Geotermia, fotovoltaico e solare termico per il Sustainable Building 2014, premio al VanDusen Garden

È un giardino botanico il vincitore del primo premio conferito dal World Architecture News alla struttura più sostenibile del 2014. A meritare il titolo di Sustainable Building of the year 2014 è il Vandusen Botanical Garden and Visitor Centre di Vancouver, un giardino botanico completato nella città canadese nel 2011, premiato dalla giuria per le sue eccellenti prestazioni green e per le caratteristiche di sostenibilità che lo rendono un modello per gli edifici del futuro, oltre che per le particolari e insolite qualità architettoniche della struttura. L'edificio, una struttura a piano singolo con superficie di 1765 metri quadri – nato dalla collaborazione tra gli architetti dello studio Perkins+Will, i tecnici strutturali della Fast+Epp e i paesaggisti dello Sharp & Diamond Landscape Architecture Inc. with Cornelia Hahn Oberlander – è stato realizzato prediligendo materiali naturali certificati e un sistema costruttivo che permettesse una completa integrazione nel contesto paesaggistico-ambientale nel quale si trova, esaltando anche nelle forme la funzionalità naturalistica dell'edificio.

Il tetto verde del Vandusen Botanical Gardens

(Il tetto verde del Vandusen Botanical Garden)

Per la realizzazione di questa struttura i progettisti hanno scelto l'utilizzo di terra cruda per le pareti e legno per il tetto ondulato, dando luogo a un'originale edificio il cui aspetto ricorda quello di un fiore. È proprio il tetto l'elemento maggiormente innovativo del Visitor Centre di Vancouver, la cui particolare forma ondulata è stata ottenuta mediante l'utilizzo di 71 tipi di pannelli in legno diversi per forma e dimensione. La scelta del legno – ovviamente certificato FSC – è dovuta sia a motivazioni ecologiche sia a problemi di ordine pratico. La sua realizzazione, infatti, ha permesso di mantenere più bassi i costi e di effettuare i lavori in breve tempo, rientrando nei parametri richiesti per ottenere un finanziamento da parte del governo. 

L'interno del Vandusen Botanical Gardens

(L'interno del Vandusen Botanical Garden. Il camino solare nell'atrio principale)

Efficienza e sostenibilità sono le parole d'ordine dell'edificio, il quale riesce a raggiungere prestazioni Zero Energy grazie all'utilizzo di strategie architettoniche passive in combinazione con l'utilizzo attivo di fonti energetiche rinnovabili. L'adozione di queste strategie, che ha già permesso all'edificio di ottenere la certificazione Leed Platinum, ha dato luogo a una struttura in grado di avere un bilancio energetico annuo nullo, con una produzione autonoma di energia pari a quella consumata. Una serie di strumenti concorrono al raggiungimento di queste eccellenti prestazioni. Innanzitutto l'elevato isolamento della struttura, sia per le pareti, sia per il tetto, realizzato con pannelli prefabbricati in legno di varia forma e dimensione e dotati di sistema di isolamento, tubazioni e sistema di illuminazione integrato nei moduli. Un camino solare, posizionato al centro dell'edificio, consente inoltre di sfruttare al meglio l'irraggiamento solare per la ventilazione naturale degli interni. A queste caratteristiche si unisce, inoltre, la presenza di un sistema geotermico, di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e di un impianto solare termico per il suo riscaldamento.  

Strumenti per la sostenibilità del Vandusen Botanical Garden

(Strumenti per la sostenibilità del Vandusen Botanical Garden) 

Le caratteristiche green di questo edificio sostenibile non si fermano qui. La struttura è dotata anche di un tetto verde a coltivazione intensiva, che, oltre a consentire il ripristino della biodiversità del sito – ospitando flora e fauna locale – garantisce anche un maggiore isolamento termico della struttura e una elevata capacità di filtrazione delle acque piovane. La struttura è dotata, inoltre, di un sistema di recupero delle acque piovane, utilizzate per l'alimentazione delle acque grigie, oltre che di un sistema di filtraggio delle acque di scarico realizzato sul posto mediante un bioreattore, il primo di questo tipo nella città di Vancouver.  

Foto da Perkins+Will 

AutoreDott.ssa Serena Casu


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