Per l'UE l'energia solare è troppo cara

Numerose volte abbiamo elogiato l'energia elettrica prodotta con il fotovoltaico per la pulizia e la facilità di acquisizione. Abbiamo visto anche programmi nazionali volti alla diffusione di questo sistema di produzione. Inoltre, abbiamo più volte affiancato al fotovoltaico altri metodi di produzione da fonti rinnovabili come l'eolico.

Certo, ora non ci rimangeremmo tutto, gli elogi e i pregi restano ma per l'Unione Europea l'energia solare, tra le fonti rinnovabili, è quella che costerebbe di più. Già in un precedente articolo vi avevo mostrato uno studio che indicava il fotovoltaico come il più esoso di materie prime, specialmente di rame, ma in quel caso si analizzava una prospettiva futura dell'uso del fotovoltaico e i benefici superavano questo consumo eccessivo di risorse, dunque il bilancio era positivo.

Bandiera dell'Unione Europea

(Bandiera dell'Unione Europea)

In questo nuovo studio dell'Unione Europea, invece, si è andati ad analizzare le varie fonti rinnovabili basandosi sui dati di produzione del 2012, si è analizzato l'impatto economico, l'impatto sul cambiamento climatico e sull'uso di risorse. Risultato? Il Fotovoltaico è risultato tra le peggiori fonti rinnovabili attualmente in circolazione.

Il dato più eclatante è che per produrre un MegaWatt di corrente elettrica l'ora costerebbe circa cento euro per gli impianti fotovoltaici, ottanta per l'eolico mentre soltanto cinquanta per quanto riguarda il gas e carbone.

C'è da dire, però, che la ricerca si basa su dati relativamente attuali, produzione 2012, e non su un prospetto futuro dove la produzione di questi impianti a energie rinnovabili potrebbero fare enormi passi in avanti.

Infatti lo studio rileva che il costo degli impianti fotovoltaici è maggiorato dal costo della produzione delle celle di cui sono compisti i pannelli fotovoltaici. In effetti la produzione di tali celle è piuttosto cara in quanto richiede un approvvigionamento di materie prime come metalli molto rari.

Inoltre, lo studio, basandosi su dati passati, rileva che la produzione delle celle fotovoltaiche ha un maggiore impatto sull'ambiente, quindi in termini di inquinamento, in quanto tali celle sono prodotte per la maggior parte in territorio cinese e quindi con energia elettrica proveniente da impianti fossili.

 La mistura tra questi due elementi, materie prime rare e produzione con energia fossile, fanno del fotovoltaico, secondo lo studio dell'Unione Europea, l'energia rinnovabile più costosa e meno conveniente conosciuta oggi.

Dunque, lo studio rivela che ci sarebbe bisogno di un deciso cambiamento nella produzione degli impianti fotovoltaici. L'energia pulita è tale solo se prodotta con altra energia pulita. Dall'altra parte bisognerebbe puntare l'acceleratore sulla ricerca di nuovi materiali da impiegare nella produzione delle fonti rinnovabili che porterebbero una minore richiesta di materie prime rare e, dunque, un abbattimento dei costi produttivi che riguardano gli impianti, oltre che a un minore impatto sull'ambiente. I margini di miglioramento ci sono, bisognerà solo spingersi oltre.

AutoreDott. Giovanni Rispo


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