L'eolico in spagna

Secondo la Red Electrica de Espana (REE) nel 2013 le emissioni di gas serra dalla Spagna sono calate del 23,1%. Ciò è stato possibile grazie alla generazione di energia elettrica attraverso gli impianti di energia eolica ed idroelettrica. Dato ancor più stupefacente annunciato dalla REE è stato poi che «Per la prima volta assoluta, l'energia eolica è stata la prima fonte per il fabbisogno elettrico del Paese». Ovviamente questo è stato accompagnato da un forte declino della produzione di elettricità attraverso fonti fossili: rispetto al 2012, il contributo dalle centrali a gas è sceso del 34,2%, quello dalle centrali a carbone del 27,3% e quello di energia nucleare dell'8,3%.

Questi risultati sono davvero importanti, sopratutto nel quadro di un'Unione Europa sempre più attenta alle questioni energetiche ed ambientali, in quanto si traducono in un importante riduzione delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Difatti, sempre stando ai dati della REE, nel 2013 sono state emesse 61 milioni di tonnellate di CO2, rispetto agli 80 milioni del 2012. Ciò è avvenuto anche grazie alla preminenza che l'eolico sta avendo nel Paese, va ricordato infatti che nel 2013 ha raggiunto una produzione pari al 21,1% del fabbisogno elettrico della Spagna. Certo per ottenere i risultati migliori occorrono condizioni climatiche favorevoli, basta pensare che in aprile, quando sole e vento si presentarono abbondantemente, il Paese registrò la produzione del 54% di energia elettrica da rinnovabili. Fra le regioni più avanzate il Navarre, che nel 1996 generava lo 0% di energia elettrica da eolico e che oggi supera il 70%. 

Questi progressi sono stati possibili grazie anche alle nuove tecnologie e agli investimenti in questo settore. Su tutti, estremamente importante a questo proposito è stata l'inaugurazione della prima turbina eolica off-shore, un aerogeneratore G128-5.0 prodotto dalla Gamesa ed  istallato nel porto di Arinaga, nell'arcipelago spagnolo delle Isole Canarie. Questa efficiente struttura, un colosso di 154 metri di altezza e pale lunghe oltre 60 metri, è completamente "made in Spain" e questo ha contribuito ad ampliare il valore di questo progetto, ideato e creato nel Paese per creare energia per la Spagna stessa.  

(eolico offshore in spagna)

(eolico offshore in Spagna)

Nubi però si addensano di fronte all'orizzonte eolico spagnolo. Se la storia di Gamesa sembra portare solo notizie positive rispetto all'industria eolica spagnola, i fatti recenti la smentiscono. Infatti, a dispetto dei numeri incoraggianti dell'energia prodotta dal vento, l'industria eolica di Madrid è in crisi. La colpa di tutto questo è da attribuirsi ad una serie di misure prese dal governo conservatore di Mariano Rajoy per far fronte alla crisi. Un panorama che appare sconfortante, soprattutto se si pensa che nei primi giorni del 2014 l'energia prodotta da fonti rinnovabili ha raggiunto prezzi incredibilmente convenienti per i cittadini iberici, e dunque ha portato ad un incremento di coloro che vogliono avvalersi di questa forma di energia per sostenere le proprie imprese ed abitazioni. Nei primi sette giorni del 2014 il prezzo medio dell'energia spagnola è stato pari a 20 euro per MWh rispetto ai 63,64 euro mediamente richiesti fino allo scorso dicembre, quindi un prezzo inferiore del 68,5%. 

Energia a costi minimi, basso impatto ambientale, creazione di posti di lavoro, imprese funzionanti e nessun blackout o calo di tensione questo potrebbe essere lo scenario spagnolo se verranno ripristinati gli incentivi sul settore. Un passo importante nell'economia ed ecologia del Paese, da prendere ad esempio nel resto d'Europa.


AutoreGiulia Tarozzi


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