L'Ucraina punta su eolico e rinnovabili per uscire dal'impasse

La guerra civile in corso in Ucraina, comporta non poche difficoltà per il paese orientale, ormai proteso verso l'Europa, ma dipendente in larga parte per le proprie forniture energetiche da Gazprom, gigante russo che ha deciso di sanzionare il governo di Kiev con la chiusura dei propri rubinetti. Una decisione che acuisce ulteriormente la fase di difficoltà economica del paese, costringendolo a ripensare al suo paniere energetico, con il chiaro intento di renderlo sempre più indipendente da Mosca. In questo quadro, non stupisce perciò che il governo di Kiev stia pensando con sempre maggiore attenzione ad un futuro imperniato sulle fonti di energia rinnovabili, con un occhio di riguardo sull'eolico. Proprio sul vento punta perciò per i prossimi anni il governo ucraino per uno sviluppo ambizioso nel corso dei prossimi anni. 

Un impianto eolico

(Il governo ucraino punta con forza sull'eolico per il futuro)

L'intenzione che anima il piano energetico ucraino è quello di implementare la quota di energia fornita dall'eolico portandola a 2.28 GW entro il 2020. Per capire le dimensioni del piano, basti precisare che si tratterebbe di una crescita del 500% rispetto agli attuali 410 MW su cui può contare l'Ucraina in questo momento. Non solo eolico, però, visto che il piano energetico di Kiev punta con decisione su tutte le fonti rinnovabili, in modo da far dipendere sempre meno il paese dalle forniture estere, con deciso sollievo delle casse statali. Ove il paese riuscisse a centrare  gli obiettivi prefissati, i guadagni non sarebbero solo economici, ma anche in termini di indipendenza geopolitica, un dato che potrebbe aumentare il suo appeal nei confronti di investitori che al momento sono evidentemente sconsigliati dalle evidenti tensioni che attraversano tutta l'area. Secondo il presidente dell'Agenzia di Stato per l'efficienza e il risparmio energetico, Sergey Savchuk, gli investimenti necessari a completare questo ambizioso piano dovrebbero essere nell'ordine di quattro miliardi di dollari. Resta naturalmente aperto il problema rappresentato dalla zona del paese ove sono più forti i filorussi. Ove l'Ucraina riuscisse ad arrivare all'11% di energia rinnovabile nel mix energetico del 2020, sarebbe possibile abbattere il consumo di gas naturale del 50%. A rendere ancora aleatorio il quadro di riferimento sono le troppe variabili in campo, a partire da una guerra civile ancora in corso e dalla mancanza di un accordo con Mosca in grado di riportare la tranquillità necessaria soprattutto nelle zone di confine, che però potrebbero essere dissipate almeno in parte nei prossimi mesi.

AutoreDott. Dario Marchetti


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