L'energia solare in Italia: i pro e i contro dell'installazione dei pannelli solari
L'Italia, grazie alla sua favorevole posizione, gode di un alto valore di irraggiamento solare, compreso tra 1200 e 1750 kWh/m^2 all'anno, e si posiziona come uno dei paesi all'avanguardia per la ricerca e per l'innovazione dei sistemi di produzione di energia.

Nel 2011 l'Italia è stata la nazione posizionata ai primi posti, tra una lista di 15 paesi, per la capacità di energia fotovoltaica installata.
Paese |
Capacità totale 2011MW |
ITALIA | 12.500 |
GERMANIA | 24.700 |
CINA | 2.900 |
USA | 4.200 |
FRANCIA | 2.500 |
GIAPPONE | 4.700 |
AUSTRALIA | 1.200 |
GRAN BRETAGNA | 750 |
BELGIO | 1.500 |
SPAGNA | 4.200 |
GRECIA | 550 |
SLOVACCHIA | 500 |
CANADA | 500 |
INDIA | 450 |
UCRAINA | 140 |
RESTO MONDO | 6.060 |
TOTALE | 67.350 |
A livello europeo, i Paesi in vetta a questa classifica hanno prodotto da soli il 90% dell'energia fotovoltaica e l'Italia ha raggiunto una buona fetta del 33%.
L'ITALIA IN GRID PARITY
Secondo uno studio della Deutsche Bank, entro il 2014, il fotovoltaico raggiungerà livelli di convenienza tali da avere il primato sulle energie rinnovabili. Lo studio in questione posiziona l'Italia sulla buona strada per raggiungere il Grid parity; in pratica l'impianto fotovoltaico, anche senza gli incentivi statali, raggiungerebbe gli stessi costi (persino anche più convenienti) delle fonti di energia convenzionali.
Parlando di prezzo a kilowattora, non si considera solo il costo effettivo che si ha al momento dell'acquisto dell'impianto, ma soprattutto la spesa nella produzione, nella vendita dell'energia, l'autoconsumo e il conseguente risparmio sulla bolletta.
Proprio l'Italia, come abbiamo visto nella tabella riportata sopra, soprattutto grazie alle regioni del sud, esposte quasi per tutto l'intero anno ai raggi solari, sarebbe la nazione favorita per raggiungere un completo a fare a meno delle altre fonti di energia. Il fatto sembrerebbe un'utopia, ma il pensiero, così assurdo, proprio in Italia sta per trasformarsi in realtà.
COME SONO DISTRIBUITI GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN TUTTA ITALIA?
Partendo dalle stime del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) si riscontra che le istallazioni di pannelli fotovoltaici a uso domestico o aziendale è aumentato. Nel 2011, rispetto al 2010, si è avuto un incremento del 268%, sia per gli impianti di piccole dimensioni (da 1 a 3 kW), sia per quelle con potenza maggiore (5 MW). Le regioni che hanno dimostrato una crescita del numero degli impianti sono stati il Molise e la Valle D'Aosta, ma in termini di potenza installata, il primato è toccato alla Puglia con i suoi 2.186 MW. Mediamente però, la capacità istallata si distribuisce su tutto il territorio con percentuali del 43% al Nord, il 38% al Sud e il 19% al Centro. Prendendo come riferimento 1 KWp istallato e considerando tutte le condizioni favorevoli, la media della potenza sul tutto il territorio, porta le regioni del Sud ad avere la meglio, come è facile notare da questi dati PVGIS.
Paese |
Potenza |
Roma | 1400 kWh/kWp |
Milano | 1240 kWh/kWp |
Napoli | 1400 kWh/kWp |
Lecce | 1520 kWh/kWp |
Bologna | 1210 kWh/kWp |
Sicilia | 5,4 kW per m2 |
Inoltre, il centro studi della Commissione europea, ha elaborato una mappa solare delle regioni italiane, stimandone la quantità di energia prodotta da 1kW, cioè da un impianto di piccole dimensioni (equivalente a 8 metri quadri di pannelli fotovoltaici), più comunemente acquistato da condomini e famiglie.
La differenza tra nord e sud è del 40%, tuttavia, lo scarto garantisce comunque la possibilità di soddisfare il fabbisogno annuo pro capite per il riscaldamento di acqua sanitaria. Non bisogna, infatti, scoraggiare le regioni del nord Italia a investire sull'installazione dei pannelli fotovoltaici, garanti, comunque di una produzione elevata; dall'altra parte, date le stime ed i valori, bisognerebbe incrementare e incentivare l'istallazione di impianti fotovoltaici al sud Italia.
DA NORD A SUD, QUALI SONO I PRO E I CONTRO DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI?
È necessario che l'immensa e inesauribile energia solare sia resa sempre disponibile proprio dove vi è una crescente domanda. Come abbiamo avuto modo di valutare, l'Italia sarebbe il luogo ideale nel quale impiantare sistemi di produzione di energia. Rispetto agli anni passati, uno degli aspetti convenienti, relativo agli impianti fotovoltaici, è proprio quello che riguarda il nuovo decreto.
Il costo dei pannelli si è ridotto e con esso anche le tariffe, ciò nonostante la convenienza di possedere un impianto rimarrà sempre alta seppur valutabile nel tempo, con un enorme valore in termini di rispetto ambientale e risparmio energetico.
Tuttavia, a volte, l'immagine del fotovoltaico fa ricadere il pensiero sull'impatto ambientale. Oltre ad un fattore estetico, bisogna fare i conti con il fatto che la produzione dei pannelli fotovoltaici corrisponde a quella di un qualsiasi prodotto dell'industria chimica con le dovute conseguenze. La lavorazione prevede, infatti, l'utilizzo di sostanze molto tossiche che variano a seconda della tipologia di pannello: l'acido cloridrico e il triclorosilano silano, la fosfina, il diborano, per i pannelli al silicio cristallino, per i pannelli non al silicio, invece, le sostanze impiegate sono seleniuro di idrogeno e cadmio, molto più nocive ed inquinanti.
Dunque una particolare cura e dedizione necessita la prevenzione e la protezione sia per l'uomo, sia per l'ambiente. La dismissione, ovviamente, obbliga a ricorrere alle modalità per un classico rifiuto speciale.
Ma ritornando al fattore estetico, grandi dispute si sono fondate su questo cruccio. In realtà, soprattutto gli impianti di grande dimensione, generano un disturbo nella composizione paesaggistica, sottraendo, talaltro, lo spazio per altri usi, come le coltivazioni o i pascoli.
