L'Amiata fotovoltaica: centrale elettrica fotovoltaica per produrre energia in maniera ecosostenibile

Il progetto di realizzazione di una centrale elettrica fotovoltaica nasce da un'idea dell'Enel, la quale ha l'intenzione di realizzare in località Bagnore (comune di Santa Fiora) in provincia di Grosseto, uno strumento efficace ed ecosostenibile per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo che l'intero comune possa autosostentarsi energeticamente, riducendo i consumi energetici, l'emissione di CO2 nell'ambiente e ne abbia anche dei benefici economici. (Il progetto arriva dal coordinamento di Rifondazione Comunista dell'Amiata grossetana, leggi anche la lettera aperta al Presidente dell'Unione dei comuni).

Il progetto, chiamato anche l'Amiata Fotovoltaica, intende, nel dettaglio, la costruzione di una centrale geotermica con potenza nominale di 40 MW andando ad aggiungersi alla centrale elettrica già presente nella località di Bagnore 3 della potenza nominale di 20MW. L'obiettivo è quello di sfruttare l'energia geotermica sull'Amiata, anche se causa di molti punti di criticità e numerose discrepanze tra forze politiche e cittadini che denunciano:

  • il forte inquinamento atmosferico causato dalle emissioni delle centrali;
  • incremento dell'arsenico presente nell'acqua potabile, causato dalla costruzione della centrale geotermica;
  • riduzione delle risorse idriche a causa del continuo prelievo di acque soprattutto nei bacini di risorse potabili.

Il progetto dell'Amiata fotovoltaica: il dettaglio

La costruzione di una centrale elettrica apporta e causa un elevato grado di inquinamento dovuto all'emissione di sostanze tossiche durante la produzione: la centrale elettrica di Bagnore 3 emette, in base a dati ARPAT 2009, una tonnellata di acido solfidrico, quattro tonnellate di ammoniaca, sette tonnellate di metano, 1,2 kg di acido borico, 96 grammi di mercurio, 9 grammi di arsenico, oltre a 214 tonnellate di anidride carbonica ed altre sostanze inquinanti.

Durante la stessa produzione della centrale geotermica e, in modo particolare, durante l'operazione di prelievo dell'acqua, soprattutto nelle sorgenti dell'Amiata si è verificato un incremento della presenza di arsenico. Il problema potrebbe essere risolto o ridotto con l'installazione di filtri o miscelando acque di varie sorgenti per rientrare nei valori di presenza di arsenico previsti nei limiti consentiti dalla legge. Ciò comporta anche la crescita del tasso di mortalità e, non è difficile comprendere, come il continuo prelevamento delle acque potabili porti anche alla riduzione delle risorse idriche potabili.

Gli spazi dedicati al progetto dell'Amiata fotovoltaica: tetti e coperture su cui installare gli impianti fotovoltaici

Il progetto Amiata Fotovoltaica prevede l'installazione da parte dell'Enel di impianti fotovoltaici sui tetti e coperture di:

  • edifici pubblici;
  • abitazioni private;
  • capannoni industriali;
  • capannoni artigianali;
  • aziende agricole;
  • aree agricole non produttive di circa 20 kW di picco per impianti a terra.

Gli impianti fotovoltaici rimangono di proprietà dell'ente installatore Enel, il quale ente eroga un contenuto ai soggetti proprietari del luogo di installazione pari all'energia generata annualmente dall'impianto.

I comuni coinvolti nel progetto dell'Amiata fotovoltaica

I comuni coinvolti nel progetto dell'Amiata Fotovoltaica sono i comuni dell'area geotermica amiatina con superficie di 479 Kmq composta da: Abbadia S. Salvatore, Piancastagnaio, S.Fiora, Arcidosso, Castel del Piano e Roccalbegna.

Il Monte Amiata: il territorio

   (Meravigliosa immagine del Monte Amiata: il sentiero e il territorio completamente immerso nella natura)

I costi e il guadagno: il dettaglio

L'Enel investe circa 140 milioni di euro:

  • 2200-3000 euro per ogni kW installato;
  • realizzazione di 47-64 MW di impianti fotovoltaici;
  • con una produzione annuale di 1350 kWh per ogni kW installato.

L'energia fotovoltaica prodotta dalla centrale elettrica in progetto potrebbe essere sufficiente per soddisfare il fabbisogno elettrico di un numero di circa 20-27.000 persone con un ricavo annuo stimato in circa 22,210- 30,240 milioni di euro con un contratto di 20 anni.

Esempio di affitto tetto con i progetto dell'Amiata fotovoltaica: quanto si guadagna?

UN UTENTE PRIVATO che mette a disposizione il suo tetto per l'installazione di un impianto fotovoltaico di 3kW con superficie di circa 21mq:

  • erogazione contributo: 360 euro all'anno;

AZIENDA che mettesse a disposizione la sua copertura di 150 per l'installazione di un impianto di 20kW di picco:

  • erogazione contributo 2500 euro all'anno circa.

Per ricapitolare i guadagni nell'installazione di un impianto fotovoltaico di 3kW con superficie di circa 21mq, osserva anche la tabella seguente in base alla categoria di proprietario dello spazio affittato adibito all'installazione dell'impianto solare:

UTENTE PROPRIETARIO DELLA SUPERFICIE IN AFFITTO

SUPERFICIE IN AFFITTO e IMPIANTO FOTOVOLTAICO

GUADAGNO ANNUALE

Utente privato impianto fotovoltaico di 3kW con superficie di circa 21mq 360 EURO
Azienda 2.500 EURO

I certificati verdi: la geotermia come energia rinnovabile

L'energia elettrica prodotta con la tecnologia della geotermia è considerata rinnovabile in base ai Certificati Verdi anche se è necessario mettere in conto:

  • le emissioni di anidride carbonica;
  • l'occupazione dello spazio per l'installazione degli questi impianti pari a 33 e 45 ettari.

Il progetto dell'Amiata fotovoltaica potrebbe diventare un modello virtuoso di piano energetico, basandosi sullo sfruttamento di altre risorse rinnovabili, in modo da installare un unico impianto che sostenti il fabbisogno energetico di più famiglie e di un intero comune o più comuni, eliminando anche l'onere al cittadino di installare individualmente dei sistemi per la fruizione delle fonti rinnovabili.

Straordinaria immagine del Monte Amiata e delle sue sorgenti

(Straordinaria immagine del Monte Amiata in provincia di Grosseto e delle sue sorgenti che dovrebbero essere utilizzate nella fase di produzione dell'energia elettrica)

Autore Maria Francesca Massa


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