Universiade 2013: gare e incontri a impatto zero

Inizierà l'11 dicembre e durerà fino al 21 dello stesso mese l'Universiade, manifestazione dedicata agli atleti universitari organizzata nei suggestivi luoghi del Trentino Alto Adige. Studenti provenienti da tutto il mondo hanno raggiunto la regione e promettono di dare vita a gare sportive emozionanti e dense di interesse.

La novità più importante di questa edizione risiede nella sua rinnovata identità "ecologica". Infatti, gli incontri e le competizioni avverranno nell'ottica dell'efficienza e del risparmio energetico per contrastare le emissioni inquinanti che potrebbero compromettere i delicati equilibri delle valli trentine.

L'evento diventerà, quindi, una vera e propria vetrina per tutte quelle attività e quei prodotti realizzati nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio. In virtù di questo, il legno usato per l'edificazione delle varie strutture sportive deriva, da una parte dalle foreste locali curate, sottolinea l'organizzazione, "secondo criteri di sostenibilità internazionalmente riconosciuti" e dall'altra, dagli scarti delle lavorazioni. Il legname potrà, poi, in un secondo momento, essere tramutato in energia alternativa attraverso gli impianti di biomassa presenti nelle centrali del posto.

La fiaccola dell'Universiade, accesa lo scorso 6 novembre a Piazza San Pietro da Papa Francesco, è,  in tal modo, l'emblema di una manifestazione che si fa portavoce di valori sportivi, culturali, educativi ma anche sostenibili, sottolineando quanto, al giorno d'oggi, sia importante salvaguardare i nostri territori da insensati scempi ambientali.

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Le emissioni prodotte dall'evento saranno, dunque, vicine allo zero. Ciò significa che non si verificherà nell'atmosfera un aumento dei gas responsabili di pericolosi cambiamenti climatici. Le 20.000 tonnellate di anidride carbonica prodotte verranno, nella fattispecie, controbilanciate da un serrato programma di risparmio energetico attuato in tutta la regione già a partire dallo scorso mese.

In concomitanza a questo, l'Universiade sarà "paper free", ossia opererà un uso controllato della carta, avvalendosi di essa solo nei casi strettamente necessari. Per il resto, gli strumenti informatici fungeranno da sostituti dei tradizionali fogli, blocchi e quaderni. Un ottimo modo per piegare, diciamo così, il digitale alle necessità di rispetto ambientale.

A garanzia del cuore ecologico della manifestazione, interverranno le iniziative promosse e decise dal Consorzio dei Comuni Trentini, dal Comitato Organizzatore e dall'associazione PEFC Italia.

Tanto per citare quelle di maggiore interesse, abbiamo il "piano di mobilità sostenibile", avviato dal Comitato Organizzatore, volto a provvedere al trasporto di atleti, giornalisti, visitatori, tecnici, autorità con mezzi rigorosamente non a benzina, ma elettrici, a metano o a idrogeno. Anche la plastica sarà letteralmente "bandita" dall'Universiade. Niente bottigliette ma distributori di acqua sfusa.

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Il Consorzio dei Comuni Trentini, invece, per non aggravare la produzione di gas inquinanti, imporrà alcune importanti restrizioni: l'abbassamento di un grado delle temperature negli uffici pubblici, lo spegnimento anticipato di alcuni impianti luce e un servizio di trasporto, il Pedibus messo a disposizione dei bambini per accompagnarli nel tragitto da casa a scuola e viceversa, evitando, così, l'uso delle macchine da parte delle famiglie.

Il PEFC, a sua volta, terrà sotto controllo le emissioni di anidride carbonica, assicurandosi che venga utilizzato sempre il legname del posto e non quello importato dall'estero. Questa scelta, naturalmente, avrà, alla fine dei conti, un impatto positivo anche sull'economia locale che ne trarrà stimolo e giovamento.

L'Universiade a impatto zero, la prima nella storia di questa manifestazione nata da un'idea di Primo Nebiolo, dirigente sportivo, è l'ennesima dimostrazione dell'impegno ambientale del Trentino Alto Adige. Una regione da sempre interessata ad attuare uno sfruttamento responsabile e intelligente delle proprie risorse territoriali e a mantenere la biodiversità.

Fonte
Ufficio Stampa Trentino Alto Adige 


AutoreDott.ssa Elisabetta Rossi


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