Come risparmieremo con il fotovoltaico grazie al calo dei costi
Calcolare quanto ci farà risparmiare un impianto fotovoltaico non è facile, in quanto le variabili da prendere in considerazione sono molteplici. Soprattutto ora che, con lo scadere del Quinto conto energia, finiscono anche gli incentivi dedicati agli impianti di questo tipo. Ciò nonostante vi sono anche dei punti fermi da prendere in considerazione, che ci permettono di calcolare quanto è possibile risparmiare con un impianto di questo tipo, nel lungo periodo. Soprattutto se si valuta il fatto che fino alla metà del 2014 è ancora possibile accedere agli incentivi statali legati alla messa in efficienza energetica degli edifici, che permettono di recuperare il 50% di quanto speso attraverso le detrazioni fiscali sull'Irpef. A questo si aggiunge il fatto che i costi per l'installazione di questo tipo di impianti stanno calando vertiginosamente, tanto che si prevede di raggiungere la grid parity entro il 2020, con il calo dei costi per la produzione di energia da fotovoltaico del 66%.
Inoltre, a costi decisamente più abbordabili, bisogna unire il rendimento dell'impianto, che porta conseguentemente ad un risparmio. Tale variabile dipende sostanzialmente da quanta energia è in grado di produrre l'impianto stesso e da come viene consumata l'energia prodotta. In questo caso è bene ricordare che l'autoconsumo al momento della produzione dell'energia accresce notevolmente il risparmio, rispetto all'utilizzo del sistema dell'immissione in rete e dello scambio sul posto: naturalmente nei primi anni si andrà ad ammortizzare il costo dell'impianto (tenendo conto che il costo di un impianto da 3 Kw va dai 6.000 agli 8.000 euro), ma successivamente si andrà via via a risparmiare: nel lungo periodo usufruire dell'energia prodotta dal proprio impianto porterà ad un risparmio sulla bolletta elettrica.
(Pannelli solari sul tetto)
L'autoconsumo
Se con il conto energia c'era convenienza nell'immissione in rete della propria energia, ora diventa sempre più chiaro che l'autoconsumo consente una remunerazione notevole, soprattutto per via della grande differenza che esiste tra il prezzo dell'energia acquistata e la remunerazione di quella ceduta in rete. Dunque adottare dei sistemi di accumulo dell'energia prodotta può portare a numerosi vantaggi, legati soprattutto ad un incremento dell'autosufficienza energetica. Inoltre, attraverso una gestione oculata dei carichi, si può aumentare la quota di energia auto consumata rispetto a quella che viene invece acquistata dalla rete: se una famiglia media attraverso l'accumulo può arrivare fino a una percentuale di autoconsumo del 70%, con la gestione dei carichi si può arrivare addirittura al totale autoconsumo.
Naturalmente qualora la produzione risultasse eccedente il proprio fabbisogno è sempre conveniente conferire alla rete il surplus energetico, unendo al risparmio anche una percentuale di guadagno.