L'Ue punta sull'energia marina con il progetto Marinet

Dal 4 al 7 novembre si è tenuto a Roma il summit nell'ambito del progetto Marinet (Marine Renewables Infrastructure Network), un progetto lanciato dall'Unione Europea nel 2011 e attivo fino al 2015. L'obiettivo, in linea con il settimo programma quadro dei programmi di finanziamento europei, relativo alla ricerca, è di rivolgersi ad un nuovo settore dell'energia alternativa, quello dell'energia marina. Dalla acque dei mari è infatti possibile ricavare energia (dalle onde, dal vento in superficie, dalle maree).

Con un contributo complessivo di 12 milioni di Euro, di cui 9 milioni stanziati dall'Ue, il progetto offre la possibilità a molte imprese e istituzioni pubbliche, di testare gratuitamente i propri dispositivi in diversi centri specializzati in Europa.

Oltre ad essere fondamentale l'aspetto economico, dato che le ricerche nel settore sono molto costose e la maggior parte degli studi viene bloccata durante la fase di sviluppo per mancanza di fondi, c'è un altro vantaggio da considerare: quello del fare comunità e del mettere insieme le proprie risorse, incrementando così il confronto.

I PARTECIPANTI

Infatti nel programma confluiscono 28 partner di 11 Stati europei, più il Brasile, che è stato inserito come Paese osservatore. Le aziende e gli enti sono stati selezionati da un team di esperti in base agli strumenti presentati e, nell'arco di tutto il periodo del progetto, sono previste diverse "chiamate", grazie alle quali gli enti hanno la possibilità di fare nuove proposte.

Questa volta non potranno storcere il naso gli euroscettici, perché se non tutti avvertono la tanto pubblicizzata 'cittadinanza europea', bisogna riconoscere che le prospettive di questo progetto non sono "comunitarie" solo sulla carta, ma puntano ad una reale integrazione dei saperi.

 

I protagonisti di Marinet
(I protagonisti di Marinet)

LA PRESENZA DELL'ITALIA

La presenza dell'Italia nel progetto Marinet è rilevante per la messa a disposizione dei macchinari dell'Insean, l'istituto di ricerca nel settore dell'ingegneria navale e marittima, che fa parte del CNR (Consiglio Nazionale della Ricerca)- Dipartimento Energia e Trasporto.

 Gli impianti italiani sono tra i più grandi al mondo e hanno dei sistemi all'avanguardia, con i quali è possibile riprodurre le condizioni marine; ciò permette degli studi e delle osservazioni di portata eccezionale. In particolare, i macchinari usati sono il canale dell'acqua circolante e il serbatoio dell'onda, costituito da un binario e un sistema di azionamento con otto ruote, ciascuna abbinata ad un motore principale.

Oltre il CNR-Insean, partecipano al progetto l'Università della Tuscia e l'Università di Firenze. Anche gli impianti dell'Unifi sono altamente innovativi: il canale per la generazione del moto ondoso è stato costruito nel 1980 ed ha una lunghezza di 50 metri (larghezza e altezza entrambe di 0,8m). Il pistone che si trova nel canale, controllato da un sistema computerizzato, genera onde regolari e irregolari, alte fino a 0,35m; Il sistema di riciclo fornisce scariche di acqua, per un massimo di 300 litri al secondo. Sistemi di monitoraggio misurano i parametri fisici che servono al momento della progettazione.

La galleria del vento, anch'essa di proprietà dell'Università di Firenze, ha invece l'obiettivo di migliorare gli impianti installati in mare aperto. Poiché le turbine eoliche offshore sono soggette a carichi aerodinamici e idrodinamici variabili, lo studio dell'interazione tra acqua, vento e macchinari è necessario per la sicurezza dell'ancoraggio, oltre che per una migliore rendita.

Il Wavw Tank del CNR effettua misurazioni e test di ormaggio
(Il Wave Tank)

Il progetto Marinet è stato proposto dal Hidraulics and Maritime Research Center (HMRC) nell'University College Cork, in Irlanda.
Con l'alta professionalità di tutti i partecipanti al programma, nei grandi laboratori disseminati in Europa si respirerà un'atmosferà (idro)elettrica. La sfida è di trovare la tecnologia migliore per un settore in cui c'è ancora molto da scoprire, ma che, a giudicare dagli studi già compiuti e quelli in corso, offre enormi potenzialità e nei prossimi anni, a detta di Emilio Campana, direttore del CNR, siamo nel bel mezzo di una "corsa all'oro": che vinca il migliore!

AutoreClaudia Morelli


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