Lavoro: meglio puntare sulle rinnovabili

Secondo gli ultimi dati Istat, a marzo, in Italia, il tasso di disoccupazione era pari al 12, 7 %, per un totale di 3 milioni 248 mila disoccupati, con un aumento su base annua di 194,000 unità (ma una diminuzione dello 0, 2 % rispetto al mese precedente). In questo quadro quantomeno poco confortevole, il GSE (Gestore Servizi Energetici) stima, invece, che nel settore delle fonti di energia rinnovabile, il 2013 ha visto la creazione di ben 53,000 posti di lavoro permanenti e, addirittura, 137,000 temporanei. Facendo due conti, nel 2013, 190,000 persone hanno trovato impiego nel settore delle energie rinnovabili (dalle attività di esercizio, passando per quelle di manutenzione o di nuove installazioni di impianti). In percentuale, si tratta, più o meno, del 14 % degli occupati del settore per l'intera Unione Europea.

Nel 2013, il settore delle energie rinnovabili ha dato lavoro a 190,000 persone

(Nel 2013, il settore delle energie rinnovabili ha dato lavoro a 190,000 persone)

Per capire quanti siano stati gli occupati in Europa nel settore delle rinnovabili per il 2013, ci viene in soccorso il rapporto annuale di IRENA (International Renewable Energy Agency). Se, infatti, a livello mondiale, la cifra si aggira intorno ai 6, 5 milioni di individui, sparsi, per lo più, tra Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Germania, Spagna e Bangladesh (nell'anno precedente, se ne contavano 5, 7 milioni;), per l'Europa, i dati più recenti e completi risalgono al 2012, con più di 1 milione e 200 mila persone impiegati nel mondo delle rinnovabili. Di questi, 270,000 sono in Germania e altri 110,000 in Spagna; questi due Paesi, accanto a Francia e Italia, forniscono da soli il 60 % dei posti di lavoro totali, messi a disposizione dalle rinnovabili europee (secondo i dati EurObserv'ER, 2014a).

A livello globale, il fotovoltaico rappresenta sicuramente il settore più vivo, con i suoi 2, 3 milioni di posti di lavoro e un incremento (rispetto all'anno precedente) pari al 65 %. Seguono a ruota il settore dei biocombustibili con 1,5 milioni di impiegati e l'eolico con ben 830,000. Di questi, 58,000 sono europei, secondo i dati della EWEA (European Wind Energy Association). La situazione europea rispecchia, infatti, sostanzialmente quella mondiale, con un costante incremento nei settori dell'eolico, del fotovoltaico e delle biomasse solide.

Il settore delle rinnovabili conta, a livello mondiale, ben 6,5 milioni di occupati

(Il settore delle rinnovabili conta, a livello mondiale, ben 6 milioni e mezzo di occupati)

Sul pianeta Terra, dunque, ogni 1000 abitanti, almeno uno è occupato nel settore delle energie rinnovabili (i dati non possono essere, infatti, estremamente precisi a causa dei diversi criteri delle società di statistica, alcune delle quali non tengono conto dei contratti di lavoro temporanei). Si parla, infatti, di un incremento del 14 % rispetto al 2012.

Ma qual è il segreto di tanto successo? Secondo uno studio condotto dall'Institute for Sustainable Futures della University of Technology di Sidney, risiederebbe nella più alta intensità lavorativa del settore delle fonti rinnovabili rispetto a quello dei combustibili fossili; in pratica, ogni unità di potenza installata richiede una più alta intensità lavorativa. Per il fotovoltaico (perla del settore per il 2014), si tratta di 40 lavoratori a MW, per l'eolico 15 e l'idroelettrico 11. Di contro, quando si tratta di carbone, la richiesta è di appena 8 dipendenti a MW e per il petrolio di solo uno e mezzo.

In un pianeta che ancora stenta a uscire da una crisi economica e lavorativa di portata mondiale, il settore delle rinnovabili sembra, dunque, avere un peso sempre più importante non solo a livello di ecosostenibilità e ambiente ma anche per la creazione di nuovi posti di lavori, indispensabili alla ripresa e alla crescita dell'economia globale.

La crescita del settore delle rinnovabili sembra destinata ad avere sempre più peso nella risoluzione della crisi economica globale

(La crescita del settore delle rinnovabili sembra destinata ad avere sempre più peso nella risoluzione della crisi economica globale)

Ovviamente, per proseguire dritti lungo questa strada, sono necessarie politiche chiare, a sostegno delle rinnovabili, attente al riallineamento delle industrie e alla crescente concorrenza. Così da permettere a questo settore di percorrere la strada del progresso tecnologico, alla ricerca di sistemi produttivi sempre più efficienti.

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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