Dubai: un mega-impianto fotovoltaico nel regno del petrolio

Mohamed Ben Rached Al-Maktoum è l'emiro dell'Emirato di Dubai (nonché Primo Ministro del Paese), uno degli uomini più ricchi e potenti al mondo. Dallo scorso ottobre porta, inoltre, il suo nome il nuovo impianto fotovoltaico dell'Emirato (il Mohammed Ben Rashid Al-Maktoum Solar Park, appunto). Anche la patria e il regno del petrolio continua ad aprirsi, dunque, alle rinnovabili, in una fase in cui le riserve petrolifere sono ormai in diminuzione costante e c'è bisogno di trovare nuove strade per soddisfare l'enorme fabbisogno energetico degli emirati.

Il nuovo e sontuoso palazzo reale di Abu Dabi

(Il nuovo e sontuoso palazzo reale di Abu Dabi)

Nel regno del lusso e della ricchezza costruita sul petrolio, il primo mega-impianto fotovoltaico non poteva che essere assolutamente grandioso: conta 152880 moduli, ha una potenza di 13 MW, si estende per 0, 24 Km2 (a pochi Km dalla città) ed è stato costruito in soli 195 giorni dall'azienda americana FirstSolar, con un guadagno di 33, 8 milioni di dollari. E pensare che si tratta solo della prima tranche! Una volta terminato, occuperà una superficie di 40 Km2, genererà una potenza di 1000 MW e sarà costato, all'incirca, 3, 3 miliardi di dollari (12 miliardi di dirham). 

 

Il nuovo impianto fotovoltaico di Dubai è il più grande del Medio Oriente e del nord Africa

(Il nuovo impianto fotovoltaico di Dubai è, già da ora, il più grande del Medio Oriente e del nord Africa)

Un simile impianto, i cui pannelli sono stati progettati per funzionare 25 anni, fornirà circa 24 milioni di KwH annui e rappresenta un passo importante verso l'indipendenza dai combustibili fossili. Il consumo di energia pro capite è, infatti, di gran lunga superiore alla media mondiale e svetta vertiginosamente nei mesi estivi (da aprile a ottobre si superano i 40 oC e i condizionatori d'aria sono un obbligo). Una grande quantità di energia è, inoltre, richiesta dagli impianti di dissalazione dell'acqua marina.

 Durante l'estate, a Dubai le temperature superano abbondantemente i 40 gradi, facendo svettare i già alti consumi elettrici

(Durante l'estate, a Dubai le temperature superano abbondantemente i 40 gradi, facendo svettare i già alti consumi elettrici)

L'obiettivo dichiarato dal Consiglio supremo dell'energia di Dubai punta a soddisfare, entro il 2010, l'1 % del fabbisogno energetico locale attraverso fonti di energia rinnovabile. Un primo passo verso il 5 % del 2030. Su questa scia, si è anche programmato di produrre un altro 24 % di energia necessaria attraverso metodi che non generano gas serra, come il nucleare e il carbone "pulito".

Intanto, già solo con la costruzione del suo nuovo mega-impianto fotovoltaico, Dubai contribuirà a ridurre di 15000 tonnellate la diffusione di CO2 nell'atmosfera; a maggior ragione perché, secondo Said Mohammed al-Tayer, vice presidente del Consiglio supremo dell'energia, la nuova centrale fotovoltaica rappresenta un volano che farà da traino alle altre strategie energetiche del paese: «È un passo importante per la nostra strategia che punta a diversificare il mix energetico di Dubai».

AutoreDott.ssa Morena Deriu


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