Dossier Ewea: ma quanta acqua si risparmia grazie all'eolico?
Avete un'idea di quanti miliardi di metri cubi d'acqua siano utilizzati ogni anno per produrre energia? Una quantità impressionante secondo i dati della European Wind Energy Association (Ewea, l'associazione no-profit e non governativa che annovera tra i suoi membri le più importanti aziende e società attive nel mondo dell'energia eolica). Nell'ultimo dossier, dal titolo parlante "Saving water with wind energy" ("Salvare l'acqua con l'energia eolica), risulta che ogni anno 4, 5 miliardi di metri cubi d'acqua siano utilizzati per la produzione di energia e che, su questa cifra, il peso più gravoso viene da quelli consumati per il raffreddamento di centrali elettriche e nucleari (ben il 44 % nei Paesi dell'Unione Europea).
(Secondo l'ultimo dossier Ewea, ogni anno 4, 5 miliardi di m3 d'acqua sono sprecati per la produzione di energia)
I dati, infatti, sono chiari. Secondo i calcoli e le stime dell'Eurostat e della European Environment Agency (EEA), nel 2011 produrre energia elettrica da centrali a carbone, gas e nucleare è costato all'Unione Europea una quantità d'acqua pari all'uso domestico di ben 82 milioni di cittadini UE (ogni giorno un cittadino UE consuma 4, 815 litri di acqua in maniera diretta e indiretta, inclusa, quindi, la produzione di energia elettrica). Si parla di 531 milioni di metri cubi d'acqua per le centrali a gas, 1, 5 miliardi per quelle a carbone e, addirittura, ben 2, 4 miliardi per il nucleare.
La domanda, a questo punto, è inevitabile: come è possibile fare fronte a questa situazione?
La risposta avanzata dall'Ewea è attraverso una gestione più consapevole delle fonti per la produzione di energia rinnovabile. Ovviamente, il dossier Ewea (è proprio il caso di dirlo) porta acqua al proprio mulino, mettendo in evidenza quanta acqua potrebbe essere risparmiata anche solo implementando il ricorso all'energia eolica. Secondo i dati raccolti dall'associazione, infatti, nel 2012, nella sola Unione Europea, sono stati risparmiati ben 1, 2 miliardi di metri cubi d'acqua proprio grazie al ricorso all'energia eolica. Al proposito, la stessa ricaduta economica è stata notevole, con un risparmio pari a 2, 4 miliardi di euro.
(Nel 2011, la produzione di energia da centrali nucleari è costata all'UE 2, 4 miliardi di m3 di acqua)
Come è possibile un simile risparmio? Semplice! Grazie alla ridotta quantità d'acqua utilizzata da una centrale eolica, limitata a quella necessaria a raffreddare i generatori di corrente elettrica e, all'occorrenza, a pulire le pale delle turbine. Secondo le previsioni Ewea, infatti, nel 2030 sarà possibile evitare il consumo di ben 4, 3 miliardi di metri cubi d'acqua (tenendo conto delle proiezioni della Energy Roadmap 2050), convertibile in un risparmio economico che si aggira tra gli 11, 8 e i 17, 4 miliardi di euro annui.
Ovviamente, affinché questi dati non restino terreno sterile, è necessario (come sottolineato dalla stessa Ewea) un impegno da parte dell'intera Unione Europea (ma anche dei singoli governi nazionali) sul fronte delle energie rinnovabili, in maniera da ridurre al meno possibile il ricorso a tecnologie come quelle degli impianti a gas, carbone e nucleare, che necessitano di quantitativi impressionanti d'acqua, a fronte della produzione di energia elettrica. A detta del dossier, inoltre, l'attuale impegno UE sul fronte delle rinnovabili, che prevede il raggiungimento un target del 27 % negli anni tra il 2011 e il 2030, permetterà un risparmio di "appena" 190 miliardi di euro. Sollevando la soglia di appena tre punti percentuali e raggiungendo, dunque, il target del 30 %, si risparmierebbero ben 450 miliardi di euro.
(Una centrale eolica ha bisogno di ridotti quantitativi d'acqua per raffreddare i generatori e pulire occasionalmente le pale)
Se a tutto ciò si aggiunge che le previsioni per i prossimi anni parlano di una possibile siccità sull'intera fascia europea (nell'eventualità che non si opti per un deciso e decisivo cambio di rotta), la strada indicata dal dossier Ewea sembra praticamente inevitabile: implementare lo sviluppo delle energie rinnovabili (e, magari, soprattutto di quella eolica) per fermare lo spreco di acqua nel settore della produzione di energia, così da evitare ancora più drammatiche e irreversibili conseguenze.