Il rinnovabile parla il cinese e il giapponese

Si dice solitamente che non appena una moda prende il largo, ovvero, quando ha successo ovunque, i cinesi, arrivano e la copiano. Se il fotovoltaico si può considerare una moda, ci auguriamo di non scoprirlo mai, sarebbe, più che altro, sensato parlare di un modo di concepire la vita, una coscienza spiccata verso il rispetto dell'ambiente. Il lontano oriente, anche in questo caso, sta per raggiungere gli stessi standard degli altri paesi e non potremmo certo parlare di copia.Previsioni della produzione degli impianti fotovoltaici

(Previsioni della produttività di energia fotovoltaica nel mondo dal 2009 al 2050)

LA CINA ESCE DAI LUOGHI COMUNI

Negli ultimi anni, l'energia della Cina è stata valutata come la più inquinante,  al pari, forse, solo degli Stati Uniti. Sicuramente il fine era di contrastare i tentativi internazionali di divieto, alle emissioni di gas serra. Ma il rinnovabile conquista anche gli orientali. Infatti secondo il Worldwatch Institute, entro il 2020, la Cina garantirà il 20% (circa 135 Gw) dell'energia elettrica dal settore idrico, dall'eolico e dal solare, contro l'17% di energia  del presente. Nel recente rapporto, "owering China's Development: The Role of Renewable Energy", il vice presidente della Cina manifesta una più ampia veduta sulle energie rinnovabili e dichiara che il paese raggiungerà i 400 gigawatt.


Inshore e Offshore

Dopo il traguardo cinese di 75 GW, raggiunto con l'eolico inshore, il paese ci riprova con l'offshore e con il nucleare. Infatti, mentre il tasso di crescita dell'eolico inshore ha raggiunto un picco negativo del 26%, l'eolico offshore, di contro, ha subito un incremento di quasi il 32%, contribuendo con 389,60 MW di potenza. Nel 2012, la Cina ha già installato 12,96 GW, per un totale di 7.872 turbine eoliche, soprattutto nella regione dello Shandong (1,129 GW), in  Mongolia con 1,119 GW, in Gansu (1,07 GW) e in Yunnan (1,03 GW). La situazione delle grandi città cambia i numeri, Shanghai, infatti è stata l'unica che abbia installato 34 MW, mentre nessun progresso è stato notato per le altre due grandi città di Pechino e di Hong Kong, è facile intuire, dunque, come i siti maggiormente coinvolti nel settore eolico sono quelli rurali, più ventosi. Il mare aperto, sicuramente, fornirà alla Cina l'apporto necessario per raggiungere le stime preannunciate.

Impianto eolico offshore in Cina

(Impianto eolico offshore in Cina)

La Cina, dunque, mantiene alti i suoi obiettivi ecologisti. L'ambizione di questo paese, riguardo al rinnovabile, porterebbe la filiera nazionale dell'energia pulita ad un decollo che la vedrebbe, non più solo come esportatrice, ma anche come paese ecosostenibile. I passi in avanti compiuti dalla Cina all'interno del mercato dell'eolico, del fotovoltaico e del solare porterebbero il paese a conquistare il primato su molti fronti, economico, tecnologico e politico, con un fatturato elevato che farebbe della nazione un carro trainante per tutto il sistema mondiale.

IL GIAPPONE

Generosi incentivi, riguardanti le energie rinnovabili, sono stati introdotti in Giappone, successivamente alla catastrofe di Fukushima, che ha messo le centrali atomiche del Sol Levante KO, ma, nel contempo, ha dato speranza al paese permettendo di raggiungere le quote per diventare il secondo mercato del fotovoltaico al mondo, subito dietro la Cina. L'opinione pubblica, stanca e sfiduciata, dopo il disastro nucleare del marzo 2011, ha dato vita ad un malcontento generale sull'effettiva utilità dell'energia nucleare, tanto da esercitare una forte pressione sul governo. Quest'ultimo, infatti, ha deciso di ridurre l'utilizzo del nucleare, che oggigiorno copre il 30% del fabbisogno energetico nazionale, contro le antiche previsioni per 2030 che prospettavano il suo impiego fino al 50%. Tuttavia, per poter attuare questa grande rivoluzione bisogna agire e puntare su altre fronti e il popolo nipponico è già pronto per le energie rinnovabili che favoriscono, inoltre, lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie ad alto uso di energie innovative.


Il fotovoltaico

Sebbene dal primo di aprile sia prevista una riduzione del 10% degli incentivi, ciò non arresta il Giappone verso questo nuovo alleato green e, soprattutto il fotovoltaico, con l'incentivazione feed-in, gode di sovvenzionamenti che raggiungono i 0,44 dollari per kWh di energia prodotta.

Capacità cumulativa di MW istallata dal 2000 al 2010

(I dati mostrano i MW di potenza fotovoltaica istallata dal 2000 al 2010 in tutto il mondo.
Il Giappone, come anche la Cina si presentano ancora ad uno stato iniziale degli investimenti)

Più di un GW di pannelli fotovoltaici sono stati affiliati durante il primo trimestre del 2013, ma, secondo una stima, l'ammontare dovrebbe raggiungere i 5 GW. Attualmente, il mercato giapponese del fotovoltaico è riservato ad una fascia di mega impianti, superiori ai 2 MW, ma, a differenza delle altre potenze europee o americane, esso gode di un alta percentuale demografiche che gli permette di contare, in futuro, sulle istallazioni degli impianti di dimensioni più ridotte.

Previsoni di MW istallati Giappone

(Crescita della potenza fotovoltaica in Mw prevista per le istallazioni dal 2012 al 2016, in Giappone)

Oggigiorno, il mercato fotovoltaico del Giappone è fortemente centralizzato e organizzato in modo tale da concedere ai player esteri solamente piccole fette della grande torta o, al massimo, gli stessi devono accontentarsi di stipulare rapporti di partnership con le aziende locali.


L'eolico

In Giappone anche l'eolico gode di un buon rendimento e, in base ai rapporti del Gwec (Global Wind Energy Council), i tagli apportati al settore del fotovoltaico non sono per nulla menzionati per l'eolico, che garantirà l'operatività di 100 MW offshore già entro il 2013, l'obiettivo finale, comunque, è raggiungere 23 GW di eolico entro il 2030, tra i profitti del privato e del pubblico.

AutoreDott.ssa Sara Tomasello


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