Rifiuti di plastica: un problema da risolvere

In tema di smaltimento rifiuti, quello della plastica è ancora un problema di difficile soluzione. Per questo motivo, la Commissione Europea ha pubblicato il "Libro Verde: una strategia europea per i rifiuti di plastica nell'ambiente", con il quale intende avviare una riflessione sui possibili interventi da attuare in materia.

La plastica, è risaputo, è un materiale longevo, a buon mercato e adatto alle più svariate applicazioni industriali ma anche architettoniche. In virtù di questo, nel corso degli ultimi anni, il suo utilizzo è cresciuto notevolmente come anche la sua diffusione. Ciò ha comportato la logica conseguenza di un accumulo esponenziale dei rifiuti di plastica nei territori.
Sebbene, infatti, questo materiale sia riciclabile in toto, allo stato attuale solo una minima parte di esso è recuperato e riutilizzato in modo nuovo e diverso.

Urge, quindi, l'attuazione di politiche efficaci per la gestione degli scarti. Una sfida imprescindibile per i governi europei che devono preoccuparsi della salvaguardia dell'ambiente e provvedere ad accrescere la percentuale di riciclaggio allo scopo di "raggiungere – si legge nel Libro Verde – gli obiettivi della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, adottata nel 2011, oltre ad aiutare a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e le importazioni di materie prime e combustibili fossili".

A livello di normative UE, abbiamo la direttiva quadro (direttiva 2008/98/CE), la quale impone il riciclaggio di tutti i tipi di rifiuti, compresa la plastica. Tale regolamentazione, tra le altre cose, stabilisce la responsabilità del produttore nella gestione degli scarti, una gerarchia degli stessi e il posto di primo piano da attribuire al recupero dei rifiuti.

Anche il regolamento n. 1272/2008/CE (regolamento CPL) ricopre una certa importanza nell'ambito del riciclaggio della plastica, in quanto si occupa delle operazioni di imballaggio ed etichettatura. Se si scrivesse sul prodotto quali sostanze chimiche dannose contiene, si potrebbero informare i clienti e gli stessi produttori, favorendo la messa in commercio di plastiche meno pericolose.

Riciclo

Sicuramente, se le normative europee in fatto di rifiuti fossero modificate opportunamente e, soprattutto, rispettate in pieno, si avrebbe una situazione generale di maggiore sicurezza e tranquillità ambientale.
Oggi non è stata ancora trovata la maniera giusta di contrastare le discariche abusive e molte zone non sono servite da un corretto sistema comunale di raccolta rifiuti. Le conseguenze sono i mancati controlli sulla differenziata e il rischio di accumulare la plastica nei mari, nei bacini idrici, sulle strade e in generale in tutti quei luoghi dove non dovrebbe assolutamente trovarsi.

Ovviamente, simili problematiche sono anche da imputare alla sensibilità delle persone poco inclini a leggere i regolamenti municipali e/o a rispettarli. In Italia, soprattutto, occorre educare il singolo al rispetto della natura.

Altra situazione da considerare è quella del trasporto all'estero dei rifiuti di plastica, possibile in quanto non sono ritenuti pericolosi. Tuttavia, anche in tal caso, l'abuso è dietro l'angolo e la quantità di scarti, trasferiti altrove dagli Stati Membri dell'UE, in particolare in Asia, è aumentata di ben cinque volte. Il risultato è un maggiore peso ambientale, poiché certe aree del mondo non sono attrezzate per gestire un determinato tipo di rifiuti. Si rivela, dunque, necessario aumentare i controlli sulle esportazioni.

La parola chiave per risolvere l'insieme di questi problemi è, in ultima analisi, sostenibilità. Ovvero, attuare tutta una serie d'interventi mirati al riciclaggio dei materiali sfruttando al massimo le risorse che si hanno a disposizione.
In quest'ottica, allo scopo di arrivare nel prossimo futuro a un riuso potenzialmente pari alla totalità della plastica generata, si deve partire da uno studio accorto e attento del prodotto per renderlo, in un secondo momento, più facilmente riutilizzabile in ambiti diversi.

Analisi odierne hanno ampiamente dimostrato quanto il riciclaggio della plastica e in generale le varie operazioni di risparmio energetico e sfruttamento delle rinnovabili abbiano contribuito in modo decisivo "a ridurre – è evidenziato nel Libro Verde – i cambiamenti climatici, l'esaurimento delle risorse abiotiche e l'ecotossicità acquatica delle acque dolci."

Fonte
Green paper 

Foto in copertina tratta da World Cup Blog.
Foto dell'articolo di ervinbacik 

AutoreDott.ssa Elisabetta Rossi


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