In India la tassa sul carbone servirà a finanziare un nuovo parco fotovoltaico
In India la tassa sul carbone servirà a finanziare un nuovo parco fotovoltaico
Tra i paesi asiatici, l'India vanta più di tutti una spinta al cambiamento, un interesse verso un futuro ecosostenibile e verde. Il primo passo verso il cambiamento è stato compiuto nel 2010 con il "Jawaharlal Nehru National Solar Mission", finanziato in parte dall'introduzione della tassa sul carbone; i soldi derivanti da questa imposta serviranno adesso, nel 2014, a realizzare un parco solare di considerevoli proporzioni, ultimo tassello della corsa indiana al fotovoltaico.
(Parco fotovoltaico costruito in Gujarat, in India)
L'introduzione della tassa sul carbone
La fondamentale premessa alla creazione del parco fotovoltaico risale al periodo tra gennaio e marzo 2010, quando il Ministro delle Finanze indiano Pranab Mukherjee annunciò che la principale fonte di energia del paese, il carbone, sarebbe stata tassata per venire incontro al "Jawaharlal Nehru National Solar Mission", programma statale varato con lo scopo di facilitare la transizione verso fonti di energia rinnovabili. Secondo il piano nazionale del governo di Delhi, l'India avrebbe dovuto incrementare il suo ricorso ad energia pulita dai 3 MW di fotovoltaico del 2010 a 20 GW entro il 2020 e poi a 100 GW nel 2030. E per realizzare questo serrato programma, il Ministro Pranab Mukherjee decise di tassare il carbone in questa proporzione: 50 rupie, che equivalgono più o meno a 1 dollaro, per ogni tonnellata di carbone, sia esso importato o prodotto internamente.
Nel 2010 tra l'altro il 75% dell'energia elettrica del paese era proprio assicurata da questo combustibile fossile, pur essendoci un gap interno alla popolazione riguardo all'erogazione di elettricità che dimostrò quanto questa fonte di energia non fosse sufficiente a soddisfare il fabbisogno generale.
La costruzione del parco fotovoltaico
Per incrementare l'impatto dell'energia solare in India, la Solar Energy Corporation of India (SECI) ha annunciato di recente di voler dar vita ad un nuovo parco fotovoltaico di 1GW, che sarà installato nel distretto di Mehboobnagar nello stato meridionale indiano dell'Andhra Pradesh. Il progetto potrà contare sul supporto finanziario della Japanese International Cooperation Agency (JICA) e sarà coadiuvato dalla Andhra Pradesh Industrial Infrastructure Corporation (APIIC).
(La regione indiana dell'Andhra Pradesh in cui verrà costruito il parco solare di 1 GW)
Sarà proprio quest'ultima a garantire un appezzamento di terreno di 2000 ettari (5000 acri) per la costruzione dell'impianto. Il parco, come già specificato, avrà un potenziale solare di 1GW e sarà costruito nei prossimi cinque o sei mesi, grazie a un investimento di circa 1 miliardo di dollari. Il 20% di questa somma dovrebbe provenire dal National Clean Energy Fund e dovrebbe comporsi dei proventi derivanti dalla tassa sul carbone prodotto internamente al paese ed importato. Al termine dell'installazione della struttura, verrà istituito un banda di gara per affidare all'azienda vincitrice la gestione del tutto. Coloro i quali si aggiudicheranno la gara potranno progettare degli impianti di dimensione minima pari a 10 MW.
L'ad di SECI, Rajendra Nimje, ha aggiunto inoltre: "Abbiamo già firmato un accordo per la costruzione di un altro parco solare di 4 GW nella zona del Rajasthan, che sarà uno dei più grandi al mondo. Stiamo anche progettando almeno altri quattro parchi fotovoltaici situati negli stati di Odisha, Tamil Nadu, Rajasthan e forse un altro proprio ad Andhra Pradesh".
Pare quindi che il futuro dell'India in termini energetici si prospetti più roseo che mai, per quanto dal 2010, da quel famoso piano nazionale in poi, il fotovoltaico non abbia mai davvero preso piede.