Sidney rinnovabile al 100% entro il 2030: l'Australia diventa protagonista delle energie rinnovabili

Mentre su questo lato del pianeta, si lavora per migliorare il settore delle energie rinnovabili in termini di efficienza e di sempre minore impatto ambientale, dall'altro lato, e precisamente da Sidney, arriva per bocca di Allan Jones (Chief Development Officer of Energy and Climate Change di Sidney) un annuncio importante e ambizioso: ridurre del 70 % le emissioni nocive. Quando? Entro il 2030! Come? Con tutta una serie di progetti, tra cui quello di punta: una città alimentata al 100 % da energie rinnovabili (sul modello di città come Copenaghen). Sistemi di riscaldamento, condizionamento, elettricità e mezzi di trasporto pubblico, tutto sarà al 100 % green.

Il Sydney Opera House, un simbolo di Sydney
(Il Sydney Opera House, uno dei luoghi simbolo di Sydney)

Vista l'ambizione del progetto, resta da capire come sarà possibile che entro il 2030, quattro milioni di sydneysiders (così sono chiamati gli abitanti di Sidney) vivranno in una città il cui fabbisogno energetico sarà totalmente soddisfatto da fonti rinnovabili. Cerchiamo, dunque, di capire quali siano i presupposti per raggiungere questo ambizioso traguardo.

  1. L'energia elettrica della città verrà per il 30 % da eolico e fotovoltaico
  2. Il restante 70 % dalla trigenerazione (un particolare sistema di cogenerazione che, oltre a produrre energia elettrica, utilizza l'energia termica per produrre energia frigorifera). In questo secondo caso, ci si servirà di generatori alimentati a biomasse. Con il Combined Heat Power and Cooling (CHPC), inoltre, la produzione combinata di calore ed elettricità convertirà in energia utilizzabile più dei 4/5 dell'energia del combustibile, con chiari benefici ambientali ed economici.
  3. Si tratterà, inoltre, di una produzione a Km 0, nel senso che l'energia prodotta sarà utilizzata a livello locale, evitando, così, eventuali perdite nelle fasi di trasmissione (senza contare gli imprevisti legati alle condizioni metereologiche ma anche alle stesse condizioni delle linee elettriche). Per questa ragione, si utilizzerà anche l'area immediatamente al di fuori della città.

A questo punto, resta solo un'ultima domanda: da dove verranno i finanziamenti? Sostanzialmente tutti dal settore privato; le istituzioni finanzieranno, infatti, appena il 10 %.

Si tratta, senz'altro, di una svolta epocale non solo per questa città ma per l'intera Australia, un paese noto per essere un grande esportatore di carbone e che, sinora, si è sostanzialmente affidato a sino a questo tipo di energia per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Il continente non è, però, nuovo a questo genere di sperimentazioni. Il paradiso di King Island è, infatti, una delle tre isole ecologiche al mondo e mira, per la fine del 2013, a soddisfare più del 65 % del fabbisogno energetico dell'isola attraverso fonti rinnovabili e a ridurre le emissioni di C02 di più del 95 %.

La miniera di carbone di Leigh Creek, tra le più grandi in Australia
(La miniera di carbone di Leigh Creek, tra le più grandi in Australia)

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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