Germania: la Geoingegneria comporta troppi rischi per il pianeta

Lanciare migliaia di specchi riflettenti in orbita o la trasformazione di vaste aree desertiche in fitte foreste, non sono ipotetiche sequenze spettacolari tratte da un film hollywoodiano. 

Entrambe le idee fanno parte di un'intensa attività di ricerca che mira a salvare la stabilità climatica della Terra. Tuttavia un recente studio dei ricercatori del Centro Helmholtz sulla ricerca oceanica di Kiel, Germania, pubblicato su Nature Communications ha spento gli entusiasmi dei sostenitori di questi progetti.

Non solo, sostengono i ricercatori, la loro efficacia è dubbia e complessa da dimostrare, ma l'ingegneria della Terra potrebbe anche causare danni irreparabili, molto più gravi di quelli che dovrebbe risolvere.

I metodi di ingegneria climatica sono tanti e ambiziosi
(I metodi di ingegneria climatica sono tanti e ambiziosi)

La geoingegneria: una soluzione complementare

La geoingegneria è una delle tante soluzioni ad oggi proposte per risolvere il problema del surrisaldamento globale. Costatato che l'essere umano non è in grado di controllare le emissioni di gas serra nell'aria, nonostante gli ammirevoli tentativi di accordo internazionale (Kyoto e Doha) e gli sforzi sinora compiuti, sono da diversi anni sul tavolo delle trattative mondiali, varie e controverse ipotesi su mega progetti in grado di invertire l'attuale tendenza negativa per la stabilità della civiltà umana.

Così vari esperti a livello internazionale, appartenenti al mondo accademico e delle associazioni, si sono impegnati in questi ultimi anni nell'affrontare lo studio di fattibilità di questi enormi interventi da attuare su scala planetaria.

Tanto per rendere l'idea, stiamo parlando di progetti al limite del fantascientifico, come riflettere la luce del sole direttamente dallo spazio, aggiungere notevoli quantità di calce o di limatura di ferro negli oceani, irrigare vaste aree dei deserti australiani e del NordAfrica per far crescere milioni di alberi, o pompare acque fredde profonde ricche di nutrienti verso la superficie.

La fertilizzazione degli oceani è uno dei metodi più seguiti e studiati
(La fertilizzazione degli oceani è uno dei metodi più seguiti e studiati)

Ognuna di queste tecniche geoingegneristiche può in teoria ridurre la temperatura del pianeta, su scala globale.

Ed è su questo punto che interviene a gamba tesa la ricerca condotta in Germania. Dopo aver lavorato con attenzione sui modelli di tutti e cinque i metodi elencati, è stato calcolato che il massimo risultato ottenibile sarebbe una diminuzione delle temperature inferiore al 10%.

La ricerca di Kiel: i metodi geoingegneristici e gli effetti collaterali

A supplemento di questi scarsi e ipotetici risultati, si prospetta in caso di applicazione di una di queste tecniche, l'aggiunta di un altro fattore d'instabilità al già variabile e imprevedibile sistema climatico.

A impressionare ancora di più sono i potenziali effetti collaterali. La fertilizzazione degli oceani potrebbe modificare in maniera pericolosa i livelli di ossigeno nelle acque, mentre influenzare la radiazione solare, causerebbe variazioni agli attuali modelli di precipitazione sull'intero pianeta.

Inoltre l'applicazione di qualsiasi metodo dovrebbe essere continua, e un blocco improvviso potrebbe causare un repentino cambiamento climatico. Per esempio, se l'irrigazione per l'imboschimento dei deserti su larga scala fosse interrotta, porterebbe non solo al ritorno al precedente stato arido, ma al rilascio rapido nell'atmosfera dell'anidride carbonica immagazzinata dalle piante e nel suolo.

Simulazioni sui cambiamenti della concentrazione di CO2 e delle temperature, GEOMAR)
(Simulazioni sui cambiamenti della concentrazione di CO2 e delle temperature, GEOMAR)

Nell'attesa che nuovi studi comparativi siano eseguiti su questi metodi, sono gli stessi scienziati del centro tedesco a indicare la mitigazione come unica soluzione concreta, che annovera lo sfruttamento delle energie rinnovabili tra gli strumenti primari per ridurre la concentrazione di CO2 nell'atmosfera.

"Se le emissioni di CO2 restano alte, non si potrà contare solo sui metodi d'ingegneria climatica per prevenire il surriscaldamento – sostengono i ricercatori di Kiel.

"I nostri risultati indicano che la mitigazione appare come la soluzione migliore contro i cambiamenti climatici. L'ingegneria climatica non può considerarsi una soluzione alternativa, ma potrebbe essere applicata in maniera complementare alla mitigazione".

AutoreDott. Maurizio Porcu


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