Gli scarti dell'olio d'oliva diventano energia verde

Biogas2Pem-Fc è il nome di un progetto di ricerca industriale che si propone di trasformare i prodotti di scarto tossici in calore ed elettricità. Ad essere sfondo dell'impianto pilota è un'azienda agricola produttrice di olio d'oliva in Andalusia. Il progetto, finanziato da fondi europei, intende offrire benefici economici ed ambientali alla Spagna fortemente sviluppata sul fronte agricolo e con carenze sul piano industriale. L'impianto nasce, infatti, proprio per incoraggiare la valorizzazione dei rifiuti della produzione d'olio.

Nella regione questo prodotto rappresenta uno degli elementi trainanti per l'economia; basti pensare che da sola la Spagna produce il 50% dell'olio d'oliva mondiale, e il 73% di questo proviene dall'Andalusia.  Nel 2013 le esportazioni di olio d'oliva dall'Andalusia valevano 1,5 miliardi di euro. La Spagna ha inoltre recentemente superato l'Italia come leader di mercato per quanto riguarda l'olio d'oliva negli Stati Uniti e in Giappone. Soddisfare la domanda mondiale - ottenendo allo stesso tempo un sistema di produzione sostenibile – appare ora come un'esigenza fondamentale. Come risolvere, dunque, il problema dello smaltimento degli scarti produttivi del settore, che contengono pesticidi e composti organici tossici, oltre ad essere acidi e possedere un elevato tasso di salinità? Secondo le stime un impianto per la produzione di olio d'oliva produce fino a 30 milioni di metri cubi di acque di scarto durante l'intenso periodo annuale di produzione, che dura da tre a quattro mesi. Il progetto Biogas2Pem-Fc ha sviluppato, dunque, una tecnologia innovativa per trasformare gli scarti della produzione di olio in elettricità.

Ricerca trasforma prodotti scarto in elettricità

(La ricerca finanziata dall'Ue mira a trasformare gli scarti in energia verde per le economie rurali)

È stato realizzato un sottosistema in tre parti, la cui fase iniziale consiste in una reazione di digestione anaerobica per produrre biogas dagli scarti. Questo processo, che prevede la decomposizione del materiale biodegradabile da parte di microorganismi in assenza di ossigeno, è spesso usato per trattare i rifiuti e produrre carburanti. La digestione anaerobica è attualmente un metodo interessante per il trattamento dei rifiuti solidi, poiché il processo permette un'eccellente stabilizzazione dei rifiuti e il recupero di energia senza alcun pretrattamento del residuo. La seconda fase comporta la trasformazione di questo biogas in un gas ricco di idrogeno, che nella fase finale potrebbe essere trasformato in elettricità con l'uso di celle a combustibile. Queste trasformano l'energia chimica da carburante in elettricità mediante una reazione chimica con ossigeno o un altro agente ossidante.

Le tre fasi sono state messe insieme per creare un impianto completo di lavorazione dei rifiuti per generare calore ed elettricità utilizzabili poi dal frantoio. I ricercatori del progetto, che hanno ricevuto 1,1 milioni di euro di finanziamenti dall'UE attraverso il 7° PQ, ritengono che l'innovazione avrà un impatto positivo sulla produzione di olio d'oliva. Al momento Biogas2Pem-Fc si trova ancora in una fase finale e un impianto pilota completo è stato costruito e testato presso la cooperativa di San Isidro de Loja, dove già oggi sta producendo elettricità riutilizzata dallo stesso frantoio. Il risultato finale è quello di un sistema modulare, affidabile, conveniente ed efficiente di generazione combinata di calore ed elettricità, adatto alla generazione sul posto di elettricità distribuita a partire dai rifiuti agricoli. La tecnologia si potrebbe inoltre applicare ad altre forme di rifiuti agricoli, offrendo una serie di potenziali opportunità commerciali.

Fonte: Cordis Europa

AutoreDott.ssa Tiziana Casciaro


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