativo di sviluppo di impianti per alimentare le basi per le quali l'approvvigionamento energetico risulta difficile e dispendioso.
Nonostante i sei mesi annuali di buio, l'energia del sole si rivela una preziosa risorsa energetica per il Polo Sud: la forte luce presente nei semi mesi di luce continua e il riverbero causato dalla neve e dai ghiacci garantiscono una esposizione sufficiente a puntare sempre più su questo tipo di alimentazione, grazie alla progettazione e allo sviluppo di sistemi sempre più efficienti e di costi sempre più contenuti. 

AutoreDott.ssa Martina Pugno


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