Green economy: 9 proposte per sviluppare l'efficienza energetica e le rinnovabili

In nove punti si riassume l'azione per sviluppare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e l'efficienza energetica. E' il coordinamento Free che, durante un'audizione nell'ambito delle Commissioni riunite VIII e X della Camera dei Deputati, ad aver presentato il documento dal titolo: "La Green economy, quadro di riferimento per un più efficace sviluppo dell'efficienza energetica e delle produzioni con fonti energetiche rinnovabili".

La sensibilità sempre più marcata, a livello di popolazione, relativamente alle tematiche ambientali, al risparmio energetico ma soprattutto alla produzione di energia pulita. Questo, insieme agli incentivi promossi a livello statale, ha portato in questi anni ad un'impennata delle installazioni. Ora però bisogna guardare avanti, anche nell'ottica di una futura eliminazione degli incentivi, man mano che l'energia rinnovabile diventa economicamente sempre più sostenibile.

Una sfera a forma di mondo tenuta da due mani

«Si tratta di accelerare e generalizzare l'incremento dell'efficienza nella gestione delle risorse non rinnovabili, nella salvaguardia qualitativa e quantitativa di quelle che sono rinnovabili e nello sviluppo di una nuova visione interdisciplinare e olistica per progettare nuovi segmenti industriali sui territori per la produzione di bio-based-product» scrivono i ricercatori. «Viceversa, anche se nelle società industriali il consumo di materie prime e di energia per unità di prodotto interno lordo è in costante diminuzione, spesso però a detrimento delle risorse naturali, questo trend in sé virtuoso non riesce a interrompere la crescita della domanda complessiva di materie prime e di energia. La produzione di beni e servizi e i conseguenti consumi sono infatti cresciuti a tassi superiori rispetto all'efficienza conseguita per unità di prodotto».

Il documento spiega come sviluppare i settori più incisivi dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, puntando su una gestione più puntuale delle risorse. Ecco i punti salienti individuati dal Coordinamento.

1. In vista dell'eliminazione degli incentivi per le fonti rinnovabili, o perlomeno quelle più consolidate, la proposta è quella di sostituirli con interventi mirati di sgravi fiscali e di crediti agevolati. Interventi che, secondo il Coordinamento, andrebbero assegnati attraverso delle aste competitive, che portino al raggiungimento di un duplice obiettivo: la riduzione delle tariffe elettriche e un incremento dell'efficienza energetica.

2. Gli incentivi che resterebbero attivi dovrebbero essere utilizzati per promuovere le altre fonti energetiche rinnovabili, come biomasse, biogas, solare termodinamico, piccolo eolico, geotermia.

3. Un'altra proposta è di semplificare le procedure burocratiche legate alle installazioni di piccole dimensioni, in quanto quelle attuali risultano troppo penalizzanti: esse sono infatti complesse quanto quelle che si utilizzano per i grossi impianti.

4.Si propone di stabilire, per chi produce elettricità, la diversificazione delle attività in una gamma di funzioni di servizio.

5. Altra proposta del Coordinamento, al fine di migliorare l'impatto ambientale dell'edilizia, è di inserire una detrazione fiscale pari al 50% per tutti i soggetti (persone giuridiche) che si impegnino a sostituire le coperture in amianto con pannelli fotovoltaici. Una simile misura provocherebbe una serie di benefici a catena: porterebbe infatti ad occupare stabilmente oltre mille persone (tra il 2014 e il 2020), permetterebbe la bonifica di una superficie pari a 13,2 Km quadrati di amianto e porterebbe ad un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro.

6. Altra importante richiesta è di creare un fondo di garanzia che permetta di fornire alle banche sufficienti assicurazioni da spingerle a concedere crediti a condizioni agevolate nel settore delle energie rinnovabili e per gli interventi di efficientamento energetico; crediti che non dovranno avere interessi troppo alti, dovranno essere strutturali e dovranno prevedere una remunerazione in tempi medio-lunghi.

7. Accanto alla questione credito, si propone al Governo di mettere in campo la Cassa Depositi e Prestiti, affinché lanci un fundo chiuso – di venture capital e di private equity – finalizzato alla promozione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica.

8. La stessa Cassa Depositi e Prestiti dovrà essere chiamata ad intervenire direttamente mediante degli investimenti nelle imprese, realizzati attraverso il Fondo Strategico Italiano (che - si ricorda - fu costituito proprio a questo scopo attraverso Decreto ministeriale datato 8 maggio 2011).

9. Ultima, ma non per questo meno importante, misura da mettere in campo, è quella di promuovere delle detrazioni fiscali "a tempo determinato". Che consentano di promuovere le rinnovabili, garantendone poi il ritorno completo nelle casse dello Stato attraverso i contributi (Ires, Iva, Irap, Irpef) derivati dall'applicazione di una nuova Green Economy.

Autore Laura Bosio


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