Riciclare l'irriciclabile, la sfida tutto stile e innovazione di Zicla
Poche parole potrebbero descriverla come l'ultima frontiera del riciclo e della rigenerazione dei materiali che ovunque circondano i nostri spazi.
Si chiama Zicla, ed è un'azienda che vuole arrivare là dove ancora non si è spinto nessuno.
Zicla nasce neanche a dirlo a Barcellona, sempre più capitale di un intreccio destinato al futuro, quello fra innovazione, design e creatività.
Era il 2008 quando Alfredo Balmaceda, oggi direttore generale dell'azienda, aveva preso in fitto un magazzino per accumularvi una serie di prodotti che arrivavano dal mondo del riciclo.
L'idea, insieme alla sua storica socia Veronica Kuchinow, era quella di ottenere oggetti di design, elaborare una linea propria da mettere sul mercato. Ma i mesi passati davanti a quegli oggetti hanno fatto capire loro, come ha avuto modo in più occasioni di spiegare lo stesso fondatore, che "Non ci avrebbero fatto guadagnare la vita". Una lampadina in quel magazzino si accese comunque, destinata a rivoluzionare un mercato complesso. Il proprio marchio doveva sì passare per la capacità di innovare, ma attraverso l'analisi dei prodotti riciclati.
Da lì l'investimento per uno studio di mercato, al quale è seguita l'applicazione della famosa massima coniata dall'imprenditore vitivinicolo che per primo "imbottigliò" il vino in un brick, quando disse che "gli studi di mercato vanno condotti per fare esattamente il contrario di ciò che dicono".
I due, infatti, decisero di entrare nel mondo delle materie prime, in particolare di quelle che, per motivi economici o tecnici, non venivano riciclate.
Cominciarono dal settore delle costruzioni, del quale è notorio l'impatto ambientale, e trovarono nicchie di materiali che venivano semplicemente buttati. Se i cristalli piuttosto che la carta o i metalli sono ormai inseriti in veri e propri processi economici di recupero, per altri materiali si tratta di percorsi che è il caso di definire inesplorati. Illuminante, in questo senso, è l'affermazione che Balmaceda rilascia in un'intervista concessa a Emprendedores. "È come se avessimo chiesto al residuo che avevamo per le mani: tu cosa vuoi fare da grande?"
Capire dove trovare un'applicazione utile e perciò economica a materiali considerati definitivamente scarti: questa la mission di Zicla. È così che è nato Zebra, un prodotto che dal 2008, anno di fondazione dell'azienda proprio per sostenere questo prodotto, si sta diffondendo a macchia d'olio in Europa. Si tratta di un separatore delle corsie di marcia, tra quella destinata alle auto e i percorsi per le biciclette. Un oggetto di design, oltre che di arredo urbano, ottenuto riciclando i rivestimenti dei cavi elettrici.
Mentre nel mondo del riciclo la corsa è per ottenere il rame contenuto nei cavi, il PVC misto a polietileno e altre gomme plastiche risulta poco interessante, visto che non può convertirsi ulteriormente. E siccome per definizione un cavo dev'essere molto resistente alle intemperie, l'idea di usarlo per l'arredo urbano.
Ancora oggi Zebra, nel frattempo diffuso in mezza Spagna oltre che in Francia e Regno Unito, costituisce l'80% del fatturato dell'azienda.
Una realtà, Zicla, che oggi ha nel suo bouquet di prodotti quarantasei innovazioni, che vanno dall'eco all'arredo urbano fino all'arredamento. Tra i tanti ingegni usciti da questa che ormai è una realtà leader e immessi sul mercato la moquette riciclata dalle fiere, che diventa un insonorizzatore acustico, o ancora le mattonelle ottenute dalla fanghiglia dei depuratori.
Oltre a Zebra, prodotto pluripremiato, anche l'innovativo riciclo dei brick. Come nel caso dei cavi, infatti, l'interesse esclusivo era per il recupero di alluminio e cellulosa. Zicla, invece, ha riciclato tutto il resto del plastico della confezione, trasformandolo in un pilone urbano. Più nello specifico una barra con funzione dissuasoria per restringere il passaggio di mezzi in aree riservate. Se il conducente, però, non dovesse essersene accorto, poco male: la collisione tra auto e pilone non danneggerebbe il mezzo.
Nel futuro di Zicla l'espansione in altri luoghi del mondo. La parola d'ordine sarà usare i prodotti riciclati a livello locale, e per questo si sta studiando il franchising.
Altra finestra di business aperta da questa innovativa realtà quella per il supporto alle aziende che devono smaltire scarti della lavorazione.