Fotovoltaico e sicurezza: contro i rischi di incendio, sette nuove chiavi dai ricercatori UL

INCENDIO: I RISCHI LEGATI AL FOTOVOLTAICO

Lo sviluppo e le continue innovazioni che interessano il fotovoltaico rendono importante anche il rapido aggiornamento dei sistemi e delle tecnologie volte a garantire la sicurezza degli impianti: nel momento della scelta dei moduli e del tipo di impianto da realizzare, anche il fattore sicurezza della casa non deve essere sottovalutato.

In particolare, è importante fare qualche riflessione per quanto riguarda la sicurezza in caso di incendio: se si dovessero verificare episodi simili, in presenza di pannelli fotovoltaici gli operatori devono essere in grado di fronteggiare la situazione nel modo più sicuro possibile, limitando i danni e i rischi legati al raggiungimento dei pannelli da parte delle fiamme.

I rischi di incendio, del resto, si legano non soltanto alla possibilità di una diffusione da qualche area interna dell'edificio, ma possono anche interessare i pannelli stessi: sempre più efficienti delle generazioni precedenti, i nuovi pannelli possono comportare maggiori rischi proprio per via delle elevate temperature alle quali lavorano e della maggior quantità di energia prodotta.

Per ovviare a questo tipo di problematica, i ricercatori della compagnia UL hanno condotto esperimenti che hanno portato all'individuazione di sette principali chiavi per la sicurezza del fotovoltaico e di tutte le sue componenti elettriche attive in caso di incendio.

Pannelli fotovoltaici avvolti dalle fiamme

(Una delle fasi di test dei ricercatori UL per la sicurezza del fotovoltaico in caso di incendio)

 LE SETTE CHIAVI DI SICUREZZA UL

1 - Spegnere un impianto o parte di esso non è semplice come accendere e spegnere un interruttore: a seconda del tipo di impianto, diversi circuiti multipli possono venire collegati ad un unico punto. Dal momento che non esiste un unico punto per la disconnessione dell'impianto, è importante intervenire su tutte le fonti di produzione energetica: l'impianto sarà completamente inattivo solo quanto tutte le luci che ne segnalano il funzionamento saranno spente.

2 - La rimozione delle coperture delle celle fotovoltaiche deve avvenire con la massima cautela: coperture bagnate possono condurre energia e costituire un pericolo se a contatto con parti attive. Per questa ragione, nel momento in cui l'impianto viene disattivato, occorre comunque prestare attenzione nel caso di contatto con le coperture delle singole celle solari, nel momento dell'eventuale rimozione.

3 - Non bisogna farsi ingannare nemmeno dall'orario notturno: l'assenza di luce solare, infatti, non sempre significa che i pannelli sono inattivi. Essi possono entrare in funzione anche se esposti a forti luci artificiali, come può accadere, in particolare, in centri abitati. Il contatto con le parti elettricamente attive, di conseguenza, può causare l'irrigidimento della muscolatura e l'incapacità di staccarsi dalle parti conduttrici, proprio come nel caso di un impianto funzionante a pieno regime. Da qui, l'importanza di agire con cautela e ad impianto completamente spento anche nelle ore notturne.

4 - La dismissione dell'impianto deve essere fatta con cautela anche una volta individuate tutte le parti del circuito attivo: eventuali danni all'impianto, infatti, possono comportare delle inattese modifiche al percorso elettrico, che potrebbe andare a coinvolgere anche parti inattive e proprie della struttura portante. Ogni parte dell'impianto, quindi, deve essere maneggiata con protezioni isolanti.

5 - Nel momento in cui ai moduli vengono provocati dei danni, da attrezzi o altri corpi esterni, è importante tenere in considerazione i rischi derivanti. Nel punto di danneggiamento la tensione può essere molto elevata, mentre il percorso elettrico ne può venire deviato ed interessare anche tutte le parti metalliche dell'impianto. In assenza di protezioni specifiche, anche le tute dei pompieri possono risultare insufficienti a garantire la sicurezza degli operatori.

6 - Il personale che esegue l'intervento deve stare attento in ogni fase della dismissione dell'impianto: il rischio è che alcune parti scivolino giù dal tetto, colpendo operatori e persone che possono trovarsi al di sotto o provocando ulteriori fonti di pericolo dal punto di vista della conduzione elettrica.

7 - Se un incendio si sviluppa al di sotto dei pannelli, ma sopra il tetto dell'edificio, può deteriorare in modo apparentemente lento l'impianto solare, ma svilupparsi più velocemente verso il basso, bruciando in modo rapido i materiali del tetto e degli strati sottostanti.  

AutoreDott.ssa Martina Pugno


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