Eolico, nuova turbina per venti deboli

Come abbiamo visto in alcuni precedenti articoli le energie da fonti rinnovabili sono piuttosto giovani e per questo il mercato risulta essere in continua evoluzione. Per il fotovoltaico, ad esempio, abbiamo visto le innovazioni nel campo del colore dei moduli oppure nuovi studi su tipologie di pannelli a basso costo.

La sfida, comunque, è quella di rendere il più efficiente possibile i sistemi a fonti rinnovabili e di ottimizzare il tutto per la grande massa. Perciò le aziende stanno sempre più puntando le loro ricerche su materiali innovativi e nuovi metodi di costruzione. Fotovoltaico, eolico termico sono tutt'altro che campi già conosciuti e perciò vanno esplorati a fondo prima di poter affermare di avere la situazione in pugno.

Come afferma Simone Cosimi nel suo articolo per wired.it, la green economy è lì, sull'uscio della porta, pronta ad entrare nelle nostre economie. Secondo le stime presentate all'Ecomondo di Rimini, infatti, entro il 2020 il fatturato di questa nuova economia toccherà quota 2.200 miliardi di euro dove il maggior settore sarà quello dei rifiuti. Un volume d'affari che andrebbe direttamente ad incidere sul tasso di occupazione (460.000 nuovi posti di lavoro, sempre entro il 2020), sulla riduzione delle tasse e sulla qualità della vita in generale.

In Italia, però, ancora troppi paletti ostacolano apertamente la diffusione della green economy, e ci sarebbero bisogno di riforme strutturali che spingano il paese a tenere il passo con l'Unione Europea. «In Italia c'è lo spazio per ricalibrare la tassazione ambientale sgravando in parte l'energia tenendo presente che la crescita verde riguarda l'intera economia. I brevetti in ambito ambientale risentono per esempio del ritardo complessivo. Investire sull'innovazione significherà automaticamente investire nella green growth» afferma l'economista dell'Ocse Mauro Pisu.

All'Ecomondo, comunque, si è parlato di futuro anche sotto l'aspetto di nuove tecnologie. Tra le nuove presentazioni troviamo la turbina eolica SWT-3,3-130 prodotta da Siemens, che più di tutte ha puntato sull'ecologia e il cui fatturato deriva per il 43% dalla ricerca per l'innovazione nel campo delle fonti rinnovabili. Questa particolare turbina eolica permette di trarre energia elettrica a partire da vento debole. In pratica, sarebbe pensata per zone poco ventose, o dove il vento non è forte, come quelle del Mare Mediterraneo.

Pala eolica per venti deboli Siemens

(Pala eolica per venti deboli Siemens)

«Con la nuova turbina eolica SWT-3,3-130, abbiamo ancora una volta massimizzato le performance offerte dal generatore PMG direct-drive della piattaforma D3. Siamo orgogliosi di questa nuova soluzione, ottimale per siti con ridotte velocità del vento e in grado di stabilire nuovi standard in termini di efficienza, rendimento energetico e affidabilità», ha dichiarato Morten Rasmussen Pilgaard responsabile della ricerca e sviluppo della divisione Wind Power and Renewables di Siemens.

Con questa turbina, Siemens, si è posta l'obiettivo di produrre un sistema per sfruttare il vento con costi ridotti e un rendimento maggiore del 20% rispetto alle tradizionali pale eoliche. La turbina sarà disponibile a partire dal 2017.

Ora c'è bisogno di agire. Ormai la grid parity, che permetterà alle fonti rinnovabili di svincolarsi dagli aiuti dello stato, rappresenta un traguardo molto vicino a noi e che, se orientati nella giusta direzione, può condurci a orizzonti in grado di avere ricadute su tutto il sistema economico, sociale e ambientale del nostro paese. Insomma la green economy potrebbe essere davvero la chiave per uscire dalla grave crisi economica che ci affligge.

AutoreDott. Giovanni Rispo


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