Sfruttare l'energia solare anche in vacanza: i costumi da bagno fotovoltaici

Chissà se qualcuno di voi si è mai posto questa domanda: e se a "indossare" un impianto fotovoltaico non fosse un edificio ma una persona? Evidentemente in Germania e, successivamente, negli Stati Uniti se lo sono chiesto visto che l'estero non smette mai di stupirci in tema di ecoinvenzioni sostenibili, di moda e funzionali allo stesso tempo. Stiamo parlando di una smart idea davvero originale e che certamente riflette un'attenzione verso le tematiche ambientali e di risparmio energetico non convenzionale, combinata con il concetto di must: il costume da bagno fotovoltaico.

Le idee tedesche e americane

La prima linea di bikini e costumi da bagno fotovoltaici fu presentata nel 2007 in occasione delle sfilate moda mare a Berlino, con modello di punta a figura intera, dalla casa di lingerie tedesca Triumph, avvalsasi della preziosa collaborazione, per la realizzazione del progetto, della società teutonica Conergy, nota produttrice di moduli solari fotovoltaici.

Un altro prototipo, questa volta più trendy, a due pezzi, di stampo a stelle e strisce e con un nome specifico e determinante, Solar Bikini, venne messo sul commercio nel 2011 a partire da un'idea risalente allo stesso anno del modello Triumph e cioè il 2007, del designer statunitense Andrew Schneider, che prese corpo successivamente nell'ambito dell'Interactive Telecommunications Program della Tisch School of the Arts, New York University.

Costumi da bagno fotovoltaici

(I costumi da bagno fotovoltaici Triumph e Solar Bikini)

Le specifiche 

Pensati apposta per le nuove generazioni, i costumi da bagno fotovoltaici combinavano l'abbigliamento fashion della stagione più amata, quella delle tanto sospirate vacanze estive, delle spiagge e del mare, insieme al concetto di green life, tenendo conto dell'infinità di ragazzi e soprattutto ragazze che amano trascorrere il poco tempo libero, concesso ogni anno dallo studio e dall'attività lavorativa, in spiaggia in compagnia del loro IPod, ascoltando musica o messaggiando con il cellulare oppure ancora a parlare per ore infinite al telefono, tutti oggetti la cui batteria reca però il difetto di scaricarsi troppo in fretta.

Problema che non si pone se si indossa un costume da bagno fotovoltaico, un capo rivestito da una serie di piccoli pannelli fotovoltaici, che ben si adattano alle forme del corpo.

Il funzionamento dei modelli

Notevolmente elegante, il costume della Triumph si presentava ricoperto da circa 200 celle fotovoltaiche in grado di produrre almeno 400 Watt di potenza elettrica e con collegamento ad una specifica porta USB, atta a ricaricare piccoli dispositivi elettronici portatili. I moduli solari venivano accuratamente assemblati  in modo da non recare danno o graffiare la pelle.

Dall'aspetto esteticamente più "metallizzato", Solar Bikini era invece composto da un intero rivestimento superiore e inferiore realizzato con una duttile e sottile pellicola in silicio amorfo, piccole celle cucite insieme mediante un filo conduttore, in grado di produrre una potenza energetica elettrica pari a 5 Volt, un piccolo incremento rispetto al gemello tedesco.

I modelli captano il potente irraggiamento solare estivo trasformandolo in produzione energetica mentre si è comodamente distesi al sole trasferendolo agli apparecchi elettronici tramite appositi collegamenti posti nelle parti inferiori, nelle quali sono presenti porte USB atte al collegamento di dispositivi quali iPod, telefoni cellulari, lettori mp3, per la ricarica della batteria degli stessi.

Solar Bikini inferiore

(Il pezzo inferiore di Solar Bikini con il collegamento USB)

Gli incovenienti

Ai tempi, gli USA promisero anche la realizzazione di una versione maschile che avrebbe dovuto chiamarsi IDrink, funzionante allo stesso modo di Solar Bikini con l'applicazione di piccoli pannelli solari sui boxer per la produzione di energia elettrica e spazio porta Usb per la ricarica dei dispositivi associati.

Si presentò però un ovvio inconveniente non da poco e cioè la prevedibile impossibilità dell'utilizzo dei costumi in acqua, elemento sul quale la Germania si propose di lavorare. Pare però, come attualmente possiamo verificare, che le idee non abbiano avuto un consistente seguito. Che sia forse a causa dei prezzi troppo alti, soprattutto in questi tempi di crisi?

Solar Bikini, ad esempio, fu lanciato sul commercio con un prezzo intorno ai 200 Dollari circa, un costo elevato, dovuto ad un fattore di manodopera: per cucire infatti insieme tutti i piccoli pannelli fotovoltaici ed assemblarli sul tessuto, sono necessarie all'incirca 80 ore di lavoro a costume, operato che deve essere necessariamente realizzato da esperte e fini mani sartoriali.

Tempistiche nettamente lunghe, per un lavoro medio di due settimane per la realizzazione di un solo capo d'abbigliamento.


AutoreDott.ssa Elisabetta Berra


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