Gas serra: storico accordo Usa-Cina

Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni di gas serra. L'accordo, frutto di quasi nove mesi di dialogo bilaterale tra i due principali responsabili delle emissioni di carbonio a livello mondiale, è stato annunciato dal presidente Usa Obama e dal collega cinese Xi Jinping. L'intesa raggiunta tra Pechino e Washington, responsabili del 45% delle emissioni di CO2 mondiali, sancisce così l'avvio di una sforzo comune che potrebbe condurre alla negoziazione di un nuovo accordo globale sul clima entro il 2015.

Si tratta della prima volta che la Cina si impegna a intervenire per ridurre sensibilmente l'emissione di gas serra. Finora gli sforzi annunciati e in parte profusi dal gigante asiatico si erano indirizzati esclusivamente verso la progressiva riduzione del rapido tasso di crescita delle emissioni. Con l'accordo raggiunto tra Obama e Xi, la Cina si impegna invece a incrementare l'utilizzo di energia pulita quali il fotovoltaico e l'eolico, con l'obiettivo di ottenere entro il 2030 il 20% dell'energia totale prodotta da fonti rinnovabili. Dal canto loro, gli Stati Uniti hanno fissato l'obiettivo di raddoppiare i ritmi di riduzione delle emissioni di gas serra. Se all'inizio del proprio mandato, Obama aveva fissato come obiettivo la riduzione delle emissioni del 17% entro il 2020, con l'intesa appena siglata si passerà da una media dell'1,2% annua tra il 2005 e il 2020 a una media del 2,3-2,8% tra i 2020 e il 2025, per giungere a una riduzione complessiva delle emissioni del 26-28% entro il 2025. 

Raggiunto un accordo storico tra Stati Uniti e Cina per ridurre le emissioni di gas serra

(Raggiunto un accordo storico tra Stati Uniti e Cina per ridurre le emissioni di gas serra)

"Essendo le più grandi economie del mondo e i più grandi emettitori di gas serra" - ha dichiarato Obama - "abbiamo la speciale responsabilità di guidare la lotta mondiale contro i cambiamenti climatici. Sono orgoglioso di annunciare un accordo storico. Mi congratulo con il presidente Xi, la sua squadra e il governo cinese per la volontà di rallentare le emissioni di carbonio della Cina". Gli fa eco l'annuncio comparso sul sito della Casa Bianca, che ricorda come "Stati Uniti e Cina rappresentano oltre un terzo delle emissioni globali di gas a effetto serra. L'annuncio congiunto di oggi, il culmine di mesi di dialogo bilaterale, mette in evidenza il ruolo fondamentale che i due paesi devono svolgere per affrontare i cambiamenti climatici".

Sull'accordo raggiunto dalle due più grandi economie del mondo si è soffermato anche Gianni Silvestrini, presidente del Coordinamento Free (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), che ha commentato "Si tratta di un accordo molto importante, nato tra lo scetticismo di molti. Un risultato prevedibile visto l'interesse della Cina all'espansione della Green Economy, in grado di valorizzare la sua posizione di leadership sull'eolico, il fotovoltaico, il solare termico e considerata l'insostenibilità dell'inquinamento delle sue città. Diventa a questo punto molto più probabile il raggiungimento di un accordo alla conferenza sul clima dell'anno prossimo a Parigi. E' prevedibile inoltre un forte incremento degli investimenti su rinnovabili ed efficienza in tutto il mondo. Il solo impegno della Cina implica la realizzazione ogni anno di 60.000 MW (la metà della potenza elettrica totale installata in Italia) senza emissioni di CO2, prevalentemente da fonti rinnovabili. Peraltro è probabile che le emissioni raggiungano un picco in Cina ben prima del 2030 indicato nell'accordo. Lo scorso anno la nuova potenza da rinnovabili ha superato infatti quella delle nuove centrali a carbone e nucleari".

AutoreDott. Andrea D'Ammando


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