Inquinamento ambientale: rifiuti radioattivi a Statte

Quando impareremo davvero ad amare il territorio in cui viviamo?

Purtroppo ci sono zone dimenticate, le cosiddette "zone d'ombra", in cui sono depositati veri e propri accumuli di materiale altamente nocivo per la nostra salute. Alcuni luoghi sono completamente dimenticati da Dio e dai Santi, altri invece, sono sotto l'attenzione dei più, eppure, sembra che nulla di importante venga effettuato per arrivare ad un concreto cambiamento dello status quo.

pulizia a favore della salute umana

(Proteggere l'ambiente, rimediare subito ai danni causati dalla negligenza di altri. Tutto questo a favore di un benessere collettivo).

Di recente si è parlato molto della località di Vocchiano, nel Comune di Statte. Tutto, infatti, è legato alla negativa notizia della presenza di un deposito targato "Cemerad". Si tratterebbe nello specifico di un deposito di raccolta di rifiuti radioattivi, che si trova solamente a 20 km dalla città di Taranto. Contro tale preoccupante situazione è intervenuto con piglio critico, il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. Questi ha chiesto più volte conto allo Stato sui reali pericoli legati alla presenza di tale deposito ed anche sul possibile smaltimento dei rifiuti radioattivi. La salute dei cittadini è al primo posto e quel deposito fermo lì, è una follia allo stato puro!

Il punto dolente è che la società "Cemerad" è stata dichiarata fallita già da dieci anni ed è appunto in tutto questo arco di tempo che questo "dannato capannone" è sottoposto a provvedimento di sequestro preventivo, con affidamento in custodia giudiziaria all'assessore all'Ecologia del Comune di Statte.

Anche l' "Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale" ("Ispra"), nell'anno 2012, si è interessata attentamente al caso, realizzando, infatti, un approfondito sopralluogo sul posto. Nel deposito "dormiente" a Vocchiano si viene a sapere che sono presenti 16.724 fusti, di cui ben 3.344 contengono rifiuti radioattivi; mentre nei rimanenti 13.380 sono contenuti rifiuti decaduti. C'è la preoccupazione anche di una possibile, e non remota, occasione di incendi di tale deposito, il che equivarrebbe ad un vero e proprio disastro ambientale. Ma come smaltire questo deposito?

"Serve, ovviamente - ha sottolineato deciso il ministro dell'Ambiente Galletti - una copertura finanziaria nelle risorse ordinarie della Regione Puglia e delle altre amministrazioni locali interessate". Intanto c'è chi come il deputato Alessandro Bratti ha affermato: "Non si tratta più di un deposito temporaneo, siamo davanti ad una situazione di una gravità inaudita". Si spera che i rifiuti, radioattivi siano portati via in modo da effettuare una radicale bonifica dell'area. Appello allo Stato attraverso il ministero dell'Ambiente!

AutoreDott.ssa Mariagrazia Poggiagliolmi


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