Italia fotovoltaica: quasi il novanta per cento dei cittadini preferisce l'energia solare

Il popolo italiano in prima fila sul tema del fotovoltaico. In questi ultimi anni le fonti rinnovabili hanno ottenuto un consenso sempre maggiore da parte dei cittadini, che hanno deciso di "abbandonare" i sistemi tradizionali di approvvigionamento dell'energia. E proprio la produzione di una "fonte pulita" che vada a rimpiazzare i combustibili fossili è la sfida che stanno affrontando tutti gli Stati occidentali. Sono sempre più evidenti gli sforzi e le strategie verso questo importante traguardo, e secondo i dati raccolti dall'Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde si attesta intorno al 90% il gradimento degli italiani per il fotovoltaico pronti a fare il salto energetico del futuro. Il rapporto "Gli italiani e il solare", nella precisione sottolinea che è del 92% la percentuale dei cittadini che vede la fonte rinnovabile adatta alle esigenze ambientali, e l'84% è convinto che sia una fonte sicura, con un percentuale complessiva che si assesta oltre il 50% per chi ha deciso di passare ai sistemi che sfruttano l'energia del sole. Anche altre fonti rinnovabili riscontrano un forte interessamento: dal 51% dell'eolico al 38% dell'idroelettrico, dal 19% del geotermico al 17% delle biomasse.

È di 80% la percentuale degli italiani che ha fatto richiesta di incentivi per i nuovi impianti, e come ha sottolineato il presidente di UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, è opportuno snellire la burocrazia del sistema di incentivazione economica, poiché l'Italia si è trasformata nel secondo produttore al mondo di energia solare, e questo ha permesso prima di tutto la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro in un momento storico generalizzato di grande crisi, e in secondo luogo l'abbassamento dei costi sulle bollette energetiche.

Per l'Italia ne è un esempio su tutti Cavalese, piccolo centro trentino nella Val di Fiemme che ha raggiunto un traguardo di tutto rispetto: basti pensare che sono otto su dieci i residenti che riescono a soddisfare il proprio fabbisogno termico con un totale di produzione del 50% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili. Per Cavalese quello che fino a otto anni fa (quando è cominciata la sperimentazione) era soltanto un miraggio oggi è un traguardo vicinissimo: l'autosufficienza energetica. Un modello che conseguentemente ha contagiato i centri limitrofi, che hanno seguito l'esempio, con la possibilità che molto presto nel cuore delle Dolomiti sarà costituito un distretto dell'energia rinnovabile, e Cavalese ha già annunciato che entro il 2020 abbandonerà totalmente i combustibili fossili grazie a una semplice formula che permette di integrare il riscaldamento (energia termica), la cogenerazione e produzione dell'elettricità (energia solare).

Una vera e propria rivoluzione energetica iniziata nel 1999 con la scelta da parte del comune di costruire un impianto di teleriscaldamento a biomassa, una sorta di gioiello per l'Italia che alimenta oltre cinquecento famiglie ed edifici in generale, dalle scuole ai supermercati, dalle aziende all'ospedale. L'impianto è alimentato dagli scarti di lavorazione del legno delle industrie della Val di Fiemme. Il sistema a biomassa è stato affiancato successivamente da uno di cogenerazione, che è il fulcro da cui viene prodotta l'elettricità e il calore per gli abitanti del comune. Il terzo passo verso l'autosufficienza è stato compiuto da una serie di installazioni di pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino installato sui tetti delle più significative strutture per la comunità, come le scuole e il palazzo comunale.

AutoreDott. Luigi Boccia


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