Dalla Liguria alla Sicilia, viaggio nell'Italia dei presepi fotovoltaici
Ogni anno, quando Natale si avvicina, la sfida è sempre la stessa: albero di Natale o presepe? Se c'è chi decide di non rinunciare né all'uno né all'altro e di farsi possedere completamente dallo spirito del Natale, c'è anche chi, invece, non ha dubbi e propende senza indugio verso l'una o l'altra scelta. Tra questi, rientra senz'altro Mario Andreoli che da cinquantadue anni allestisce, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre (nella provincia di La Spezia, in Liguria), il proprio presepe, divenuto dal 2007 (secondo il Guinness dei primati) il presepe luminoso piu' grande al mondo (anche grazie al sostegno e al patrocinio della Regione Liguria e all'aiuto dei soci del Club Alpino Italiano di La Spezia).
(Una panoramica del presepe allestito da Mario Andreoli da 52 anni nel Parco delle Cinque Terre)
La collina delle Tre Croci, lungo i 7 Km2 alle spalle di Manarola, si è così illumintata, lo scorso 8 dicembre, di 15000 luci (la cui accensione, anticipata da un gioco di luci artificiali, è stata dedicata quest'anno alle popolazioni della Sardegna colpite dall'alluvione), alimentate da 8 Km di cavi elettrici e disseminate su 300 figure a grandezza naturale (tra Sacra Famiglia, Re Magi, contadini, pastori, pescatori e pesci) realizzate con materiali poveri e di recupero, come, ad esempio, vecchie taniche, piatti di plastica, pezzi di legno e plastica. Ogni giorno, al tramonto e sino alla fine di gennaio, il presepe si illumina grazie all'energia prodotta, dal 2008 in poi, da un impianto di pannelli fotovoltaici, voluto dal Comune di Riomaggiore.
L'impianto, installato dalla Brianza Plastica (azienda leader nella produzione di materiali isolanti per l'edilizia) e ideato dall'ingegnere Alessandro Perrone, opera in parallelo con la rete tradizionale di distribuzione dell'energia elettrica e provvede a soddisfare un fabbisogno annuo di 13440 KwH. È stato, inoltre, costruito tenendo conto dello scenario da favola delle Cinque Terre, così che ai tradizionali pannelli solari sono state preferite tegole fotovoltaiche di matrice policristallina, sistemate sul tetto della capanna. La loro conformazione è, infatti, complementare alle tegole in ardesia e hanno una durata pressoché inestinguibile, cui vanno aggiunti gli indubbi vantaggi derivanti dalle spese minime di gestione e manutenzione periodica.
Inoltre, l'energia elettrica in eccesso, rispetto alle necessità di illuminazione del presepe, è immessa nella rete di distribuzione elettrica, con un apporto significativo visto l'utilizzo prevalentemente notturno (oltre che periodico) del presepe.
(Il centro abitato di Manarola, nel cui comune si allestisce ogni anno il celebre presepe fotovoltaico)
Se il presepe fotovoltaico di Manarola, che ogni anno richiama turisti e curiosi da ogni parte d'Italia e del mondo, è forse il più noto e probabilmente l'unico nel suo genere, è, però, anche vero che anche altri presepi meritano la palma di presepe fotovoltaico. Dalla Liguria alla Sicilia, nel 2011 è stato allestito a Caltagirone dalla Cerberus srl (che aderiva così a un bando del comune) una natività costituita da pannelli fotovoltaici, il cosiddetto impianto "Stand-alone", nove moduli con una capacità produttiva di 2160 Kw e in grado di evitare l'emissione nell'atmosfera di 6,70 Kg di CO2.
(Il presepe fotovoltaico di Caltagirone in un'immagine della Cerberus srl, la ditta appaltatrice)
Anche il centro Italia, non è comunque da meno. Tra i tanti e suggestivi presepi che costellano numerose località dell'Umbria, tra i più tradizionali e i più innovativi, si trova anche quello artistico e all'aperto del comune di Frattuccia di Guardea, che si è andato allargandosi progressivamente negli anni dal 1989 in poi (con una lunga pausa di sei anni). Il presepe si apre oggi con una via di luce che simboleggia la ricerca della Pace, ed è costituito da 150 statue a grandezza naturale, abitanti di un "piccolo" paesello di 3500 m2 costituito da case in legno, strade, ponticello e lago, e alimentato da sette moduli a film sottile installati dalla Etic Italia, una società locale per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in collaborazione con la SMA Italia, la popolazione e il consiglio pastorale locale. Il presepe vanta, tra l'altro, il primato di essere stato il primo alimentato, nel 2007, con energia fotovoltaica, mentre i suoi personaggi ed elementi sono stati costruiti per lo più con materiali naturali come farina, carta, acqua e legno.
(Una delle immagini ufficiali del presepe di Frattuccia di Guardea)
Un accenno andrà, infine, ai numerosi presepi realizzati tra il Nord e il Sud della penisola con materiali di recupero: tappi di plastica, bottiglie vuote, carta e cartoncino e scarti di tessuto; tutte idee rigorosamente green, ma che nulla tolgono alla magia e alla poesia di questa tradizione tutta italiana.