Sciare e produrre energia elettrica grazie a un tappeto

Da questa stagione sciistica, sciare ai piedi del gruppo del Catinaccio (in tedesco, "Rosengarten") nelle Dolomiti, dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 2009, ha un valore aggiunto: la stazione sciistica di Carezza (in Trentino, nei pressi dell'omonimo lago, alimentato da sorgenti sotterranee) ha arricchito i 40 Km di piste e i 15 impianti di risalita con una serie di tappeti energetici, i primi in funzione sulle Alpi. A cosa servono? A produrre energia elettrica, mentre si sta sciando!

Nel 2009, l'UNESCO ha dichiarato le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità

(Nel 2009, l'UNESCO ha dichiarato le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità)

Uno dei primi tappeti è stato installato a Prà di Tori, lungo le piste del Passo di Costalunga, ed è in grado di convertire peso e passi di quanti salgono sulla cabinovia Hubertus  in energia pulita (sinora circa 35000 Joule, l'unità di misura dell'energia, del lavoro e del calore) in grado di far funzionare la funivia Paolina. I risultati, per ora, sono lusinghieri: bambini e adulti hanno accolto divertiti e con piacere la sfida a produrre energia semplicemente camminando, tanto che, alla fine del 2013, è stato installato un contatore che permette di tenere sotto controllo il proprio apporto energetico. Come spiega Helene Thaleo (responsabile della comunicazione di Val d'Ega Turismo), «alla fine dell'anno si vedrà chi, tra noi e la stazione di Arosa, vincerà la gara producendo più energia».

Anche l'impianto sciistico di Arosa, infatti, in Svizzera ha installato alcuni di questi tappeti e vista la grandezza dell'impianto, si può immaginare la quantità di energia prodotta.

In entrambi i casi, le installazioni rientrano in programmi e iniziative più ampie, patrocinate dalla Comunità Europea, che mirano a ottenere energia da fonti rinnovabili anche più "tradizionali". La Val d'Elga, per esempio, è una delle zone più soleggiate dell'Alto Adige, con otto ore di sole al giorno (e già si pensa a una seggiovia solare) e tutti i comuni sono impegnati nell'abbassamento delle emissioni di CO2 nell'ambito degli impianti di risalita (dove si inserisce, appunto, l'iniziativa dei tappeti energetici) e, in generale, nella gestione delle strutture sciistiche.

Anche gli impianti sciistici di Arosa, in Svizzera, si sono dotati di tappeti energetici

(Anche gli impianti sciistici di Arosa, in Svizzera, si sono dotati di tappeti energetici)

Per quanto Italia e Svizzera siano i primi Paesi ad avere installato nell'area alpina queste superfici hi-tech, in grado di trasformare peso e passi in energia pulita, non sono, però, i primi in assoluto a sfruttarle. In Olanda, per esempio, si è provato a utilizzarle in tutt'altro contesto; posizionate all'interno di alcune discoteche, infatti, permettono di ricavare energia (senza alcun impatto per l'ambiente) dai passi e dai movimenti dei loro ballerini. Intanto, al salone del fitness di Rimini, si è pensato di estenderlo alle palestre, magari in congiunzione con altre iniziative interessanti, come quella di Hull (in Inghilterra, nello Yorkshire), dove l'energia prodotta da cyclette, tapis-roulant e bilancieri è destinata alla rete elettrica. 

A Rimini, si è parlato della possibilità di sfruttare anche in Italia, l'energia prodotta dagli strumenti all'interno delle palestre

(A Rimini, si è parlato della possibilità di sfruttare anche in Italia, l'energia prodotta dagli strumenti all'interno delle palestre)

Il Trentino Alto Adige non è, del resto, nuovo a simili iniziative.

Nel 2011, a Rovereto, era stato presentato da Andrea Pirisi (un ingegnere elettrico del Politecnico di Milano) il prototipo del progetto "Lybra", che si proponeva di recuperare l'energia cinetica non di un uomo ma di un veicolo in frenata. In pratica, un dosso rallentatore (dotato di una pedana di 10 cm di altezza e 10 m di lunghezza, che si abbassa al traffico del veicolo, provocando un impulso elettrico) è, così, trasformato in una centrale elettrica in grado di accumulare gli impulsi provocati dalle automobili e trasferirli sulla rete elettrica. La copertura del dosso è, inoltre, ottenuta dalla gomma riciclata dei pneumatici, una soluzione che garantisce isolamento e impermeabilità al sistema elettrico e aderenza ai pneumatici delle auto in transito. Secondo i calcoli, in mezz'ora, si potrebbe produrre l'energia necessaria al fabbisogno energetico annuale di 20 appartamenti.

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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