Come, dove e perché sostituire i tetti in amianto e in eternit con il fotovoltaico
La pericolosità dell'eternit per l'ambiente e per la salute dell'uomo è nota a tutti e per questo numerose sono state le campagne e le iniziative per sostituire le coperture realizzate in questo materiale favorendo l'installazione di impianti fotovoltaici o sistemi solari, che oltre a produrre energia pulita a basso costo, riducono l'emissione di Co2 nell'aria.
Che cosa si intende per Eternit?
Eternit è un marchio registrato di fibrocemento, derivato dal nome della ditta dell'austriaco Ludwig Hatschek, che nel 1901 brevettò uno speciale materiale, il cemento-amianto, dalle elevate prestazioni di resistenza e durevolezza e per questo chiamato Eternit dal latino aeternitas, eternità.
Ben presto, l'Eternit diventa un materiale costruttivo di successo nel settore edilizio per la realizzazione di coperture, tettoie, tegole, lastre per tetti e capannoni e per le opere di coibentazione, dando avvio successivamente alla produzione di tubi in fibrocemento per la costruzione di acquedotti. L'Eternit non ferma mai il suo progressivo incedere e conquista, negli anni 40-50, il mercato di costruzione degli oggetti quotidiani, ottenendo vasti riconoscimenti con la sedia da spiaggia di Willy Guhl.
Ma non una simile fama continua a guadagnarsi nell'ambito sociale: le sue proprietà cancerogene sono note fin dal 1962, ma l'impiego dell'amianto continua fino al 1994, cercando di non diffondere troppo la notizia tra operai e i tecnici del settore, sottacendo le morti per mesotelioma pleurico e per asbestosi e creando una situazione di rischio di contaminazione perenne causato dal periodo di incubazione trentennale dell'amianto.
Solo di recente, il 13 febbraio 2012, il tribunale di Torino ha condannato, in primo grado, De Cartier e Schmidheiny a 16 anni di reclusione per disastro ambientale doloso permanente e per omissione volontaria di cautele antinfortunistiche, con un risarcimento di circa 3000 parti civili e il pagamento delle spese giudiziarie [1].
Quali sono le leggi contro l'amianto in Italia?
In Italia, la legge che tutela la salute delle persone vietando l'utilizzo dell'amianto in qualsiasi forma è la Legge n. 257 del 27/03/1992. L'Italia, infatti, possiede numerose zone a alta pericolosità, con un elevato livello di contaminazione dei suoli e delle falde.
(Mappa dell'Italia con le zone a rischio contaminazione amianto, disegnata dall'Istituto Superiore di Sanità, tramite lo studio Sentieri, Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento).
Incentivi per sostituire le coperture in eternit con il fotovoltaico
Partiamo dal Quarto conto energia e da pochi mesi in vigore il Quinto conto energia. Con questo nuovo sistema di incentivazione, lo Stato ha predisposto un piano per lo smaltimento dell'eternit e la sua sostituzione con pannelli fotovoltaici, garantendo degli incentivi per favorire l'operazione, definiti nell'art.14 del DM 05/05/2011, "Premi per specifiche tipologie e applicazioni di impianti fotovoltaici", riconosciuti per tutti gli impianti fotovoltaici entrati in funzione entro il 30/06/2012.
Inoltre, se vengono attuati degli interventi di sostituzione di coperture in eternit o in amianto con impianti fotovoltaici, in seguito al 13 maggio 2011, data di entrata in vigore del DM, si può ottenere una maggiorazione sulla tariffa incentivante. A tal proposito leggi anche: La normativa del V Conto Energia e Le 6 cose che non vanno nel V Conto Energia.
Campagne per sostituire l'eternit e l'amianto
Nel maggio del 2010 la AzzeroCO2, in collaborazione con Legambiente, ha lanciato la campagna Etenit Free, per la sostituzione delle coperture in eternit con l'installazione di impianti fotovoltaici, sia nelle unità immobiliari private, sia nei capannoni industriali e agricoli, proponendo degli incentivi speciali erogati dallo Stato.
La campagna della AzzeroCO2 ha registrato numerosi successi, dimostrati dall'adesione di 27 Province e 5 Regioni.
Quali sono gli obblighi di un cittadino che possiede una copertura in amianto o in eternit?
Il cittadino o proprietario di un immobile che presenta una copertura in eternit o con presenza di amianto ha l'obbligo di comunicarne la presenza alle Aziende Sanitarie Locali competenti del suo territorio. Inoltre, nel caso in cui siano presenti manufatti o prodotti con amianto, soprattutto nella tipologia friabile, ovvero con la possibilità di emanare polveri al solo tocco, è necessaria una prima valutazione del rischio e la scelta della metodologia più adatta allo smaltimento, per ridurre l'esposizione degli occupanti.
A chi devo rivolgermi per lo smaltimento dell'eternit?
Se possedete un'unità abitativa con copertura in eternit e avete la necessità di smaltirla, ricordate che l'intervento può essere eseguito solo da aziende certificate, iscritte all'Albo Gestori Ambientali nella categoria 10, con un tecnico competente e un Coordinatore Amianto, in possesso di abilitazione in materia ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 257/92 e articolo 10 del D.P.R. 8/08/1994.
Potete recarvi alla ASL, all'ARPA o semplicemente al vostro Comune di residenza e compilare voi stessi il modulo di autonotifica, se la presenza di eternit o amianto riguarda la vostra casa o all'amministratore di condominio, se si tratta di più unità abitative.
Quanto costa lo smaltimento Eternit?
La bonifica dell'amianto si compie in tre operazioni:
- la rimozione;
- l'incapsulamento in vernice collante di tutto il materiale;
- il confinamento.
Il costo per lo smaltimento è, in media, dai 10-30 euro al mq, in aggiunta il costo del piano di intervento, dei ponteggi e il prezzo per la realizzazione della nuova copertura in cui verranno installati i pannelli fotovoltaici (solo nel caso si decida di installarli). A ogni modo, la realizzazione della copertura è d'obbligo, ma solo l'operazione di rimozione dà diritto all'incentivazione statale.
Esistono dei finanziamenti per lo smaltimento eternit e amianto?
Le regioni competenti bandiscono frequentemente (con cadenza variabile) dei concorsi per il finanziamento parziale dell'intervento di rimozione e smaltimento, per questo è utile informarsi nel proprio comune di residenza, per risparmiare una percentuale del costo complessivo.